Chi era Jack lo squartatore? Una nuova ricerca ha individuato l’identità del serial killer che impaurì Londra a fine ‘800.
Jack lo Squartatore è lo pseudonimo attribuito a un serial killer che terrorizzò Londra tra il 1888 al 1891, avendo prostitute e mendicanti come vittime preferite. Oltre a ucciderle, eseguiva anche esperimenti chirurgici sui loro corpi. A Jack lo squartatore sono accreditati sei omicidi irrisolti dell’epoca.
Grazie alle moderne tecnologie, si è cercato di trovare l’identità di quel maniaco. Nel marzo 2019, gli scienziati dell’Università di Liverpool hanno portato prove a sostegno del fatto che si trattasse di un immigrato ebreo polacco, Aaron Kosminsky . I ricercatori hanno prodotto un’analisi molecolare dell’unica prova nel caso del serial killer, uno scialle che conteneva il DNA dell’autore e vittima Catherine Eddowes. Si è scoperto che i campioni di Kosminsky corrispondono a quelli prelevati dalla sciarpa.
Una nuova scoperta però identifica l’identità di Jack lo squartatore in un’altra persona: un certo Hyam Hyams. Vediamo chi era.
Chi era Jack lo squartatore
Come riporta The Telegraph, la nuova scoperta è stata fatta da Sarah Bucks Horton, dell’Università di Oxford, oltretutto pronipote di un agente di polizia londinese. La donna ha affermato che Jack lo Squartatore fosse appunto Hyam Hyams, per caratteristiche fisiche e mentali distintive.
Horton ha studiato le cartelle cliniche della fine del XIX secolo. Secondo i documenti, le caratteristiche fisiche di Hyams corrispondevano alle testimonianze delle vittime dello Squartatore, che parlavano del suo braccio sinistro rigido e della strana andatura strascicata. Inoltre, secondo la donna, anche altezza, il fisico e l’età coincidevano. Hyams abitava anche nella zona di Londra dove sono avvenuti gli omicidi, e usava bene anche un coltello in virtù della sua professione.
Inoltre, Horton aveva lo stato mentale tipico dell’assassino che ha ispirato romanzi e film. Ha notato che Hyams soffriva di epilessia, paranoia e alcolismo e ha anche attaccato sua moglie. Ecco cosa riferisce la Horton:
Era particolarmente violento dopo gravi crisi epilettiche, il che spiega la frequenza degli omicidi