Ipertensione, come si misura correttamente? Ecco i valori

Ipertensione, come si misura correttamente? Ecco i valori

In questo capitolo ci occupiamo di stabilire i valori ideali per misurare l’ipertensione sanguigna e stabilire se sia realmente alta.

Tutte le patologie per essere curate necessitano della conoscenza delle cause (eziologie) dirette che ne sono alla base, e l’ipertensione non fa alcuna eccezione, sebbene lo ripeto non sia una vera e propria patologia, perché spesso non provoca alcun disturbo e viene scoperta nel corso di altri controlli medici (ciò che chiamiamo in gergo incidentaloma).

Come misurare la pressione sanguigna

La prima cosa da fare per determinare se esiste uno stato ipertensivo è una accurata diagnosi di valori pressori elevati nel tempo. Tenete presente che la pressione del sangue è un valore estremamente variabile, per cui anche due misurazioni effettuate a breve distanza di tempo possono dare risultati discordanti in un senso o nell’altro, e che non esiste “la mia pressione” come molte persone mi riferiscono di avere “sempre”.

La pressione sanguigna aumenta o diminuisce in base alle esigenze metaboliche per cui il flusso sanguigno che ne è alla base, può essere maggiore o minore a seconda delle necessità del momento, sebbene esistano come vedremo meccanismi di compenso che impediscono alla stessa di elevarsi o diminuire troppo. Essa inoltre deve vincere una forza esterna che tende a far collassare i vasi sanguigni ovvero la pressione atmosferica che è pari a 760 mmHg come ci ricorda ad esempio la meteorologia.

Perciò la nostra pressione equivale a pressione atmosferica+pressione generata dal miocardio (il cuore) nel suo esercizio di pompa sanguigna continua cioè 760+70 per la minima e 760+110 per la massima. Naturalmente non si fa questo calcolo poiché la pressione atmosferica è un valore abbastanza costante, per cui ciò che realmente interessa il medico e il suo paziente è la pressione misurata con lo sfigmomanometro, quello strumento che si applica al braccio per la misurazione.

Quando la pressione sanguigna è alta

Di sicuro avrete sentito parlare di pressione alta o bassa con i relativi valori che ho già spiegati in un altro post che potete trovare QUI. La misurazione viene effettuate tramite il rilevamento degli infrasuoni che il flusso genera al passaggio nelle arterie specie se turbolento, ed è determinato dalla differente pressione che esiste fra minima (diastolica) e massima (sistolica), la cui differenza si chiama polso pressorio, la cui ampiezza è ridotta nei soggetti giovani ma molto ampio negli anziani i quali spesso mostrano valori di minima e massima distanti anche 100 mmHg ad. Esempio 150/50.

Ciò che è importante però ai fini della corretta misurazione è la pressione media che risulta da un facile calcolo e corrisponde a:

max-min : 3

al cui risultato va aggiunta la minima

Ad esempio 110-70 fa 40 che diviso 3 fa 13 e questo numero più la minima 70 fa 83. Il numero trovato va bene e andrebbe bene anche nel caso di 150/50 se lo fate il cui esito finale è 89.

Cos’è l’Holter pressorio

Questo numero rappresenta la pressione media aortica ed è ciò che ci dice o no che c’è ipertensione, ma poiché una rondine non fa primavera come una nube porta di sicuro pioggia, occorre nella pratica eseguire un esame clinico semplicissimo ovvero l’Holter pressorio delle 24 ore.

Si tratta di una macchinetta apposta sul braccio, che va tenuta appunto per 24 ore, così da misurare i valori pressori per tutto il giorno. E’ proprio come lo strumento tradizionale messo intorno al braccio che si usa per singole misurazioni (il succitato sfigmomanometro), solo che si tiene fisso appunto per 24 ore, apposto e rimosso dallo studio medico presso cui ci si reca. Il quale poi analizzerà i risultati.

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Pubblicato da Francesca Silvana Scoppio

Medico chirurgo specialista in medicina interna e attualmente presto servizio nella ASL di Bari.

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