Fascicolo sanitario elettronico: come funziona e rischio privacy

Fascicolo sanitario elettronico: come funziona e rischio privacy

Come funziona il fascicolo sanitario elettronico? Quali sono i rischi relativi alla privacy?

Anche il nostro vetusto paese, fatto ancora di scartoffie varie e timbri da apporre che ci fanno passare da un ufficio all’altro in stile Banana Joe interpretato da Bud Spencer, sta sempre più digitalizzando la propria burocrazia.

Certo, come al solito, anche la digitalizzazione burocratica sta procedendo a macchie di ghepardo, con il Sud che presenta le principali criticità.

Ed è in questo contesto che, dopo una fase di test in alcune regioni, è stato lanciato a livello nazionale il Fascicolo sanitario elettronico.

Fascicolo sanitario elettronico cos’è

Come spiega Il Giornale, si tratta a tutti gli effetti di una cartella clinica in formato digitale, dove sono inseriti tutti i dati relativi alla vita sanitaria di ogni singolo cittadino. Quindi, va dalle visite mediche di base fino ai ricoveri.

Lo scopo è quello di fare in modo che le informazioni sanitarie di un paziente siano facilmente consultabili da medici e specialisti. Così da ricostruire la storia sanitaria del paziente, senza chiedergli di portare tutti gli incartamenti passati o sforzare ricordi su operazioni o terapie del passato.

L’obiettivo finale è quello di far pervenire al cittadino cure più veloci, puntuali e quindi efficaci. Può risultare fondamentale, per esempio, quando occorre procedere con maggiore urgenza e magari il paziente è poco o per nulla lucido, non assistito da persone che possano rappresentarlo o, dove presenti, magari poco informate sulla sua situazione sanitaria.

Come funziona il fascicolo sanitario elettronico

Il fascicolo sanitario elettronico è gestito direttamente dalle regioni e può essere ottenuto richiedendolo al proprio medico di base o rivolgendosi alle strutture sanitarie nazionali.

Ogni singola regione deve però prevedere un apposito portale per l’attivazione e la gestione del Fascicolo sanitario elettronico. Inoltre, in futuro si conta di coinvolgere sempre più le Farmacie, diventate agenzie sanitarie sempre più attive.

Se è vero che sarebbe obbligatorio, in realtà molte strutture del Servizio sanitario nazionale sono “ovviamente” indietro.

Fascicolo sanitario elettronico: rischio privacy

Quando si tratta di dati scambiati sul web, è sempre bene affrontare il rischio privacy. La legge prevede che il cittadino abbia ampio potere nel decidere chi può consultare o compilare il proprio fascicolo. Tranne il medico di base, che, almeno per ora, può accedervi senza restrizioni.

Tuttavia, ci sono già delle criticità. Per esempio, come riporta Federprivacy, il Garante della privacy ha già multato due aziende sanitarie per 120.000 e 150.000 euro. Clamoroso soprattutto il secondo caso, visto che vede coinvolte 175 persone, tra cui 2 minorenni e alcune donne sottoposte ad interruzione di gravidanza.

In entrambi i casi le colpe sono state imputate a problemi di software. Tuttavia, il Garante della privacy ha ritenuto di dover procedere tenendo conto di vari fattori: la reiterazione delle violazioni, il numero e le caratteristiche delle persone interessate, nonché il comportamento collaborativo delle Aziende sanzionate.

Dunque, per quanto sia un servizio molto utile, dobbiamo sempre restare vigili nel valutare se le nostre volontà siano poi davvero rispettate. Del resto, questa cartella clinica digitale contiene anche le nostre volontà sulla donazione di organi e l’anagrafica vaccinale.

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