Green pass, brutte notizie per gli automobilisti

Introduzione

Come noto, dal primo febbraio sono scattati diversi divieti per chi non è vaccinato. Anche riguardo beni e servizi di prima necessità, che il Governo Draghi non ritiene tali. Come i servizi bancari e postali e i negozi di abbigliamento.

Impossibile quindi ritirare la pensione per le persone che hanno lavorato una vita, ottenere consulenza dalla banca presso cui si ha in deposito i propri sudati risparmi, acquistare abiti. Per fare questo ed altro, occorre almeno un tampone, quindi pagare per un proprio diritto e sperare pure di risultare negativi.

Il tutto, mentre i dati sui positivi al Covid-19 continuano a scendere. Ma ci sono altri divieti che riguardano gli automobilisti, di cui si parla meno.

Ecco cosa non può fare chi ha un’auto e non è vaccinato.

Green pass per meccanico e concessionaria

Come ricorda Conto corrente online, ci vorrà il Green Pass anche per i meccanici, gli elettrauto, le concessionarie, i gommisti e i carrozzieri. Quindi, potrebbero esserci problemi in caso di guasto dell’auto se non si è vaccinati.

Altra beffa, se il veicolo rimane più di 72 ore per le dovute riparazioni presso l’officina, l’automobilista dovrà rifare un altro tampone per ritirarla.

Non solo, anche per andare a visionare un’auto o un veicolo dal concessionario, così come da un rivenditore di mezzi usati, ci vorrà il Green Pass.

Green pass per patente

Anche chi non ha ancora la patente andrà incontro a problemi se non vaccinato. Infatti, sia per seguire la teoria nelle sedi delle scuole guida, sia per fare pratica in una loro auto coi doppi pedali, servirà un tampone se non vaccinato. Oltre ovviamente per fare l’esame.

Conclusioni

Un escamotage potrebbe essere quello di non entrare nell’officina ma lasciare l’auto fuori e farla entrare dentro da qualche dipendente. Restando sempre fuori anche per parlare con loro e ottenere un responso.

Certo, occorre capire quale meccanico e concessionaria sarà così ligia da chiedere il green pass al cliente. Visto che, a causa delle tante restrizioni, nonché per le proroghe continue alle revisioni, i primi hanno visto crollare i loro clienti.

Ancora peggio le concessionarie, con un crollo vertiginoso delle vendite di auto negli ultimi 2 anni, con mostruosi ritardi alle consegne a causa del problema dei chip.

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