Sabato 7 ottobre si è scritta una nuova pagina di sangue nell’annosa questione israelo-palestinese. Con un attacco multiplo e simultaneo, la Palestina è riuscita a raggirare a sorpresa il sofisticatissimo sistema di sicurezza di Israele, aggiungendovi però anche diversi sequestri a random, anche di persone straniere. La risposta di Israele non si è fatta attendere e sarà nei prossimi giorni ancora più violenta.
La data scelta non è causale: ricorre il cinquantesimo anniversario della guerra del Kippur avvenuta nel 1973, considerato uno spartiacque della storia del mondo capitalista occidentale e dei suoi satelliti. La guerra lampo di alcuni paesi arabi contro Israele prevalse in un prima fase ma fu poi sconfitta grazie al sostegno militare statunitense alle forze armate israeliane.
A quanto pare, Israele era perfino pronta a ricorrere alle sue armi nucleari stoccate nel sito di Dimona per fermare l’offensiva militare di Siria ed Egitto.
Tuttavia, di fronte al sostegno occidentale ed europeo a Israele, i paesi arabi produttori di petrolio dichiararono l’embargo sulle esportazioni scatenando la più profonda crisi economica del capitalismo occidentale. Che pose fine anche al mito del consumismo e del benessere diffuso. L’economia occidentale non si è più ripresa e nacque anche l’OPEC.
La Palestina reagisce a decenni di soprusi
Per un giorno, Davide ha sconfitto Golia. La Palestina è sempre più sola e isolata, essendo ormai rimasti pochissimi paesi a sostenerne la causa. Visto che l’Europa è ormai asservita in tutto e per tutto agli Usa, che ne hanno voluto la creazione. Mentre la Cina sta tessendo ottimi rapporti con Israele in termini economici e tecnologici.
Libia, Siria e Iraq sono paesi stravolti politicamente sempre a causa dell’imperialismo americano, e sono afoni in politica estera. La Russia cerca di mantenere buoni rapporti con Israele sempre per gli scambi, la Turchia è anche qui ambigua seppur poggia più a favore della Palestina che di Israele per interessi geopolitici contesi nell’area con quest’ultima. Mentre l’unico paese fermamente a favore della causa palestinese è l’Iran, altro paese accerchiato da tempo dagli occidentali.
Senza voler minimamente giustificare la violenza di queste ore, la Palestina si è vista sempre più ridurre territori e diritti da parte di Israele e chi la appoggia. Per non parlare del modo disumano in cui vive la gente nella Striscia di Gaza.
Qui abbiamo parlato di come vive la gente nella Striscia di Gaza.
Fonte: Contropiano
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