Vip morti nel 2017: attori e registi
Dopo Vernice fresca, Niki Giustini ha lavorato negli anni ’90 a per “Stasera mi butto” di Gigi Sabani, “Ricomincio da due” su Rai2 con la Carrà, “Aria Fresca”, un remake di Vernice dove è ancora in coppia con Graziano Salvadori. Negli anni 2000 anche qualche film, poi la radio e il sodalizio con 50 Canale. Due anni fa l’approdo su Canale 5, nella trasmissione “Giass” di Antonio Ricci, condotta da Luca e Paolo. Da segnalare anche due suoi corti: “Il gol di Remo”, che nel 2014 ha anche ricevuto un premio e “Come t’ha insegnato babbo”. Sempre nel 2014 esordisce come scrittore di noir pubblicando il thriller Il Prescelto, scritto a 4 mani con il giallista Andrea Gamannossi, per Felici Editore.
Il 13 gennaio è morta Teresa Ann Savoy, a Milano, a 63 anni. Era malata di cancro. Famosa soprattutto per aver interpretato molti film erotici tra gli anni ’60 e gli anni ’80. Nata a Londra nel 1955, scappò di casa a soli 16 anni per aggregarsi alla comune hippy di Terrasini, in Sicilia. Della quale faceva parte anche Peppino Impastato. Nel numero di ottobre 1973 finì anche sulla copertina di Playmen. Fece anche tanta Tv, poi dal 2000 si ritirò dalle scene.
Il 19 gennaio è morto Miguel Ferrer, attore americano noto per diversi film nel ruolo di cattivo e, nell’ultimo ventennio, per le serie Tv. Su tutti, si ricorda ”I segreti di Twin Peaks”, in cui vestiva i panni dell’antipatico agente Albert Rosenfeld. Sul grande schermo, l’ultimo film di rilievo è stato Iron Man 3.
Il 26 febbraio è morta a 80 anni l’attrice Mary Tyler Moore, conosciuta in Italia soprattutto per il primo film da regista di Robert Redford: Gente comune con Robert Redford. Ma negli Usa era una vera icona delle Serie Tv: fu lei, tramite Mary Tyler Moore Show, a lanciare negli anni ’70 per la prima volta il ruolo di una donna single in carriera.
Il 27 gennaio sono morti due attori. Il britannico John Hurt, 77 anni, e Gisella Sofio, 85 anni. John Hurt ha figurato in molti film di grande successo. Si pensi a The Elephant Man, Alien, Harry Potter, V per Vendetta, Indiana Jones. Lottava da anni contro il cancro. Gisella Sofio esordì a teatro a 16 anni. Col Cinema iniziò nel 1951 nel film Accidenti alle tasse! di Mario Mattoli. Vanta di aver lavorato tra gli altri con Renato Rascel, Alighiero Noschese, Vittorio De Sica, Gino Cervi, Marcello Mastroianni, Dino Risi, Pupi Avati e il grande Totò. Tra gli ultimi film Il principe abusivo di Alessandro Siani.
Il 28 gennaio è morta Barbara Hale, conosciuta soprattutto per il ruolo di segretaria col nome di Della Street, nella pluridecennale serie televisiva dell’avvocato Perry Mason. Interpretato da Raimond Burr.
Il 7 gennaio è morto Richard Hatch, attore americano noto soprattutto nei panni di Capitano Apollo nella serie Tv andata in onda nel 1978: Battlestar Galactica. Aveva 71 anni. Ad ucciderlo velocemente un cancro al Pancreas. Dopo tanti anni, nel 2003, l’attore fece parte della versione di Syfy in cui diede il volto a Tom Zarek.
Il 18 gennaio è morto a Roma a 78 anni il regista napoletano Pasquale Squitieri. Dopo 2 film western, «Django sfida Sartana» (1970) e «La vendetta è un piatto che si serve freddo» (1971), entrambe firmate con lo pseudonimo William Redford, si dedica alle tematiche sociali: «Il prefetto di ferro», «Corleone», «Claretta», «Li chiamarono… briganti!» (1999), I guappi. E’ stato legato sentimentalmente a Claudia Cardinale prima e Ottavia Fusco poi.
Il 26 febbraio è morto a 61 anni Bill Paxton, che ha lavorato molto col regista James Cameron. Si pensi a film come Terminator, True Lies e Titanic. La morte è stata causata da complicazioni avvenute dopo un intervento chirurgico.
Nella stessa data si è spento Neil Fingleton, attore britannico di 35 anni noto soprattutto per la serie TV Il trono di spade. Notevole la sua altezza: 2 metri e 32. Non a caso, ne Il trono di spade interpretava il gigante il gigante Mag the Mighty. Ad ucciderlo un infarto.
Il 22 marzo e’ morto Tomas Milian, nome d’arte di Tomás Quintin Rodriguez. Noto per aver interpretato Nico Giraldi e Er Monnezza. È morto a Miami. Eta nato nel piccolo villaggio cubano di Marianao, nei pressi de L’Avana, il 3 marzo 1933. Viveva da molti anni negli Usa ma era noto sopratutto in Italia dove, nonostante avesse lavorato con autori come Lattuada, Visconti o Maselli. Nel 2014 a Roma aveva ricevuto il Marc’Aurelio d’oro durante il festival di Roma dove era stato presentata
Il 24 marzo è morto Giorgio Capitani, regista, aveva 89 anni. Sebbene in molti lo ricordino per la Fiction Il maresciallo Rocca, ha firmato varie commedie demenziali di successo tra gli anni ’70 e ’80. Pane, burro e marmellata (1977) con Enrico Montesano; Io tigro, tu tigri, egli tigra (1978), ancora con Montesano e Paolo Villaggio; Vai avanti tu che mi vien da ridere (1982) con Lino Banfi; Missione eroica – I pompieri 2 (1987) con vari attori comici in auge dell’epoca. Altre fiction di successo sono state Commesse e il Restauratore. Suo ultimo lavoro per la Tv con Lando Buzzanca. Aveva iniziato con un Colossal, una sorta di Avengers con personaggi mitici: Ercole, Sansone, Maciste e Ursus gli invincibili (1964).
Il 4 aprile è morto a 88 anni Radley Metzger, regista che ha cambiato con soli 5 film erotici la storia del porno. Non solo hard, nella sua filmografia anche «Camille 2000» , rilettura delle camelie di Dumas in chiave beat.
Il 5 aprile è morto a 69 anni Memè Perlini, tra i protagonisti del teatro di avanguardia italiana negli anni ’70 e ’80. Soffriva da anni di depressione e, essendo precipitato dalla finestra del suo appartamento vicino a Piazza Vittorio a Roma, non si esclude il suicidio.
Il 23 aprile è morta a 56 anni Erin Moran, nota soprattutto per aver interpretato il ruolo di Joanie, la sorella più piccola di Ricky Cunningham in Happy Days. Il corpo è stato ritrovato nella Harrison County, in Indiana, quando in seguito a una chiamata al numero di emergenza 911 sono arrivati i soccorsi. Ancora sconosciute le cause e le circostanze del decesso, sebbene la donna da anni soffrisse di problemi economici e dipendenze da alcol e droghe. Nel 2012 è stata sfrattata da un camping dove viveva insieme al secondo marito, Steven Fleischmann, in una roulotte della suocera. Ha partecipato anche ad altre serie tv come Una famiglia americana (1971), Tre nipoti e un maggiordomo (1966), Io e i miei tre figli (1960), Una moglie per papà (1969), Gunsmoke (1955), La famiglia Smith (1971) e F.B.I. (1965). ha recitato anche in qualche film per il cinema: con Debbie Reynolds in Uffa papà quanto rompi (1968), con Godfrey Cambridge in L’uomo caffellatte (1970) e con Wayne Newton in 80 Steps to Jonah (1969).
