Secondo indiscrezioni dell’Intelligence americana la Russia sarebbe pronta a usare un arma nucleare dallo Spazio. Si ripete storia Iraq?
In età avanzata, quasi in punto di morte a mo’ di drammatica confessione per pulirsi la coscienza prima di passare a “miglior vita”, l’ex segretario di Stato americano Collin Powell confessò che le armi chimiche presunte possedute da Saddam Hussein, furono in realtà un’enorme bufala per giustificare l’invasione militare americana dell’Iraq.
Powell, per agitare l’opinione pubblica e convincerla riguardo la bontà delle missioni americane di esportazione della democrazia in Medioriente (già ce n’era una in corso in Afghanistan), mostrò una boccetta durante una conferenza stampa.
In molti che conoscevano minimamente il modus operandi americano non credettero a quella messa in scena. Anche perché da poco si era consumato un altro evento teatrale e per il medesimo fine: gli attentati dell’11 settembre 2001. Tuttavia, la maggioranza delle persone che si abbeverava soprattutto dalla tv mainstream per informarsi subito si affrettò a dipingere Saddam Hussein come un dittatore da abbattere.
Il quale però forse aveva soprattutto la colpa di aver trasformato l’Iraq in una potenza africana e di possedere troppo petrolio che non voleva cedere a buon mercato. Al pari del vicino Gheddafi in Libia. Che, non a caso, qualche anno dopo subirà la stessa sorte.
Bene, gli americani dopo vent’anni non hanno certo chiuso la fabbrica di bugie che li contraddistingue. E così si è inventata una nuova arma, contro il ritrovato nemico russo. Secondo le rivelazioni del New York Times, due funzionari dell’Intelligence avrebbero riferito a Congresso e ad alleati europei che la Russia starebbe lavorando a un’arma nucleare antisatellite nello spazio.
Arma nucleare nello Spazio della Russia: di cosa si tratta
Come riporta IlSole24Ore,si tratterebbe del missile ipersonico 3 M22 Zirkon, che ha una gittata tra 400 e 1.000 chilometri, e può volare a una velocità fino a 9.800 km/h (Mach 8) eludendo i sistemi di difesa e colpendo obiettivi navali e di terra.
Finora soltanto Mosca ha già a sua disposizione questi vettori, che negli Usa sono ancora in fase sperimentale. Lo Zirkon è stato sviluppato in risposta al ritiro Usa dal trattato Abm sui missili balistici e sarebbe già stato usato il 7 febbraio scorso in Ucraina.
Solita bufala Usa?
Tuttavia, il sospetto che l’allarme lanciato dal presidente della Commissione Intelligence della Camera, Mike Turner, un repubblicano moderato e non un trumpiano, sia funzionale a spingere il parlamento americano ad approvare nuovi sostegni finanziari e bellici all’Ucraina. Ormai messi sempre più in dubbio dagli scarsi successi ucraini sul campo.
La Russia dal canto suo smentisce. Questa la dichiarazione di Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino:
La Casa Bianca sta provando, in modo disonesto, a spingere il Congresso a votare il disegno di legge per stanziare fondi: questo è chiaro, vedremo a quali stratagemmi ricorrerà ora la Casa Bianca
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