Buffon si ritira: 5 ombre sulla sua carriera

Gianluigi Buffon si ritira. Una carriera fatta di tanti trionfi, in primis il mondiale del 2006. Tuttavia, non sono mancate delle ombre.

Gianluigi Buffon si ritira dal calcio giocato. A 45 anni, fisicamente comunque ben portati. Ha deciso di risolvere anticipatamente il contratto che lo lega al Parma fino al 2024. Per lui, a quanto pare, non si spalancano le porte dorate americane o arabe, come accaduto per altri calciatori sul viale del tramonto.

La carriera di Buffon è stata spettacolare: a partire dal mondiale, vinto in Germania nel 2006, che gli valse anche il secondo posto nella graduatoria del pallone d’oro (dietro comunque al connazionale e capitano di quell’avventura Fabio Cannavaro).

Una carriera legata soprattutto alla Juventus, con la quale ha vinto 10 campionati di Serie A (record assoluto), uno di Serie B (nel 2007), sei Coppe Italia, sette Supercoppe italiane. Ma non sono mancati trofei altrove, come una Coppa Uefa col Parma e una Ligue 1 e una Supercoppa di Francia col Paris Saint Germain. Un’esperienza, quella francese, durata però solo un anno.

Con la Nazionale, Buffon detiene il record di presenze: ben 176. Ha sfiorato anche un Europeo nel 2012, quando gli azzurri erano guidati da Cesare Prandelli, ma impattarono contro l’invincibile armata della Spagna in finale. Altri numeri importanti con l’Italia: ha partecipato a cinque Mondiali (primato condiviso con altre sei giocatori tra cui icone come Messi, Cristiano Ronaldo e Matthaus), quattro Europei e due Confederations Cup.

Tuttavia, anche la sua carriera ha delle ombre. Ne abbiamo contate 5: due di natura prettamente sportiva e tre di natura giudiziaria.

🏆 Buffon e quella Champions mai vinta

Quando si pensa alla carriera di Gianluigi Buffon, non si può non parlare di quella Champions league mai vinta. Sfiorata più volte ma mai afferrata con i guantoni.

Come ricorda Il fatto quotidiano, Buffon ha giocato e perso ben 3 finali: nel 2003 ai rigori contro il Milan, nel 2015 e nel 2017 contro Barcellona e Real Madrid. Neppure il passaggio al Paris Saint Germain gli è valso l’impresa, anzi, coi francesi in finale neppure ci arriva. Proprio un suo errore contribuisce all’eliminazione dei parigini dalla competizione continentale agli ottavi di finale, per mano del Manchester Utd che vince 3-1 la gara di ritorno al Parco dei Principi, ribaltando lo 0-2 dell’andata

🗑 La spazzatura al posto del cuore

Proprio in ambito Champions, fece scalpore una dichiarazione del portiere contro l’arbitro in occasione della finale persa contro il Real Madrid, complice un rigore assegnato agli spagnoli quasi allo scadere. Con contestuale espulsione dello stesso Buffon. Ecco le sue parole riportate da SkySport:

L’arbitro ha avuto il cinismo di infrangere il sogno di una squadra, ha un bidone dell’immondizia al posto del cuore, mi ha espulso alla mia ultima partita in Champions

📄 Il falso diploma di Buffon

Il nome di Gianluigi Buffon è legato anche a vari scandali extracalcistici. Il primo relativo a un falso diploma prodotto per iscriversi all’Università.

Come ricorda Rubosport, nel 1997 Buffon falsificò un diploma da ragioniere per iscriversi all’università: l’inganno fu svelato e nel 2001 il giocatore patteggiò la pena con una multa di appena 6 milioni e 350 mila lire.

✋🏻 Buffon e il fascismo

Nel 2000, il portierone fa di nuovo discutere per la scelta della maglia ai tempi del Parma che ricade sul numero 88, messo al bando proprio di recente (ne abbiamo parlato qui). Ecco come si giustificò il portiere, bollato di simpatie fasciste, fomentate anche da una scritta su una maglia sotto quella ufficiale “Boia chi molla“, Tipico motto del ventennio, esibite il 26 settembre 1999 in occasione di una gara casalinga contro la Lazio.

Ecco come si giustificò:

Volevo lo 00, come in NBA, oppure lo 01, ma sono vietati. Il 99 era di Guardalben, col 69 qualcuno si sarebbe offeso, col 66 se la sarebbe presa il Vaticano. Così restava solo l’88, che per me è il numero della forza. Il nazismo? Nulla di più lontano da me. La mia famiglia mi ha sempre spiegato cosa fosse l’olocausto

Ad onor del vero, in occasione dei festeggiamenti al Circo Massimo per la vittoria del campionato del mondo 2006, esibì uno striscione — ricevuto dalla folla — su cui campeggiavano la scritta «Fieri di essere italiani» e una croce celtica.

🤑 Buffon e le scommesse

Veniamo infine allo scandalo calcioscommesse. Come riporta Wikipedia, nel maggio 2006, a ridosso dello scoppio di Calciopoli, risultò tra gli indagati in un giro di scommesse clandestine. Nel dicembre dello stesso anno, dopo ulteriori indagini, fu prosciolto dalle accuse. Il portiere di origini carraresi si è sempre dichiarato estraneo ai fatti.

Sei anni dopo il suo nome viene di nuovo associato a quello delle scommesse: da un’indagine nei confronti di una ricevitoria di Parma, il cui proprietario er un amico di Buffon, è emerso che l’ormai ex calciatore avrebbe scommesso quasi 1,6 milioni di euro. Più precisamente, come riportò allora Il fatto quotidiano, un movimento di assegni pari a 14, di importo compreso tra i 50mila e i 200mila euro. Per un totale di 1.585.000 euro versati sul conto dell’amico-proprietario tra il gennaio e il settembre 2010.

La madre di tutti i sospetti è relativa al fatto che in quel centro scommesse la percentuale di vincite superava l’80% (83%). Comunque, Buffon non è stato mai indagato per questo.

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Pubblicato da Carlo Brigante

Mi definisco un "ribelle" del web

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