Le autostrade produrranno energia: ecco il progetto KEHV

Le autostrade produrranno energia: ecco il progetto KEHV

Le autostrade italiane produrranno energia. Ciò grazie alla startup 20energy e il loro loro sistema chiamato Lybra. Vediamo in che modo e quanta energia produrranno.

Cos’è il sistema Lybra

Come riporta Contatti-energia, il sistema Lybra si basa su pannelli piatti rivestiti di gomma, collocati direttamente sul manto stradale. Questi pannelli, quando compressi dal passaggio dei veicoli, si abbassano di pochi centimetri, trasformando così l’energia cinetica in energia elettrica attraverso un generatore altamente efficiente e innovativo.

Un sistema che porta in dote almeno tre vantaggi:

  1. producono energia;
  2. moderano la velocità dei veicoli senza ricorrere a dossi rallentatori e usurare i freni; il che va a tutto vantaggio della sicurezza di automobilisti e pedoni, se applicata anche i città;
  3. la manutenzione del sistema è minima, richiedendo solo quattro ore all’anno per impianto, e le prestazioni sono garantite per tutta la vita utile del dispositivo.

Quanta energia produrranno le autostrade

Il progetto di Autostrade per l’Italia, denominato “Kinetic Energy Harvesting from Vehicles” (KEHV), sta attualmente sperimentando la tecnologia nella stazione di servizio di Arno Est sulla A1.

Le cifre registrate sono promettenti: un modulo di Lybra, grazie al transito di 9.000 veicoli al giorno, può generare fino a 30 Megawattora all’anno, risparmiando l’emissione di 11 tonnellate di CO2. Questo equivale al consumo energetico annuale di 10 famiglie per alimentare le loro case.

Se si pensa al consumo della barriera autostradale di Firenze Ovest, che si aggira sui 60 MWh all’anno, basterebbero soltanto due di questi impianti per coprire il fabbisogno.

Le proiezioni di Movyon – centro di ricerca e innovazione di Autostrade per l’Italia – per le barriere di Milano Nord e Milano Sud, con un traffico giornaliero di circa 8.000 veicoli pesanti e 63.000 veicoli leggeri, indicano la possibilità di generare oltre 200 MWh all’anno per ogni stazione di pedaggio.

Ma non mancano scetticismi

Tutto molto bello, quindi. Ma non mancano dubbi e scetticismi. In primis, quelli relativi alla capacità del nostro paese di realizzare simili progetti in tempi rapidi ed efficaci. Del resto, già solo per la stessa realizzazione delle autostrade abbiamo impiegato decenni. Su tutti, si pensi al caso della Salerno-Reggio Calabria.

Ma scetticismi riguardano il sistema in sé. Secondo le leggi della fisica, l’energia non può essere ottenuta senza essere prelevata da qualche parte. Ciò significa, in sostanza, che la generazione di elettricità dal passaggio dei veicoli potrebbe teoricamente rallentare le auto, aumentando di conseguenza il lavoro del motore.

Nei contesti autostradali, dove non è auspicabile rallentare i veicoli, alcune voci nel campo della fisica e dell’ingegneria suggeriscono infatti che potrebbe essere più vantaggioso investire in tecnologie alternative, come i classici pannelli solari. I quali generano una maggiore quantità di energia nel tempo rispetto ai dispositivi di raccolta dell’energia cinetica, senza influire sulla velocità di transito dei veicoli.

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