A proposito di atomica, sono emersi i 15 obiettivi di Kim Jong-Un per un possibile attacco. Vediamo se c’è anche l’Italia.
Quali sono gli obiettivi della Corea del Nord
Come riporta Il Corriere della sera, l’istituto ECFR ha compilato la lista usando il materiale apparso in dichiarazioni ufficiali e sui media di Pyongyang. Ecco i 15 obiettivi per un possibile attacco della Corea del Nord:
1) Territorio statunitense
2) Le più importanti città americane
3) Manhattan
4) Casa Bianca
5) Pentagono
6) Basi Usa nel Pacifico
7) Guam e le Hawaii
8) Portaerei nucleari Usa
9) Siti nel teatro sud coreano
10) Installazioni militari americane in Corea del Sud, Osan, Gunsan, Busan
11) Pyeongtaek, Jungwon, Degu Gyeryongdae (località sud coreane)
12) Seul
13) Casa Blue, la residenza presidenziale del Sud e le “altre agenzie governative reazionarie”
14) Basi americane in Giappone e Okinawa; Yosuka, Misawa, Okinawa (località nipponiche)
15) il territorio giapponese nel suo complesso.
Quindi, fortunatamente, manca l’Italia e il resto d’Europa. Gli obiettivi principali della Corea del Nord, come immaginabile, sono Usa, Giappone e Corea del sud.
Corea del Nord è un pericolo?
L’ECFR, come del resto hanno sottolineato spesso molti analisti, afferma che la strategia di Kim contempla l’uso dell’atomica in chiave difensiva. E la retorica della propaganda ha sempre insistito su questo aspetto. Pyongyang potrebbe lanciare i suoi missili dotati di testate atomiche (quando li avrà messi a punto) nel caso tema di subire un attacco identico da parte dei nemici. Sempre in base alle dichiarazioni ufficiali si tratterebbe di un’azione preventiva. L’istituto aggiunge che il regime vuole alimentare nel campo avversario i dubbi sulle sue intenzioni, confondere le carte, creare una paratia per non far capire quali saranno le sue mosse. La Corea del Nord è pronta a tutto per difendere la leadership e se dovesse pensare che Washington punta ad una “decapitazione” (spesso evocata negli scenari) ci sarà una risposta dura.
Sempre secondo l’istituto la monarchia rossa non sembra fare troppa distinzione tra bersagli militari e civili, almeno ciò è quanto emerge dalle prese di posizioni dei gerarchi. Inoltre è evidente che il Maresciallo ha investito – e molto – per diversificare il proprio arsenale strategico, che non è negoziabile. Il leader vuole disporre di armi utilizzabili da piattaforme diverse in modo da poter rispondere se gli Stati Uniti dovessero colpire per primi. Da qui lo sviluppo di un sommergibile capace di lanciare un missile a lungo raggio: i lavori su questo progetto sono in corso.