I casi Hype e Sella ci ricordano che i nostri soldi sono a rischio

I casi Hype e Sella ci ricordano che i nostri soldi sono a rischio

Vediamo come richiedere un risarcimento per i disservizi subiti da Banca Sella e dal conto Hype dal 6 aprile scorso.

Sembra essersi finalmente risolto il problema che dallo scorso 6 aprile aveva riguardato i clienti di Banca Hype e conto Sella (tra loro collegate, come vedremo più avanti). I quali non riuscivano ad accedere a diversi servizi base, come la gestione del conto online, i bonifici e i pagamenti col POS (sebbene quest’ultimo problema fosse stato risolto abbastanza presto).

In pratica, i clienti non riuscivano ad entrare nel proprio conto online, mentre funzionavano i pagamenti con la carta di credito e alcuni servizi erano accessibili nelle sedi fisiche di Banca Sella.

Per venire incontro ai propri clienti, Banca Sella aveva prolungato l’orario di apertura dei propri sportelli, per consentirgli di dipanare le operazioni vecchio stile (ovvero in sede e non tramite Home banking). Cosa che invece non si è potuta fare per i conti Hype, poiché quest’ultimo non ha sedi fisiche.

Soldi a rischio con digitalizzazione dei servizi

Questo caso ci ricorda ancora una volta che i nostri soldi (e parliamo di tutte le banche in generale) sono perennemente a rischio con la digitalizzazione dei servizi, poiché basta un aggiornamento alla piattaforma andato storto (come in questo caso), un attacco hacker o problemi al server, che non avremo accesso ai nostri soldi. Anche per diversi soldi. O, addirittura, di ritrovarci i conti prosciutati. Per quanto comunque le banche, per legge, debbano depositare un fondo di salvaguardia per questi casi.

Poi ci sono banche che pur di tagliare sui costi, inviano le carte fisiche (bancomat, di credito o prepagate) tramite posta semplice (ovvero non la classica raccomandata con ricevuta di ritorno che richiede la firma del ricevente). Il che le pone a rischio di smarrimento o, peggio ancora, che possano finire in mani sbagliate. Infatti, è consigliabile subito allarmarsi quando passa qualche giorno di troppo rispetto a quello utile per la consegna. E quindi accertarsi di quale fine abbia fatto ed eventualmente chiamare il numero verde preposto per bloccare le carte.

Il tutto, allargando poi il discorso ad altri problemi legati al sistema creditizio, come la soppressione sempre maggiore di sedi fisiche e bancomat (per spingerci al cashless, con tutti i rischi del caso) e al fatto che ci si mette nelle mani di consulenti senza scrupoli pronti a spingere i clienti ad operazioni avventate di investimento per ricavarci la propria commissione (i cosiddetti family banker). Sebbene occorra dire che alcune leggi hanno limitato questo scempio.

Insomma, bei tempi quando i soldi si mettevano nel materasso o sotto la mattonella.

Ma torniamo ai casi Sella e Hype e vediamo come richiedere un risarcimento.

Chi sono Banca Sella e Hype

Come riporta Il Post, Banca Sella è una banca con sede a Biella, in Piemonte, fondata nel 1886. E’ stata tra le prime a lanciare servizi digitali, facendosi apprezzare anche per la sicurezza.

Hype è un conto della stessa Banca Sella, lanciato nel 2016, che oggi la possiede insieme a Illimity, un’altra banca online. Hype è esclusivamente online, con costi di servizio e flessibilità molto competitivi.

Alla fine dello scorso anno insieme contavano oltre 3 milioni di clienti. Al primo posto troviamo il gruppo Italia, Intesa Sanpaolo, che ne conta 13,6 milioni. Un gruppo che racchiude tante banche storiche e importanti, tra cui il fu Banco di Napoli.

Come richiedere risarcimento a Sella e Hype

Money ha intervistato sul caso l’avvocato Vincenzo Laudadio, componente del direttivo di Adusbef, associazione a difesa dei consumatori e degli utenti, particolarmente specializzata nel settore bancario.

Il dottor Laudadio ha spiegato che è possibile chiedere e ricevere un indennizzo, in quanto clienti pagano un canone mensile per avere sempre accesso ai servizi previsti da contratto.

È possibile però ricevere un risarcimento solo in presenza (e dimostrazione) di un danno. In entrambi i casi è necessario un contesto probatorio ovvero occorre documentare l’impedimento generato dai disservizi di questi giorni.

Un esempio classico di prova di disservizio è una bolletta scaduta non pagata, o l’impegnativa di una visita medica urgente che il cliente non è riuscito a pagare o prenotare tramite carta. Non c’è dunque automatismo.

Per chiedere il risarcimento occorre contattare il servizio clienti dei due conti. Per esempio, collegandosi alla pagina apposita. Oppure inviando una mail ai seguenti indirizzi:

  • via e-mail all’indirizzo reclami@sella.it
  • via e-mail all’indirizzo PEC reclami@pec.sella.it

Inviare una lettera a:

  • Ufficio Reclami – Piazza Gaudenzio Sella 1 – 13900 Biella

o un fax al numero 015.2433983.

Ricevi le news su Telegram iscrivendoti al canale dal bottone seguente:

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.