Il 26 aprile è morto a 73 anni Jonathan Demme, regista di film molto apprezzati come il thriller Oscar Il silenzio degli innocenti e il drammatico Philadelphia. Ha debuttato come regista con tre titoli Fighting Mad, Crazy Mama e Femmine in gabbia. Dopo un altro paio di altri film non particolarmente di successo arrivano le commedia Qualcosa di travolgente con Melanie Griffith e Jeff Daniels Una vedova allegra… ma non troppo con Michelle Pfeiffer e Matthew Modine. Ha diretto anche musical dedicati a cantanti, come Neil Young: Heart of Gold del 2006 e Neil Young: Trunk Show del 2009, il film dedicato alla musica di Enzo Avitabile e a Justin Timberlake and The Tennessee Kids. A conferma della sua poliedricità anche qualche film per la Tv diretto di recente. Ad ucciderlo un cancro all’esofago, diagnosticatogli nel 2010.
Il 24 aprile è morto a 35 anni Michael Mantenuto, sebbene la notizia sia circolata solo il 28. Il suo corpo senza vita è stato trovato nella sua auto dalla polizia di Des Moines, dello stato di Washington. Mantenuto si sarebbe sparato un colpo di pistola alla testa. A 22 anni, era un importante giocatore dell’hockey su ghiaccio dell’università del Maine. Nel Cinema viene ricordto per aver interpretato il ruolo di Jack O’Callahan nel film Miracle del 2004. Subito dopo si dà alla carriera militare nelle forze speciali dell’esercito americano, anche se il suo bell’aspetto lo riporta a recitare in tv nel 2006 per Dirtbags, e per un piccolo ruolo nella commedia Surfer, Dude (2008) con Matthew McConaughey. Lascia la moglie e due figli.
L’11 maggio si è spento a 77 anni Michael Parks tra gli attori cult di Quentin Tarantino, che lo aveva scelto tra gli interpreti di “Kill Bill” per il ruolo di Edgar McGraw e di “Django Unchained”. Aveva recitato anche con David Lynch nella serie-cult “Twin Peaks” e nella pellicola di “Grindhouse – Planet terror” di Robert Rodriguez. Nato a Corona, in California, nel 1940, ha esordito nel cinema a 26 anni con il capolavoro di John Huston “La Bibbia”. La sua ultima apparizione sul grande schermo è stata l’anno scorso accanto a Mel Gibson nel thriller “Blood Father”, dove interpretava il ruolo del predicatore.
Il 15 maggio è morto all’età di 68 anni l’attore americano Powers Boothe. Ha vinto un Emmy nel 1980 per la sua interpretazione di Tim Jones nella miniserie “Guyana Tragedy”, film sulla setta che nel 1978 fu protagonista di un suicidio collettivo a Jonestown. Ultimamente aveva recitato in film come ‘Sin City’ e ‘The Avengers‘.
Il 23 maggio è morto l’attore britannico Roger Moore, diventato famoso soprattutto per aver interpretato il mitico Agente 007, James Bond. Nato a Londra il 14 ottobre del 1927, figlio di un agente di polizia, quasi un segno del destino per quello che sarebbe diventato il più famoso agente 007. Aveva 89 anni, ad ucciderlo una breve ‘emalattia.
Il 10 giugno è morto Adam West, aveva 88 anni. Il suo nome è legato soprattutto alla serie Tv su Batman di fine anni ’60 andata in onda sull’emittente Abc, ripresa in Italia da Tmc (ora La7). La quale si contraddistingueva per il suo essere pittoresco in pieno stile psichedelico di quegli anni e rieccheggiante lo stile dei fumetti. Gli anni ’60 resteranno altresì il periodo migliore della sua carriera.
Il 26 maggio è morto l’attore Toni Bertorelli, aveva 69 anni. Tanti gli anni spesi nel cinema e nel teatro. Fra i ruoli rilevanti più recenti, quello del cardinale Caltanissetta in The young pope di Paolo Sorrentino. Da anni combatteva contro l’alcolismo, scrivendo anche un romanzo che ne certificava l’uscita dalla dipendenza.
Il 16 giugno è morto John G. Avildsen, regista tra gli altri di Rocky e Karate Kid. Col primo, scritto e interpretato da Sylvester Stallone, vinse anche l’Oscar alla regia.
Il 18 giugno è morto a 63 anni l’attore americano Stephen Furst, noto soprattutto per aver interpretato Kent “Sogliola” Dorfman nel cult “Animal House” di John Landis. L’attore è deceduto a causa di complicazioni con il diabete.
Il 28 giugno è morto l’attore svedese Michael Nyqvist, aveva 56 anni. Il successo popolare è arrivato dopo aver incarnato Mikael Blomkvist nella trilogia “Millennium“, tratto dal romanzo di Stieg Larsson. “La ragazza con il drago”, e due altri sequel, tutti usciti nel 2009, hanno incassato più di 215 milioni. Sulla scia di questo successo, Nyqvist, padre di tre figli si è trasformato poi nel cattivo in “Mission: Impossible: Protocollo fantasma” (2011) e successivamente in “John Wick” (2014). Doveva apparire nel film di Terrence Malik, “Radegonda” che uscirà nel 2018. E’ morto dopo una lunga malattia.
Il 3 luglio è morto l’attore genovese Paolo Villaggio, aveva 84 anni. Dopo una fortunata carriera nel cabaret e alla televisione (dove aveva indossato i personaggi del sadico professor Kranz e del sottomesso impiegato Fracchia, ottenendo subito una grande popolarità), Villaggio entrò nel cinema dalla porta principale. Nel 1970 fu l’alemanno infanticida in Brancaleone alle Crociate di Mario Monicelli; poi lo si vide a fianco di Vittorio Gassman in due film. Con il primo Fantozzi, diretto da Luciano Salce trasponendo l’omonimo libro di Villaggio diventò un best-seller, l’attore si convertì decisamente al cinema nazional-popolare, capitalizzando un successo destinato a crescere nei decenni seguenti. Oltre alla saga dello sfortunato ragionier Ugo, portata avanti fino al 2000, Villaggio lavora costantemente con altri attori comici dell’epoca (Banfi, Boldi, Pozzetto, ecc.), non disdegnando però di tanto in tanto anche ruoli seriosi, come in Io speriamo che me la cavo, La voce della luna, Camerieri. Negli ultimi anni lavorava a teatro.
L’8 luglio è morta grossetana Elsa Martinelli, aveva 82 anni. Era fuori dai canoni di allora, non maggiorata, magra e slanciata. Vocazione international e all’inizio, come si usava, mannequin di lusso dopo aver fatto anche la commessa di un bar. Ha lavorato con grandi registi, quali Orson Welles, Mario Monicelli, Roger Vadim e Alberto Lattuada.
Lo stesso giorno è morto anche Nelsan Illis, attore statunitense, noto principalmente per il ruolo di Lafayette Reynolds nella serie televisiva True Blood. Avrebbe compiuto 40 anni il prossimo novembre. Ad ucciderlo un problema cardiaco.
Il 17 luglio è morto George Romero, celebre regista di film Horror. Aveva 77 anni. Su tutti, si ricorda “La notte dei morti viventi” del 1968 film che definisce un genere e lo rende cult. Romero era nato a New York, nel Bronx, da padre cubano e madre lituana. La passione per il cinema scoppiò che era giovanissimo, così subito dopo gli studi alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh nel 1960, cominciò a girare cortometraggi. Nel 1978 arrivò “Zombi”, il secondo della trilogia “Trilogia dei morti viventi”, che completò nel 1985 con “Il giorno degli zombi”. E’ noto anche il legame di Romero con Dario Argento, un vero e proprio sodalizio a partire dalla collaborazione per il montaggio di “Zombi”. I due hanno inoltre lavorato fianco a fianco nel 1990 per “Due occhi diabolici”.
