Regionali Emilia Romagna, chi vincerà? Dopo aver perso una storica roccaforte come l’Umbria, la sinistra rischia di perderne anche un’altra: l’Emilia Romagna. Un tempo motore del Paese insieme alla Lombardia con le sue piccole e medie imprese impegnate in più settori, le cooperative sociali, il turismo della riviera romagnola. Ma da un po’ anch’esso in affanno. Che non gira più come prima.
In Emilia Romagna si voterà il 26 gennaio. Una data inusuale, in pieno inverno, che in alcune zone della regione (specie quelle della “bassa”) si fa sentire, eccome. Dove nebbia e neve calano il loro sipario, anche sulle mitiche spiagge che d’estate fanno da scenario a conquiste ed amori fugaci.
Di sicuro, gira altroché il motore di Matteo Salvini. Già pronto a mettere le mani pure sulla regione emiliana, dove la Lega proprio dieci anni fa otteneva i primi sorprendenti successi con le elezioni europee. Ma all’epoca i leghisti nemmeno si sognavano i numeri di oggi.
Per il leader del Carroccio non sarà semplice spuntarla, ma ha preparato una campagna elettorale battente in sostegno di Lucia Borgonzoni, che ha già funzionato per le regionali in Sardegna e appunto [sta_anchor id=”salvini”]Umbria[/sta_anchor].
Regionali Emilia Romagna tappe Matteo Salvini
Come riporta Il Corriere della sera, in due mesi e mezzo, da qui al 26 gennaio, quando si voterà per le elezioni regionali, il leader del Carroccio vuole visitare almeno un centinaio dei 328 Comuni dell’Emilia Romagna.
La carta della Lega, come dimostra il trionfo in Umbria, sarà ancora quella politica, battendo sì palmo a palmo il territorio, ma dando anche a queste Regionali il valore di un referendum sul governo giallorosso, che difficilmente reggerebbe davanti a una sconfitta del centrosinistra, scenario fantascientifico fino a poco tempo fa.
L’altro punto forte della campagna sarà ancora una volta la mobilitazione dal basso «del popolo». Il primo test fondamentale è già fissato per il 14 novembre, quando al PalaDozza, tempio del basket bolognese, si aprirà la campagna elettorale. Nella «casa» di Virtus e Fortitudo possono entrare fino a settemila persone e Salvini vuole fare il pienone per il lancio della candidatura di Borgonzoni, inciampata in una clamorosa gaffe in radio: «L’Emilia-Romagna confina con il Trentino».
Ma la strada è ancora lunga, e il leader del centrodestra riproporrà il format finora vincente: sagre e comizi di piazza, con i soliti selfie a profusione. Particolare attenzione sarà riservata alle aziende in difficoltà: 1.937 (il 37% del totale), secondo un rapporto in mano ai leghisti.
In campo ci saranno anche i 16 parlamentari eletti nella Regione, con al fianco i 28 sindaci leghisti della regione, capitanati da Alan Fabbri, simbolo della storica vittoria a Ferrara.
Regionali Emilia Romagna candidati
Chi sono i candidati per le regionali in Emilia Romagna? Il Partito democratico conferma Stefano Bonaccini, che dovrebbe trovare come alleati, oltre a Leu, anche Italia in Comune, il movimento che fa capo al sindaco di Parma Federico Pizzarotti (ex M5S). Così come Italia Viva di Matteo Renzi. Sebbene questi ultimi due dovrebbero entrare nella lista civica a sostegno del candidato. Bonaccini può contare altresì sul sostegno di tutto il mondo cooperativo, larga parte del mondo cattolico e delle imprese.
Bonaccini si era detto disponibile anche ad una alleanza con il M5S, ma dopo il flop umbro, questa ipotesi è naufragata.
Si presenterà unito invece il centrodestra. Alla Lega il compito di individuare il candidato, che come detto sarà la senatrice Lucia Borgonzoni. Quarantatreenne, già consigliere provinciale e comunale di Bologna, e sottosegretaria al Ministero per i beni e le attività culturali nel Governo Conte I. Nel 2006, pur ottenendo un lusinghiero 45,4%, perse il ballottaggio con Virginio Merola.
Non ancora noto il candidato del Movimento cinque stelle, che forse già programmava di sostenere Bonaccini. Ma l’ecatombe umbra ha costretto a rivedere i loro piani.
Potere al Popolo e Rifondazione Comunista hanno invece deciso di puntare sulla lavoratrice precaria Marta Collot.
Queste elezioni regionali in Emilia Romagna sarà anche l’occasione dell’esordio per Volt, il movimento paneuropeo (capace di eleggere un eurodeputato in Germania alle ultime europee) che avrà come candidato il giovane consulente aziendale Gillo Baldazzi.
Nonché per il Movimento 3V Vaccini Vogliamo Verità, che avrebbe definito le proprie liste senza però indicare il nome del candidato governatore.
Regionali Emilia Romagna sondaggi
I sondaggi danno in avanti il centrodestra di circa 6 punti. Bonaccini spera nel sostegno dei Cinquestelle, ma non è detto che la mera somma numerica basti. Anzi, potrebbe portare perfino la perdita di consensi da parte di chi non crede in quella alleanza. Del resto, in Emilia c’è ancora un forte senso identitario di sinistra, come nella vicina toscana. E qualcuno potrebbe anche restarsene a casa, invogliato dal freddo e dalle disillusioni.
Quanto a Salvini, sta semplicemente facendo quello che la sinistra gradualmente non ha fatto più dagli anni ‘80. Stare in mezzo alla gente, nelle piazze, nelle periferie. Tra gli operai, i disoccupati, gli artigiani.
Già negli anni ‘60 Pasolini diceva: “bandiera rossa ridiventa straccio, e il più povero ti sventoli”. Peccato che nel frattempo sia diventato verde.
Spero che i 5 stelle siano spazzati via dall’Italia.