Coldplay, altro che ecologisti: si muovono con jet privato

I Coldplay hanno improntato un concerto con zero emissioni e cyclette per produrre energia. Ma poi si spostano con mezzi inquinanti.

Da ore sui Social stanno circolando i video relativi al concerto tenuto dalla Pop band britannica Coldplay nello Stadio Maradona di Napoli. Immagini suggestive, grazie al gioco di luci che i braccialetti donati agli spettatori hanno saputo regalare. Oltre che, ovviamente, ai successi del gruppo, attivo dal 1997. Il che ha anche sovvertito la maledizione che colpisce molte band di successo, che dopo qualche anno finiscono per sciogliersi.

Del resto, i Coldplay non sono da ascrivere alla categoria delle solite Pop band usa e getta. Chris Martin e compagni propongono da sempre brani da un lato orecchiabili e pronti per la fruizione commerciale, ma dall’altro anche di discreta qualità. Tra Britpop, Pop Rock e Rock alternativo. Una sorta di Radiohead più smielati e commerciali insomma.

Consacrati dal disco A Rush of Blood to the Head del 2002, il gruppo ha abbracciato anche la causa ecologista. Vuoi per sincerità, vuoi per esigenze d’immagine. Peccato però, come per Jovanotti e il suo Jova Beach party estivo, non manchino incongruenze con questo mood green.

Colpdlay via con inquinante jet privato

Come riporta Il Giornale, in occasione dell’ultimo album Everyday life, uscito nel 2019, i Coldplay avevano promesso un tour totalmente ecologico, con emissioni zero e fan volontari che pedalano sulle cyclette per emettere energia pulita utile all’evento.

Tutto molto bello. Peccato però che loro si spostino tra una data e l’altra su un inquinante jet privato, con tanto di aria condizionata e tutte le comodità del caso.

A ciò aggiungiamoci pure la solita ruffianeria di chi viene a Napoli e fa stereotipati tour della città. Tra una pizzeria nota, una passeggiata sul lungomare e qualche frase a effetto per fare breccia sul grande cuore dei napoletani.

Certo, almeno loro hanno tenuto un concerto allo stadio Maradona, mentre Bono Vox ha voluto il Teatro San Carlo, pretendendo pure gingilli e abiti eleganti. Per entrambi, poi, prezzi esorbitanti. Sebbene per il frontman degli U2, data anche la location, fossero ancora più alti. Ma tant’è. Che sia un tantino ipocrita lo sappiamo da anni.

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Carlo Brigante

Mi definisco un "ribelle" del web

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.