Il 17 luglio è morto Martin Landau, aveva 89 anni. Tra i film più importanti ricordiamo: Intrigo Internazionale di Hitchcock nel 1959, o ruoli minori in Cleopatra di Joseph Mankiewicz (’63), La carovana dell’alleluia di John Sturges(’65), Nevada Smith di Henry Hathaway (‘66). Vinse l’Oscar interpretando Bela Lugosi in “Ed Wood” di Tim Burton. Famosa anche la serie Tv sci-fi Spazio 1999.
Il 23 luglio John Heard, attore 72 anni. Famoso per avere interpretato il ruolo del padre nella serie di film Mamma ho perso l’aereo, è stato trovato morto in un hotel a Palo Alto, in California, dove si stava riprendendo dopo un piccolo intervento alla schiena. Lo ha reso noto l’ufficio del medico legale senza precisare le cause della morte. Oltre al ruolo di Peter McCallister, Heard – 72 anni, una carriera cominciata negli anni ’70 – è famoso per la sua partecipazione alla serie i Sopranos per la quale aveva ricevuto una nomination agli Emmy Award. Era stato tra l’altro il rivale di Tom Hanks in Big.
Il 27 luglio Sam Shepard, commediografo premio Pulitzer, attore candidato agli Oscar, scrittore e sceneggiatore oltre che per quasi un trentennio anni compagno di Jessica Lange. Tra i più influenti autori degli albori di Off Broadway, Shepard aveva catturato il lato oscuro della famiglia americana in opere come «Buried Child», che nel 1979 gli aveva fatto vincere il Pulitzer per il teatro, e «Curse of the Starving Class». Considerato uno delle voci più originali della sua generazione, aveva dato voce a madri, mogli, fratelli e amanti raccontando la fragilità del sogno americano. Ma Shepard era stato anche un apprezzato attore e per il suo ruolo da non protagonista nella parte del leggendario pilota collaudatore Chuck Yaeger in Uomini veri (1983) di Philip Kaufman aveva ottenuto una candidatura agli Oscar.
Il 28 luglio è morto Marcello Perracchio, 79 anni, conosciuto come il ‘dottor Pasquano’, brontolone medico legale della serie tv sul commissario Montalbano, è morto a Ragusa. Perracchio è stato un punto fermo per il Teatro stabile di Catania, ha lavorato a Gibellina (Trapani) per le Orestiadi. Con alle spalle numerose partecipazioni anche sul grande e piccolo schermo, è con “Il commissario Montalbano” che è stato conosciuto a livello internazionale: un singolare, ma acutissimo medico legale, il ‘dottor Pasquano’, con il quale il commissario Montalbano aveva un rapporto di amore e odio.
Il 31 luglio è morta l’attrice francese Jeanne Moreau, aveva 89 anni. Nella sua carriera è stata scelta per ruoli di primo piano da grandi registi francesi come Louis Malle e della Nouvelle Vague come Francois Truffaut e Jean-Luc Godard fino, negli anni Novanta, a Luc Besson che la scelse per interpretare l’insegnante di buone maniere della killer Anne Parillaud del film ‘Nikita‘. Quando il cinema la scopre, Jeanne Moreau è già una grande attrice teatrale. Una serie di ruoli minori (è nel film “Grisbi” nel 1954) precedono la prima occasione da protagonista: è il film di Jean Dréville, “La regina Margot”. E’ il 1954. Nel frattempo l’attrice è diventata madre di Jerome, avuto dal marito-regista Jean-Louis Richard. La notorietà internazionale arriva con “Ascensore per il patibolo”, folgorante debutto di Louis Malle: in questo noir sono indimenticabili la passeggiata notturna per le strade di Parigi e la colonna sonora di Miles Davis. La consacrazione con “Jules e Jim” nel triangolo amoroso più famoso della storia del cinema. Poi una serie di successi. Tra gli ultimi lavori nel 2005 recita nel film di Francois Ozon “Il tempo che resta”, nel 2012 è in “Gebo et l’ombre” di De Oliveira, mentre nel 2013 è in “Lady in Paris”, film che è un omaggio a Parigi, al cinema francese e alla stessa Moreau.
Il 7 agosto è morto a 88 anni, Haruo Nakajima, l’attore giapponese noto soprattutto per aver interpretato il primo Godzilla, antesignano dei mostri sul grande schermo. Dal mese scorso Nakajima era ricoverato.
Il 19 agosto è morto Sonny Landham, aveva 76 anni. Si è spento all’ospedale di Lexington, in Kentucky, in seguito ad insufficienza cardiaca. Era noto per aver recitato in film d’azione negli anni ’80, come Predator accanto ad Arnold Schwarzenegger e 48 Ore con Eddie Murphy. In tutto aveva lavorato ad una cinquantina di titoli tra cui Il tempio di fuoco e Sorvegliato speciale.
Il 20 agosto è morto l’attore statunitense Jerry Lewis, aveva 91 anni. Probabilmente per cause naturali, nella sua casa di Las Vegas, dove viveva con la seconda moglie, la ballerina Sandee Pitnick. Una ricchissima carriera, quella dell’amato Picchiatello, regista, attore, comico insuperabile. E una lunga vita, malgrado le tante tribolazione della salute negli anni: quattro by pass coronarici, il diabete, un cancro alla prostata asportato e una fibrosi polmonare. In passato aveva sofferto di una grave meningite e della rottura di una vertebra mentre eseguiva una delle sua esilaranti ma anche impressionanti cadute.
Il 20 agosto è morto anche Gero Caldarelli, conosciuto per essere la persona che muoveva il mitico Gabibbo, pupazzo icona di Striscia La Notizia. Nato a Torino il 24 agosto 1942, Caldarelli, aveva frequentato la scuola di mimo del Piccolo Teatro. Dopo numerose parti sia in teatro che in TV, nel 1974 fondò, insieme a Maurizio Nichetti, la compagnia e scuola di mimo Quelli di Grock. Nel 1979 prese parte al film Ratataplan. Collaborò con Antonio Ricci già in «Drive In», nei panni di Gawronski e Pendulus, e nel 1990 venne scelto per interpretare il Gabibbo, il Pupazzo di Striscia la notizia che da allora ha sempre animato.
Il 24 agosto è morto Mario Milita, doppiatore di personaggi animati molto amati come Nonno Simpson e Fred Flinstone. E’ stato il narratore di Holly e Benji e ha doppiato Tom Bosley in La Signora in giallo. Nel 2008 ha vinto il premio alla carriera al Gran Premio Internazionale del Doppiaggio. Aveva 94 anni.
Il 25 agosto è morto l’attore Jay Thomas, noto per aver preso parte a serie tv quali Murphy Brown, Cheers, Mork & Mindy e Ray Donovan. Si è spento a 69 anni, come confermato dal suo agente Don Buchwald in una breve dichiarazione ripresa dal New York Daily News. Ad ucciderlo un lungo cancro.
Il 27 agosto è morto il regista Tobe Hooper, regista di classici dell’horror come ‘Non aprite quella porta‘ (The Texas chainsaw massacre) e ‘Poltergeist’. Hooper aveva lavorato anche per la tv, trasformando il romanzo di Stephen King ‘Salem’s lot’ in una miniserie di grande successo. Era stato anche il regista del video per la canzone di Billy Idol ‘Dancing with myself’. Ancora ignote le cause del decesso, aveva 74 anni.
Il 28 agosto è morta l’attrice francese Mireille Darc, aveva 79 anni. icona degli anni Sessanta e Settanta, a lungo compagna di Alain Delon (in un’intervista ha detto “è stata la donna della mia vita”) al fianco del quale girò tredici film. L’attrice era malata da tempo, in ospedale dalla fine dello scorso anno. Il cinema si lega indissolubilmente alla vita privata dell’attrice quando, nel 1969, sul set di Addio Jeff diretto da Jean Herman conosce Alain Delon. Da quel momento fra i due inizia una lunga relazione artistica e sentimentale che andrà avanti per i successivi quindici anni. Darc lo affianca, fra gli altri film, in Borsalino (1970), Borsalino & co (1974), Esecutore oltre la legge (1974), Per la pelle di un poliziotto (1981). Intanto partecipa anche ad altri film come Le grand blond avec une chaussure (1972) di Yves Robert, a fianco del comico Pierre Richard, nel quale indossa un abito con una profonda scollatura sulla schiena che all’epoca desta grande sensazione e fa dell’attrice uno dei sex symbol degli anni Settanta. Poi il declino professionale a partire dagli anni ’80.
