Già, perché l’odio o l’affetto sono sentimenti umani, da provare e riprovare nella propria vita. Ma che in questo Nuovo Millennio sembra sempre più qualcosa del passato. Da bypassare con fretti strumenti, diventati un appendice insostituibile del corpo umano.
Dopo la negazione dell’ultimo saluto, dunque, ci negano anche la convivialità scolastica. Un passo in avanti di quell’alienazione che Marx temeva nella classe operaia, complici proprio le nuove tecnologie. Se lui la paventava tra gli adulti, ora viene introdotta tra i bambini. E’ la Rivoluzione industriale 3.0. Bellezza!
Ma ci sono scuole che vanno oltre, introducendo strumenti che negano il contatto. In nome di quel distanziamento sociale impostoci da oltre due mesi dalla Pandemia da Coronarivus.
Braccialetti che suonano e vibrano quando i bambini si avvicinano troppo. Vediamo come funzionano e dove saranno introdotti in via [sta_anchor id=”braccialetto”]sperimentale[/sta_anchor].
Braccialetto che vibra per bambini come funziona
Come riporta Ansa, ad introdurlo in via sperimentale sarà una scuola dell’infanzia paritaria nel Varesotto, a Castellanza. Dove direttore e docenti si dicono “pronti a ripartire con tutte le cautele“.
La scuola li ha acquistati da una ditta italiana. Sono 200 braccialetti smart per alunni e personale della scuola.
Come funzionano? I cerchietti vengono infilati al polso dei piccoli all’interno dell’istituto come se fossero degli orologi: una volta impostata la misura di un metro minimo di distanza tra loro, gli aggeggi vibrano e si illuminano se si supera il limite consentito di vicinanza fisica.
Il sistema si serve anche di una app che a distanza permette di monitorare i contatti tra i piccoli nell’istituto scolastico, utile anche se dovessero manifestarsi verifiche su eventuali casi di positività, compreso il personale.
Braccialetto che vibra e suona in quale scuola
Il braccialetto che vibra e suona sarà introdotto in via sperimentale nella scuola ‘Eugenio Cantoni’ di Castellanza. Il Preside Fabio Morandi afferma che sarà presentato ai bambini come un gioco, grazie anche all’aiuto di psicologi e pedagogisti. Così da evitare lo stress delle distanze ai bambini.
Ma non solo bambini. Saranno indossati da tutti i lavoratori all’interno della scuola, che conta 150 alunni e meno di una cinquantina di dipendenti. Pagati peraltro dalle famiglie stesse. Le quali, come spiega Morandi, dovranno pagare solo un sovrapprezzo di qualche decina di euro sulla quota mensile.
Il contributo, assicura, sarà dato in beneficenza. Fatto sta che, oltre ad essere uno strumento inquietante di controllo sociale, sarà anche un costo aggiuntivo che graverà sui bilanci familiari. Qualche decina di euro si traduce in un 100 euro in più per famiglia ogni anno. Potranno permetterselo tutti?
Strumento sarà usato anche in Francia
Ma non solo a Varese. In Francia, l’asilo nido aziendale di un grosso marchio automobilistico ne ha già ordinati altre centinaia, fanno sapere dalla società barese che ha ideato e distribuisce i braccialetti, chiamati ‘Labbi Light’.
Il prodotto, come spiega l’azienda produttrice pugliese, è nato inizialmente come sistema di telemetria di gruppo in acqua, per i distanziamenti durante gli allenamenti in piscina. Ora sono stati riconvertiti per il Coronavirus.
Sembrano lontani anni luce i tempi delle canzoni di Antonello Venditti, dedicati a notti prima degli esami e a compagni di scuola. Peccato che uno strumento del genere non venga usato per esempio per allontanare uomini violenti dalle donne o per far scontare ai domiciliari alcune pene leggere e alleggerire così il numero di detenuti in carcere.
Quali adulti saranno in futuro questi bambini? Traumatizzati dall’avvicinarsi ad un proprio simile mediante un braccialetto? Del resto, il tutto non fa che integrarsi a quel progetto di impaurimento e divisione degli individui, utile per controllare meglio le masse.
Questa e’ fantascienza
Magari… purtroppo è realtà
È una cosa veramente aberrante