Farmaci per raffreddore causano ictus e infarti? Come stanno le cose

Farmaci per raffreddore causano ictus e infarti? Come stanno le cose

Su TikTok sta circolando con insistenza da giorni la notizia che i farmaci per curare il raffreddore provocano ictus e infarti.

Su TikTok sta circolando la notizia che diversi farmaci per combattere il raffreddore e i sintomi influenzali possano causare ictus e infarti. Vengono anche citati alcuni molto noti e di largo consumo, come Vicks Vaporub e Brufen.

Del resto, le notizie sul popolare Social corrono velocemente, tra un video e l’altro. Un po’ come accaduto per la Coca-Cola, che avrebbe causato ricoveri ospedalieri (ne abbiamo parlato qui).

Ma cosa c’è di vero? Cerchiamo di capirne di più.

Farmaci per raffreddore causano ictus e infarti? Dipende

La notizia è vera fino a un certo punto. Come riporta Il Giornale, il tam-tam su TikTok è partito da un rapporto dell’Ansm – l’Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari – la quale in questi giorni ha riferito che alcuni prodotti potrebbero causare ictus e infarto del miocardio. Non si tratta, ovviamente, di tutti i farmaci del settore.

Infatti, i farmaci più rischiosi sarebbero quelli con il principio attivo della pseudoefedrina, un farmaco simpaticomimetico che appartiene alla famiglia chimica delle 2-feniletilammine e delle anfetamine. Comunemente impiegata per contrastare i sintomi del raffreddore e assunta oralmente, potrebbe portare a ictus e infarto.

Si tratta comunque di un rischio basso e occorre usarli solo in caso di reale bisogno senza abusarne. Un po’ come tutti i farmaci, del resto. Sulla stessa lunghezza d’onda dell’Agenzia anche la facoltà di Medicina generale francese e il Consiglio nazionale degli otorinolaringoiatri professionali, nonché l’Ordine nazionale dei Farmacisti. Ritengono che i farmaci vasocostrittori non dovrebbero essere impiegati in forma orali per combattere infezioni di origine virale.

Non è una scoperta di oggi

Intervistato da Il fatto quotidiano, il dottor Antonio Rebuzzi, professore di cardiologia presso l’università Cattolica di Roma, ricorda che non si tratta di una novità, ma di qualcosa di già noto:

Sappiamo già da tempo che questi farmaci provocano in ogni caso un aumento della pressione e, in chi è coronaropatico, causare forme di angina

Poi aggiunge

alcune persone che soffrono di malattie cardiache e che hanno già crisi anginose sicuramente corrono rischi

Insomma, rischia soprattutto chi ha già dei problemi cardiovascolari e ne abusa. Magari prima di assumerli, è sempre bene consultare il medico.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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