Il 29 agosto è morto l’attore torinese Renzo Ozzano, aveva 83 anni. A dargli la grande notorietà è il personaggio del fantino Jean Louis Rossinì in “Febbre da cavallo” di Steno. Da lì in poi si specializza in ruoli comici, figurando in molte commedie sexy di Mariano Laurenti, da “La settimana bianca” a “La ripetente fa l’occhietto al preside”. E in pellicole popolarissime come “La moglie in vacanza…. l’amante in città” di Sergio Martino. Con Carlo Vanzina è nel cast di “Eccezzziunale… veramente”, “Via Montenapoleone”, “Monte Carlo Gran Casinò”, “Le finte bionde”. E’ presente anche in in televisione, dalle fiction come “Piccolo mondo antico” alle sit-com come “Casa Vianello”. Negli anni della maturità Ozzano si è dedicato all’attività di giornalista per il quotidiano “Torino cronaca”, per l’edizione torinese de “Il Giornale” e per riviste cinematografiche.
Il 4 agosto è morto Gastone Moschin. Al cinema approda negli anni Cinquanta, sia come doppiatore che come attore. Il debutto nel 1955 in La rivale di Anton Giulio Majano, l’esordio nella commedia all’italiana, il genere che decreterà la sua fortuna d’attore, quattro anni dopo, con L’audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy. Dopo una serie di film e una carriera in crescendo, è a metà anni ’70 che conosce il definitivo decollo: Francis Ford Coppola gli affida la parte di don Fanucci, viscidissimo estorsore, alle prese con Robert De Niro, nella New York di inizio Novecento in Il Padrino parte seconda. Ma è il 1975 l’anno d’oro. Quello in cui esce al cinema Amici miei. Moschin è l’architetto Rambaldo Melandri, inguaribile romantico, vittima costante di sbandate d’amore, compare di zingarate di Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Adolfo Celi e Duilio Del Prete in uno dei film più popolari della storia del cinema italiano, cult assoluto. Il film si piazza in testa alla classifica degli incassi della stagione. Nell’82 esce il sequel, stessa squadra, Monicelli alla regia, new entry Renzo Montagnani che sostitusce Duilio Del Prete. E’ il terzo incasso della stagione. Tre anni dopo, nell’85, il terzo film della saga. Alla regia c’è Nanni Loy, Moschin conquista il secondo Nastro d’argento. Negli anni successivi l’attore rallenta la propria attività. Ritaglia per sé ruoli di qualità. Al cinema ha sempre affiancato la televisione, con le ultime apparizioni che risalgono al 2000 e al 2001, quando partecipa alle prime due stagioni delle fiction Don Matteo e Sei forte maestro.
Il 9 settembre è morta Muzzi Loffredo, versatile artista palermitana, cantante folk, attrice e regista. Si è spenta a Roma all’età di 76 anni.
Il 10 settembre è morto Gigi Burruano, a ottobre avrebbe compiuto 69 anni. L’attore non stava bene da tempo. È morto da solo, nel sonno, nella sua casa dell’Uditore. La camera ardente sarà allestita al Teatro Biondo. Nato a Palermo il 20 ottobre del 1948, iniziò la carriera da attore all’inizio degli anni settanta dedicandosi al cabaret e al teatro dialettale. La sua carriera teatrale lo portò a calcare diversi palcoscenici di teatri stabili di Catania, Roma, Trieste e Prato. Ma lo si ricorda anche in tv e nel cinema con l’esordio nel 1970, ne L’amore coniugale di Dacia Maraini. Il successo però arrivò con la partecipazione alla serie televisiva La piovra. Nel 1997, infatti, è stato interprete nell’ottavo episodio della serie – La piovra 8 – Lo scandalo. Ma ebbe ruoli tra gli altri anche nei film L’uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore, Nowhere di Luis Sepúlveda, Miracolo a Palermo! di Beppe Cino, Il ritorno di Cagliostro di Daniele Ciprì e Franco Maresco, Quo vadis, baby? di Gabriele Salvatores. Ha lavorato anche nelle serie Tv “La Piovra 8”, “Turbo” e “Incantesimo 4”.
Nel 2001 ottenne una nomination al Nastro d’argento per l’interpretazione nel film I cento passi di Marco Tullio Giordana della parte di Luigi Impastato, padre di Peppino. C’è anche chi ricorda che dieci anni fa, esasperato, colpì con una coltellata l’ex genero Fabio Guida che non pagava gli alimenti alla moglie e ai figli. Burruano si fece qualche giorno di arresti domiciliari, patteggiò la pena e i due coniugi tornarono insieme.
Il 14 settembre è morto Frank Vincent, attore diventato molto popolare per aver interpretato Phil Leotardo, rivale di Tony Soprano, interpretato da James Gandolfini, in ‘The Sopranos’. E’ morto all’età di 78 anni – secondo i media locali – mentre era sottoposto a un intervento chirurgico resosi necessario dopo un attacco cardiaco subito la settimana scorsa.
Il 16 settembre è morto Harry Dean Stanton, caratterista che ha partecipato a decine di film indipendenti e cult (Strada a doppia corsia, Cockfighter, 1997: fuga da New York e Repo Man, il recuperatore) nonchè in produzioni hollywoodiane (Alien, Nick mano fredda, Il padrino – Parte II, Alba rossa, Bella in rosa e Il miglio verde). Aveva 91 anni.
Il 9 ottobre è morto l’attore Jean Rochefort, parigino classe 1930, compagno al Conservatorio di Belmondo (con cui girerà Cartouche) è morto a 87 anni. Una carriera piena di titoli, circa 150 film e tre premi Cèsar oltre a uno alla carriera. Una simpatia elargita prima come attor giovane, poi come uomo rimasto giocherellone, sempre a patti ironici con la vita, infine come un vecchio che non accetta di invecchiare e mette a dura prova figli e nipoti. Alto e ossuto, con la malizia dentro nel dna, Rochefort ha seguito contemporaneamente una carriera teatrale e cinematografica con eguale successo.
Il 19 ottobre è morto il regista toscano Umberto Lenzi. Noto soprattutto per aver ideato il genere dei “poliziotteschi” e aver ideato il personaggio di Er Monnezza con Thomas Milian. Se ne va a 86 anni. Tra i suoi film più celebri: 86 anni. Ha firmato cult come Milano odia: la polizia non può sparare e Roma a mano armata.
Il 19 ottobre è morta anche l’attrice francese Danielle Darrieux, famosa soprattutto per i ruoli comici, aveva fatto parte del cast di un film per la prima volta nel 1931, a 14 anni: era Alle porte del gran mondo di Wilhelm Thiele. Tra i suoi film più noti ci sono I gioielli di Madame de… (1953) di Max Ophüls e Operazione Cicero (1952) di Joseph L. Mankiewicz. Durante la sua carriera ha lavorato anche a Hollywood e a Broadway e ha continuato a lavorare fino agli anni Duemila, dopo una lunga pausa negli anni Novanta.
