Springsteen nei guai: tra accuse di fan e ambientalisti

Springsteen nei guai: tra accuse di fan e ambientalisti

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 7 Marzo 2023

Tempi duri per il Boss della Musica mondiale. Bruce Springsteen, 73 anni, animale da palcoscenico e vate del “Born in the Usa“. Che ben descrisse le Streets of Philadelphia e l’amore passionale con I’m on fire.

Orbene, il cantautore è stretto nella morsa di due fuochi, proprio come nel brano succitato. Ma quello dei fan, che lo hanno abbandonato e degli ambientalisti. Che non risparmiano neppure lui.

Perché fan sono contro Bruce Springsteen

Come riporta Il Corriere della sera , Backstreets, la fanzine da decenni punto di riferimento di milioni di appassionati del Boss, americani e non, ha annunciato la propria chiusura in polemica con il suo nume tutelare.

L’addio arriva dopo sei mesi di amarezza e accuse sul prezzo astronomico dei biglietti che Springsteen e entourage hanno deciso di adottare negli Stati Uniti per le vendite del tour — primo in sette anni — cominciato in Florida l’1 febbraio e atteso anche in Italia tra maggio e luglio. Sebbene nel vecchio continente i prezzi saranno più bassi, seppur cari: tra i 200 e i 250 euro.

Verrà pubblicato un ultimo numero cartaceo, il sito cesserà di essere aggiornato, si spegneranno in pochi mesi tutti i servizi, dal merchandising alla piattaforma per lo scambio dei biglietti (rigorosamente al prezzo nominale).

Queste le parole amareggiate del direttore Christopher Phillips:

Siamo alla fine della strada. Ci sentiamo scoraggiati, abbattuti, delusi. E non sono i sentimenti a cui siamo abituati quando un tour di Bruce e la E-Street Band (il suo storico gruppo, ndr) inizia

In effetti si parla di prezzi che oscillano tra i mille e i cinquemila dollari a biglietto. Ma la colpa non è di Springsteen: le cause sono da attribuire al sistema «dinamico» che regola automaticamente il costo in base al volume della domanda e dovrebbe così evitare i bagarini digitali. Tuttavia, ha come effetto distorto quello di generare una discriminazioni reddituali tra chi può permettersi certi prezzi (ormai sempre meno anche in America) e chi no.

Inoltre, il Boss guadagna solo una parte di quegli emolumenti, che vanno ripartiti tra costi di trasporto, guadagno dei musicisti, il cachet di quanti montano palco e luci (il cosiddetto service), la percentuale che va all’agenzia che organizza le vendite dei biglietti, diritti delle case discografiche, ecc. Tuttavia, è chiaro che dinanzi a certi prezzi il primo ad essere accusato è la star o la band che tiene il concerto.

Per quanti hanno visto decine, se non centinaia di concerti di Bruce Springsteen, i fan della prima ora, quella degli anni ’70 quando il Boss muoveva i primi passi, si tratta comunque di tradimento. E a questo giro non ci saranno. Resta il fatto che gli stadi sono tutti sold out. E della loro assenza non si accorgerà nessuno. Probabilmente, si tratta di un drammatico ricambio generazionale.

Perché Bruce Springsteen accusato dagli ambientalisti

Ma veniamo alla seconda ondata di accuse: quella degli ambientalisti. Come riporta Rolling stone, ad essere sotto accusa è il concerto che il Boss terrà a Ferrara, in una maxi area da 1200 ettari del parco Bassani, ex tenuta di caccia dei signori Estensi.

Sarà uno dei 3 concerti che Springsteen terrà in Italia: gli altri 2 si terranno al Circo Massimo e all’Autodromo Nazionale di Monza.

Save the park”, che raggruppa diverse associazioni ambientaliste, ha lanciato una petizione per chiedere al Comune di Ferrara di rinunciare all’utilizzo del parco nell’ottica di preservarne fauna (specialmente gli uccelli) ed ecosistema.

Queste le loro ragioni:

Il parco Urbano Giorgio Bassani è stato concepito e costruito, sin dalla sua progettazione, come un’opera di rinaturalizzazione di uno spazio cerniera tra l’area urbana, quella agricola e il fiume. In più di venti anni si è creato un equilibrio biologico unico e prezioso, un ecosistema complesso che ora, nel pieno della sua maturità, costituisce un unico grande organismo vivente.

Poi si entra nello specifico di cosa contiene il parco ed è a rischio:

Nel Parco, tra alberi, laghetti e canali, trovano rifugio e protezione uccelli migratori e stanziali, animali selvatici e pesci di acqua dolce. Nelle immediate vicinanze insistono le sedi locali ed i rifugi della LIPU, della Lega del Cane, il Gattile comunale e il Canile Comunale

A preoccupare gli ambientalisti è l’arrivo di circa 50.000 spettatori, dei TIR dell’organizzazione, creazione di parcheggi per il pubblico, servizi logistici ed igienici. Ed ancora, l’impatto dei volumi sonori del concerto, il danneggiamento indotto dal calpestio di 55.000 persone sul manto erboso del Parco e dunque sulla biodiversità.

Si rischia la morte dell’avifauna, ma anche il rischio di creare un precedente per l’uso del Parco per grandi eventi. Il comitato Save the Park cita anche i danni provocati dal Jova Beach Party, il tour estivo di Jovanotti. Il quale, forse proprio come Springsteen, sono ambientalisti purché ciò non leda il proprio portafogli.

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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