Il 21 ottobre è morto l’attore e regista Ugo Fangareggi. Aveva 79 anni. Tra i numerosi film in cui ha recitato, Colpo gobbo all’italiana di Lucio Fulci, La Parmigiana di Antonio Pietrangeli, La congiuntura di Ettore Scola, Made in Italy di Nanni Loy, Rita la zanzara di Lina Wertmüller, L’armata Brancaleone di Mario Monicelli, Operazione San Gennaro di Dino Risi, Il gatto a nove code di Dario Argento, Una ragione per vivere e una per morire di Tonino Valerii, Ultimo tango a Zagarolo di Nando Cicero. Attivo anche in tv, nel 2010 è apparso nella miniserie tv per Rai1 Il signore della truffa accanto a Gigi Proietti. Aveva una compagnia teatrale amatoriale con sede a Ornaro, frazione di Torricella in Sabina, Gli indipendenti di Ugo Fangareggi.
Il 10 novembre è scomparso l’attore Ray Lovelock, aveva 67 anni. Dall’esordio giovanissimo in Banditi a Milano di Carlo Lizzani, Lovelock ha girato moltissimi film e fiction sul grande e piccolo schermo. Tra i più famosi Cassandra Crossing, polizieschi come Uomini si nasce poliziotti si muore e per la tv La Piovra 5 e Caterina e le sue figlie, Incantesimo e Don Matteo.
Il 25 dicembre è morta l’attrice Heather Menzies, aveva 68 anni. La donna era diventata famosa nel 1965 grazie alla sua interpretazione di Louisa Von Trapp, uno dei sette ragazzi Von Trapp, nel film classico Tutti insieme appassionatamente.
Vip morti nel 2017: cantanti e musicisti
Il 4 gennaio si è spento a 92 anni il direttore d’orchestra Georges Prêtre nella sua casa nel Sud della Francia. Considerato uno dei massimi conduttori d’orchestra del secolo scorso. Lungo anche il sodalizio artistico con la Scala di Milano.
Il 19 gennaio è morta Loalwa Braz Vieira, la voce del gruppo brasiliano I Kaoma. Divenne famosa nel 1989, quando interpretò Chorando se foi, meglio conosciuto come la Lambada. Il disco di quella canzone vendette più di 25 milioni di copie in 100 Paesi. Aveva 63 anni ed è morta in modo brutale: nel corso di una rapina nella sua villa a Rio De Janeiro, tre giovani rapinatori l’hanno prima aggredita e, poi, una volta svenuta, le hanno dato fuoco nella sua auto. Il suo corpo è stato infatti trovato carbonizzato.
Il 22 gennaio è morto Jaki Liebezeit, batterista del gruppo tedesco krautrock Can. Aveva 78 anni e ad ucciderlo è stata una polmonite fulminante. Il suo modo di suonare ha influenzato molto la scena krautrock tedesca di quegli anni. Liebezeit è stato anche membro di Drums Off Chaos, Club Off Chaos e Cyclopean. Ad aprile avrebbe dovuto prendere parte a un progetto (The Can project) per celebrare i 50 anni dei Can.
Il 31 gennaio è morto John Wetton, ex bassista di King Crimson e Asia. Con questi ultimi ebbe le soddisfazioni commerciali più grandi: i primi due album, Asia e Alpha, vendettero 13 milioni di copie in tutto il mondo. Era un punto di riferimento del genere progressive. Aveva 67 anni. Combatteva da tempo contro un cancro al colon.
Il 12 febbraio si è spento a 76 anni Al Jarreau, gigante del jazz e del Rhythm and blues. Unico ad aver vinto tre Grammy Awards per queste due categorie e per il Pop. Tra un mese ne avrebbe compiuto 77. Da 50 anni faceva continue tourné, collaborando con i più grandi artisti del Mondo. Aveva iniziato a suonare all’età di 9 anni.
Il 21 febbraio si è spento a 64 anni il cantautore romano Enzo Carella. La sua carriera prese il volo a vent’anni con il brano Fosse Vero, scritto con Pasquale Panella con cui mantenne un lungo connubio artistico da cui uscì nel 1977 un primo album, Vocazione. Seguito nel 1979 da Barbara e altri Carella, che conteneva il singolo Barbara che lo portò sul palco di Sanremo dove arrivò secondo. Dopo un lungo periodo di silenzio, nel 2007, era tornato a pubblicare un suo lavoro, Ahoh ye’ nanà. Autore dei testi , sempre l’amico Panella.
Il 28 febbraio si è spento a 79 anni il cantante trash Leone di Lernia, pugliese nato a Trani ma stabilitosi da anni a Milano. Diventato famoso a partire dagli anni ’90, quando ha proposto molte cover di Hit dell’epoca. Ha proseguito negli anni, e da tempo era voce fissa di Radio 105. Ha iniziato la carriera come urlatore con lo pseudonimo Cucciolo Di Lernia. Nel 1968 il suo primo 45 giri: Trenta chili/Andiamo nei cieli.
Il 3 marzo è morta Roberta Alloisio, uccisa forse da un infarto. 53enne, era da tempo una delle voci più amate del panorama musicale genovese, con importanti collaborazioni e riconoscimenti anche su scala nazionale e internazionale. Vinse anche la Targa Tenco, ed era sorella del cantautore Gian Piero Alloisio.
Il 4 marzo è morto Josciua Algeri, attore e rapper, 21 anni, già padre di una bambina, rimasto ucciso in uno scontro frontale con una Range Rover, in una via alle porte di Bergamo, mentre guidava uno scooter Yamaha. Aveva preso parte al film Fiore di Claudio Giovannesi.
Il sette marzo è finito Alberto Zedda, già direttore artistico del Teatro alla Scala di Milano, del Carlo Felice e del Rossini Opera Festival. Aveva 89 anni. Ha anche insegnato Storia della musica presso l’Università di Urbino.
Il dieci marzo è scomparsa a 60 anni Joni Sledge, voce delle Sister Sledge. Formatosi nel ’72, ed è noto soprattutto per “We Are Family,” canzone del ’79, uno dei simboli dell’era disco: ottenne una nomination ai grammy e arrivò al secondo posto della classifica americana.. Nata nel 1956, le altre componenti del gruppo sono le sorelle Kim (1957), Debbie (1954), e Kathy (1959). La cantante è morta nella sua casa di Phoenix, Arizona. Le cause del decesso non sono state rivelate dalla famiglia.
Il 17 marzo è morto a 81 anni in Texas James Cotton, uno dei più celebri bluesman. Nato nel Mississippi in una piantagione: suo padre era predicatore e sua madre armonicista. Fu lei ad avvicinarlo a soli 7 anni a questo strumento, dopo aver ascoltato alla radio Sonny Boy Williamson II. A soli nove anni lasciò la famiglia per recarso a Helena, Arkansas, per raggiungere lo stesso Boy, che di fatti lo adottò. Da subito Cotton iniziò a esibirsi in strada e, grazie agli insegnamenti di Williamson, divenne in breve un piccolo prodigio. Vanta collaborazioni, tra gli altri, con i Grateful Dead e i Led Zeppelin. James Cotton è stato ucciso da una polmonite.
Il diciotto marzo è morto Chuck Berry, pioniere del Rock. Il 21 maggio del 1955 il suo primo hit, Maybellene, seguito da Roll over Beethoven, Rock’n’roll music, Sweet Little Sixteen e soprattutto da Johnny B. Goode, il suo brano più famoso e importante, pietra miliare della musica popolare moderna e del rock’n’roll. Poi finì in carcere con l’accusa di aver abusato di una minorenne. E quando uscì erano arrivati i Beatles e il Rolling stones. Ma riuscì comunque a regalare altre hit importanti. Ci lascia a 90 anni.
Il 26 marzo è morto a 92 anni il compositore, direttore d’orchestra e arrangiatore Alessandro Alessandroni. Famoso soprattutto per le musiche composte per i film spaghetti-western. Su tutte, la famosa fischiatina della colonna sonora della pellicola Per un pugno di dollari.
Il 30 marzo è morto a 64 anni Fausto Mesolella, storico membro del gruppo Piccola Orchestra Avion Travel, fondata nel 1986 e capitanata da Peppe Servillo. La quale vinse nel 2000 il Festival di Sanremo con il brano “Sentimento”. Originario di Caserta, aveva già avuto un infarto e pare che a tradirlo sia stato proprio ancora il cuore. A darne notizia Red Ronnie su Twitter.
Il 31 marzo è morto Rudy Trevisi, sassofonista originario di Mirandola, in provincia di Modena. Ha collaborato con vari artisti, su tutti Vasco Rossi. Ma anche Andrea Bocelli, Eros Ramazzotti, Luca Carboni, Renato Zero, Jovanotti ed Elisa.
Il 17 aprile è morto a 70 anni Allan Holdsworth, considerato uno dei padri fondatori del jazz-fusion, oltre che uno dei chitarristi più virtuosi e talentuosi in circolazione. Negli anni Settanta ha collaborato con alcune delle più importanti band della scena progressive britannica: tra cui Gong e Soft Machine. Dal 1976 avviò una fortunata carriera solista con l’album di debutto “Velvet Darkness“. Ora stava lavorando ad un nuovo album solista. Ignote le cause del decesso.
Il 30 aprile è morto il contrabbassista napoletano Rino Zurzolo, avrebbe compiuto 59 anni il prossimo 14 giugno. Ad ucciderlo una malattia incurabile a pochi mesi dalla diagnosi. Divenne famoso collaborando con Pino Daniele negli anni d’oro a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Per poi diventare un importante esponente della musica Jazz internazionale, collaborando con artisti come Chet Baker, Don Cherry, Billy Cobham, Toots Thielemans, Trilok Gurtu, Bob Ber.
Il 6 maggio si è suicidato con un colpo di pistola Romano Trevisani, 64 anni. Conosciuto per le sue collaborazioni, dagli anni Ottanta, con Gianna Nannini, Loredana Bertè, Vasco Rossi, Eugenio Finardi, Andrea Mingardi e gli Stadio. Ha utilizzato uno scacciacani modificato, che di fatto non lo ha ucciso subito. Morendo poco dopo all’ospedale Maggiore, portato dall’ambulanza dopo la segnalazione di alcuni passanti. I problemi economici, finite da tempo le collaborazioni importanti, sono all’origine dell’estremo gesto. In casa ha lasciato un biglietto d’addio e un saluto agli amici del bar che frequentava in zona.
Il 10 maggio è morto all’età di 47 anni Robert Miles, nome d’arte di Roberto Concina. Dj e produttore italo-svizzero, diventato famoso soprattutto per l’album Dreamland, contenente vari singoli di successo. Su tutti Children. Il noto creatore di musica elettronica, aveva la propria residenza a Ibiza. Era nato in Svizzera da una famiglia di emigranti italiani, ma era poi cresciuto nel Friuli. È stato l’unico italiano a vincere un Brit Awards come Best International New Comer, nel 1997. Ad ucciderlo un tumore.
Il 18 maggio è morto l’ex cantante dei Soundgarden e poi degli Audioslave Chris Cornell, aveva 52 anni. La famiglia non ha voluto rendere note le cause del decesso. Sebbene nella nota diramata si legge che è stata improvvisa ed inaspettata. Nato e cresciuto a Seattle, Cornell fu uno dei capostipiti del movimento grunge, che innovò profondamente il rock statunitense negli anni ’90. Nel 1984 fondò i Soundgarden, che divennero uno dei gruppi cardine del filone insieme a Nirvana, Alice In Chains e Pearl Jam, dai quali i Soundgarden si distinguevano per uno stile più memore dell’hard rock dei Led Zeppelin che del rock classico degli anni ’60 e ’70. Il gruppo si sciolse nel 1997 per dissidi interni e Cornell fondò nel 2001 gli Audioslave insieme ai componenti dei Rage Against The Machine, altro gruppo simbolo del rock duro degli anni ’90, per poi dedicarsi a una carriera solista dalle alterne fortune. Nel 2010 il ritorno con i Soundgarden che fruttò un album King Animal, e vari tour mondiali.
Il 25 maggio è morto Mauro Caputo, cantante napoletano. Aveva 73 anni. Negli anni ’70 e ’80 fu molto apprezzato per la sua timbrica vocale molto calda e passionale. Il suo successo per eccellenza è satato «Pe’ sempe»: era il 1978 e il brano scritto da De Rosa e Orabona uscì su un 45 giri che sul retro aveva “Senza gelusia” e poi diede nome ad un lp di successo, che vendette oltre duecentomila copie e conteneva altri pezzi come “T’aggia scurda’”, “Canzone pe’ Maria”, “‘A voce de marrucchine”. Nella sua discografia spicca anche «’A storia d”o pittore».
Il 27 maggio è morto Gregg Allman, cantante, organista e chitarrista, considerato il pioniere del Southern Rock. Aveva 69 anni. Il suo gruppo era gli Allman Brothers Band, dei quali sono morti già 3 membri su 5. Due tra il 71 e il 72, entrambi con un incidente con la propria Harley Davinson, peraltro nella stessa zona. Un altro, ad inizio di quest’anno, suicidandosi. Noto anche alle cronache di gossip per la sua relazione burrascosa con la cantante Cher durata 5 anni. Una vita di eccessi lo hanno portato a combattere con una cirrosi epatica già dal ’99, mentre nel 2010 subì un trapianto al fegato. Ha venduto più di dieci milioni di album e lui accumulato fortune per circa 18 milioni di dollari.
Il 2 giugno è morto il direttore d’orchestra inglese Jeffrey Tate, a portarlo via un malore improvviso mentre si trovava in visita all’Accademia Carrara di Bergamo. Aveva 74 anni.
Il 13 giugno è scomparso il musicologo americano Philip Gossett. Aveva 76 anni. I suoi studi più importanti quelli su Rossini.
Il 21 giugno è morto il rapper Prodigy, del duo hip hop Mobb Deep. E’ deceduto a causa di di alcune complicazioni causate da una crisi di anemia falciforme di cui soffre da quando è nato, come ha spiegato il suo agente con un comunicato ufficiale.
Il 4 luglio è morto a 66 anni Rudy Rotta, bluesman italiano famoso anche negli Stati Uniti. La carriera musicale di Rotta è ricca di collaborazioni. Ha suonato con leggende mondiali come Brian Auger, John Mayall, Robben Ford e Peter Green, solo per citarne alcuni, oltre ad aver calcato i palchi dei più noti festival, a partire da Jazz Festival di Montreaux, con grandi quali B.B. King, Allman Brothers, Luther Allison, John Mayall, John Hammond, Taj Mahal, Larry Carlton.
Il 20 luglio è morto suicida il cantante dei Linkin Park, Chester Bennington. Si è impiccato a 41 anni nella sua residenza a Palos Verdes Estates, in California. Il suo corpo è stato trovato stamani alle 9 ore locali e lascia sei figli, avuti da due mogli. Aveva lottato per anni contro droghe e alcool, soffriva da tempo di depressione per un’infanzia complessa, drammatica. E la sua morte arriva a pochi giorni da quella di Chris Cornell, che si è tolto la vita (anche lui) impiccandosi poche settimane fa: oggi sarebbe stato il 53esimo compleanno del frontman dei Soundgarden. Forse un caso. Sta di fatto che Chris e Chester erano grandi amici. I Linkin Park erano stati gli headliner della terza giornata degli I-Days 2017 di Monza: all’autodromo nazionale avevano suonato insieme ai Blink-182 davanti a 80mila persone. Il gruppo nu metal californiano ha venduto oltre 60 milioni di copie in tutto il mondo ed è una delle band di maggiore successo dell’ultimo decennio.
Il 31 luglio è morto Guido Elmi, storico produttore di Vasco Rossi, per poi separarsi alla fine degli anni ’80. Aveva 69 anni. Tanti i messaggi di cordoglio del mondo della musica, tra gli altri, anche di Jovanotti e Omar Pedrini.
Il 2 agosto è morto dj Mayo. Nome d’arte di Mario Cannillo, appena 46 anni. è spirato la scorsa notte all’ospedale di Ravenna, dove la sua fidanzata, la comacchiese Marzia Lombardo, lo aveva portato di corsa, dopo averlo trovato nella sua abitazione ravennate (era nato e risiedeva ancora nel capoluogo romagnolo) in condizioni disperate, sanguinante e con il corpo coperto di ferite che si era inferto da sè. I medici del nosocomio romagnolo hanno tentato il tutto per tutto, portandolo in sala operatoria per un intervento d’urgenza, ma l’uomo non ce l’ha fatta. In Emilia era molto noto tra gli amanti della dance afro. Soltanto sabato scorso, dj Mayo aveva partecipato al Rimini Afro Festival.
Il 14 agosto è morto Alessandro Soresini, batterista nel genere reggae. Aveva 44 anni. Dal 2010 era batterista degli “Africa Unite“, in passato membro dei “Reggae National Tickets” e degli “Smoke“. Moltissime e prestigiose le collaborazioni nel corso degli anni con i Casino Royale, Neffa, Giuliano Palma, Nina Zilli, Princess Nubians. Era malato da tempo.
Il 26 agosto è morto Nanni Svampa, creatore della band ironica I gufi e volto della canzone lombarda, era nato a Milano. E’ morto a 79 anni, lavorando fino alla fine.
Il 3 settembre è morto a 67 anni Walter Becker, chitarrista co-fondatore della band Rock-Jazz-Folk Steely Dan, formata assieme a Donald Fagen, voce e tastierista. Negli Anni 70 il gruppo conquistò le Hit Parade con Do It Again, Rikki Don’t Lose That Number e Deacon Blues. Nato a New York, Becker conobbe Fagen al college. Aveva saltato i concerti della band di luglio per un “malanno” non meglio specificato. “Si sta riprendendo”, disse Fagen a Billboard. Il loro ultimo disco nel 2003. Nel 2001 entrarono nella Rock and Roll Hall of Fame.
Il 23 settembre è morto Charles Bradley, all’età di 68 anni, dopo aver lottato per un anno contro il cancro. Bradley aveva fatto una lunghissima gavetta e aveva conosciuto il grande successo di pubblico e di critica solo nel 2011, con l’album d’esordio No Time for Dreaming. Negli anni successivi ha pubblicato anche Victim of Love nel 2013 e Changes nel 2016, dischi di soul funk senza tempo di grandissima qualità. Folgorato all’inizio degli anni Sessanta da un concerto all’Apollo Theatre del suo idolo James Brown, Bradley aveva deciso fin da piccolo di diventare un cantante. Per riuscire a vivere di musica, però Bradley ha dovuto attendere fino all’età di 63 anni. Nella sua vita ha conosciuto momenti di difficoltà, ha vissuto per strada, ha lavorato come cuoco in un centro di accoglienza per homeless.
Il 2 ottobre è morto Tom Petty, aveva 66 anni. Petty ha suonato in tutto il mondo e con tutti i più grandi artisti della musica rock, a cominciare da Bob Dylan con il quale ebbe un lungo sodalizio artistico; negli anni 90 fecero parte del supergruppo dei ‘Traveling Wilburys’ insieme a George Harrison, Jeff Lynne e Roy Orbison. Tom (all’anagrafe Thomas Earl) Petty ha iniziato a suonare nel 1969, ma il suo primo album uscì nel 1976 e conteneva il brano “Breakdown” che l’anno dopo entrò nella Top 40 Usa. Il suo ultimo con la band è “Hypnotic eye”, uscito nel 2014. Nel 2002 è stato ammesso nella Rock’n’roll Hall of fame “presentato” da Jacob Dylan.
Il 25 ottobre è Antoine Dominique Domino, in arte Fats Domino. La leggenda del rock’n’roll americano è morta a 89 anni nella sua casa di New Orleans, in Louisiana. E’ stato il cantante afroamericano che ha avuto il maggiore successo durante gli anni Cinquanta e nei primi anni Sessanta. Molti sono gli artisti che ha influenzato, come John Lennon e Paul McCartney che scrissero, seguendo il suo stile, “Lady Madonna“.
Il 3 novembre è morto Muhal Richard Abrams, guru dell’avanguardia jazz Musica. Figura chiave nella ricerca, dagli anni Sessanta a oggi interprete autonomo della cultura nera di Chicago.
Il 9 novembre è morto Charles Henry Mosley, noto come Chuck Mosley, nato a Hollywood il 27 gennaio 1958, è noto per essere stato il primo cantante dei Faith No More. Nel 1977 incontra Bill Gould, al quale si unirà come tastierista nel gruppo The Animated, nel 1979, e nel 1984 si unirà al gruppo post-punk di San Francisco, Haircuts That Kill, fino alla sua entrata nei Faith No More. Rimarrà col gruppo fino al 1988, anno in cui verrà sostituito da Mike Patton.
Successivamente si unirà ai Bad Brains per una sessantina di concerti tra USA e Europa, fino al gennaio 1992. Nello stesso anno forma i Cement, coi quali registra due album, Cement e Man with the Action Hair e coi quali intraprende un tour in USA e Europa, durante il quale il gruppo subisce un incidente stradale che costringe Mosley a un anno di convalescenza e la cancellazione del tour. Nel 1996 si trasferisce a Cleveland, in Ohio, e passa gli anni scrivendo nuovo materiale e crescendo le sue due figlie, Sophie ed Erica. Nel 2009 pubblica un album da solista, Will Rap Over Hard Rock For Food, nel quale suonano ospiti come Jonathan Davis dei Korn, John 5 (Marilyn Manson, Rob Zombie), e Michael Cartellone (Lynyrd Skynyrd).
Il 15 novembre è morto Luis Bacalov, compositore premio oscar per le musiche de Il Postino, di Massmo Troisi. Aveva 84 anni.
Il 18 novembre è morto il chitarrista Malcom Young, aveva 64 anni. Insieme al fratello Angus ha fondato gli AC/DC. Nato a Glasgow, in Scozia, il 6 gennaio del 1953, Malcolm si trasferì con la famiglia in Australia alla fine degli anni Cinquanta, e nel 1973 fondò a Sydney con i fratelli gli Ac/Dc. Malcolm lasciò la band nell’aprile del 2014 per ricevere un trattamento contro la demenza e da allora era ricoverato in un centro specializzato in una città australiana. Dopo aver fondato il gruppo hard rock con Angus e George, nel ’76 Malcolm e i fratelli si sono trasferiti a Londra, da dove hanno iniziato la loro carriera internazionale di successo. Nel 1980, Bon Scott, cantante e paroliere del gruppo, morì a causa di unaintossicazione da alcool. Quello stesso anno pubblicarono l’album Back in Black. Durante gli anni 80 arrivano album come For Those About To Rock (1981), Flick Of The Switch (1983), 74 Jailbreak (1984), Fly On The Wall (1985), Who Made Who (1985) e Blow Up Your Video (1988). Nel corso della loro storia gli Ac/Dc hanno venduto oltre 200 milioni di dischi in tutto il mondo, di cui 71,5 milioni solo negli Usa. Nonostante la sua popolarità la band ha ottenuto solo un Grammy, totalizzando 7 nomination.
Il 6 dicembre è morto Johnny Hallyday, icona del rock francese. Aveva 74 anni. Da circa un anno alla rockstar idolo di generazioni di francesi era stato diagnosticato un cancro ai polmoni. Ad annunciarlo, poco prima delle tre del mattino, è stata la moglie Laeticia Hallyday. Con una carriera di 55 anni alle spalle, aveva dichiarato di recente di voler preparare un nuovo album in studio con una tourne’e estiva nel 2018. Nonostante la malattia, da lui stesso annunciata nel marzo scorso, mantenne l’impegno di cantare in tourne’e con le Vieilles Canailles la scorsa estate, insieme agli storici amici e cantanti Jacques Dutronc e Eddy Mitchell. Quella resterà la sua ultima apparizione sulla scena.
Il 9 dicembre è morto Lando Fiorini, all’anagrafe Leopoldo. Ultimo rappresentante della canzone tradizionale romana. Diivenne famoso soprattutto per aver interpretato “Cento campane”, canzone sigla del famoso sceneggiato “Nel segno del comando”. Da diversi anni gestiva il locale Puff, introducendo anche dei comici che cercaano ribalta. Aveva 79 anni.
Vip morti nel 2017: altre figure
Il 4 gennaio è morto lo stilista Angelo Marani, nella sua casa di Correggio, all’età di 70 anni. Marani era malato da tempo. Stilista eclettico nel 1969, aveva contribuito a creare il gruppo Marex (acronimo di Marani Export). Mentre nel 2002 aveva presentato la collezione donna che porta il suo nome.
Il 4 gennaio è scomparso a 79 anni Ezio Pascutti, attaccante da sempre nelle fila del Bologna. Con i rossoblù ha militato dal 1955 al 1969, diventandone una bandiera. Bomber di razza, poco tecnico ma molto concreto, ha realizzato 336 presenze e 142 gol. Si è spento in una casa di cura bolognese, dove da tempo era ricoverato a causa di una malattia. A darne notizia lo stesso Bologna, che con lui vinse lo scudetto del 1964.
Il 5 gennaio è morto Tullio De Mauro, docente universitario, saggista, ma anche ex Ministro della Pubblica istruzione, dal 2000 al 2001. Aveva 84 anni. A renderlo noto la Fondazione Bellonci, che organizza il premio Strega e di cui era presidente. Ha curato diversi dizionari e pubblicato diversi libri per Il Mondo e L’Espresso.
Il 7 gennaio è morto Lelio Lagorio, parlamentare per nove legislature, ex Ministro della Difesa (dal 1980 al 1983) e del Turismo e Spettacolo (dal 1983 al 1986). Divenne capogrupo del Psi al parlamento europeo e primo Presidente della Regione Toscana nel 1970, anno nel quale furono istituite. Da sempre militante nel Psi, Fece parte della corrente di Nenni prima e Craxi poi.
Il 9 gennaio a Leeds è morto Zygmunt Bauman, sociologo e filosofo polacco. Il suo principale contributo alla Sociologia è la teoria della ‘società liquida’. Intendendo per essa la societa’ precaria post-moderna in cui viviamo. A studiato anche il totalitarismo (con particolare riferimento alla Shoah, essendo lui un ebreo) e il consumismo. Aveva 92 anni. Ha insegnato a Leeds quasi fino alla fine dei suoi giorni.
Il 10 gennaio è scomparsa Clare Hollingworth, ex inviata del Daily Telegraph, veterana del giornalismo britannico. Aveva 105 anni, compiuti lo scorso ottobre. Divenne celebre per aver dato quello che è stato definito: lo scoop del secolo scorso. Fu infatti lei, il 29 agosto del 1939, a dare notizia che i carri armati tedeschi erano giunti al confine polacco. Cosa che darà il “la” alla seconda Guerra mondiale.
Sempre il 10 gennaio è scomparso anche Manlio Rocchetti, truccatore, vincitore, fra gli altri, nel 1989 di un Emmy per il make up di Lonesome Dove e nel 1990 del premio Oscar al miglior trucco per A spasso con Daisy. Aveva Aveva 73 anni.
Il 15 gennaio è morto “Superfly” Jimmy Snuka, lottatore Wrestling molto in auge negli anni ’80. Di origini samoane, famosa era soprattutto la sua faida con il lottatore scozzese “Rowdy” Roddy Piper. Aveva 73 anni ma da anni lottava contro un cancro ma anche contro la demenza senile. Due settimane fa era stato archiviato un processo per omicidio a suo carico, dato che era accusato di aver ucciso la sua fidanzata nel 1983. Snuka va ad aggiungersi al lungo elenco di wrestler anni ’80 e ’90 deceduti. Snuka faceva parte della Walk of fame della WWE dal 1993.
Il 16 gennaio è scomparso l’ex astronauta della Nasa Eugene Cernan, ultimo uomo a camminare sulla Luna. Aveva 82 anni. La prima volta ci era andato nel 1969, l’ultima nel 1972. Ad annunciarlo la stessa Agenzia mediante il proprio profilo Twitter. Le sue parole nell’ultimo allunaggio sono poetiche: «La sfida di oggi per l’America ha forgiato il destino dell’uomo di domani. Lasciamo la Luna come siamo venuti e come se Dio vuole torneremo, con pace e speranza per tutta l’umanità».
Il 18 gennaio è morto a 87 anni Mario Poltronieri, telecronista Rai di Formula Uno tra gli anni ’70 e ’80. Era dotato di grande esperienza tecnica essendo stato lui stesso un pilota. Dopo l’esperienza in Rai ha collaborato per diverse emittenti private. Mentre di recente commentava le gare su Facebook.
Il 22 gennaio è morto Vittorio Coin, nipote dell’omonimo fondatore del marchio veneto Coin nel 1916. Divenuto una catena di negozi di abbigliamento. Fu lui negli anni ’70, assieme al fratello Piergiorgio, ad inventare la politica dei grandi magazzini basati sul “negozio nel negozio“. Aveva 78 anni.
Il 26 gennaio è morto l’avvocato e filosofo Gerardo Marotta, fondatore dell’ Istituto italiano per gli studi filosofici con sede a Napoli. Avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 26 aprile. Era ricoverato nella Clinica Hermitage Capodimonte dopo una caduta.
Il 28 gennaio è morto Salvatore Tatarella, politico di spicco della destra pugliese. Aveva 69 anni. Europarlamentare, la sua ascesa politica iniziò quando nella rossa Cerignola, patria del sindacalista Giuseppe Di Vittorio, divenne Sindaco a sorpresa dal 1993 al 1999.
Il 30 gennaio è morto a 91 anni Masaya Nakamura, passato alla storia dei videogame come il papà di Pacman. Ma soprattutto, fu fondatore della Namco nel 1955. Colosso che ha aperto la strada allo sviluppo delle sale giochi proliferate soprattutto in Italia negli anni ’80 e ’90. Come è nato il personaggio Pac-man? Nel 1980, quando Nakamura vide una pizza con una fetta tagliata più fuori dal cerchio. Il nome “Pac” rappresenta invece lo sgranocchiare del Pac-Man mentre divora la sua preda. Suono diventato poi un cult per il genere. Prima di Pac-man, due anni prima fu rilasciato un altro gioco di enorme successo che fece scuola: Space Invaders.
Il primo febbraio è morto Predrag Matvejevic, scrittore croato autore di Breviario Mediterraneo, la sua opera più famosa. Un saggio geopoetico, tradotto in 20 lingue e considerato da Magris “un libro geniale, fulminante, inatteso“. Lo scorso anno, un comitato di giornalisti e scrittori si attivò affinché ricevesse il Nobel per questa opera. Malato da tempo, si è spento a Zagabria nel 1984. Nato a Mostar, oggi Bosnia ed Erzegovina, da padre russo e madre croata, nel 2005 fu anche condannato a 5 mesi di carcere per calunnia, per un saggio del 2001 in cui accusava alcuni scrittori di essere stati “guerrafondai” durante le guerre jugoslave. Li chiamò “I nostri Talebani“.
Il 2 febbraio è morto Nino Buttitta, antropologo palermintano, parlamentare del Partito socialista nell’era di Craxi e preside della facoltà di Lettere di Palermo. Aveva 83 anni.
Il 7 febbraio è morto Tzvetan Todorov, 77 anni, filosofo bulgaro, considerato tra i massimi esponenti della filosofia contemporanea. Trasferitosi da giovane a Parigi, ebbe una proficua produzione letteraria. Si ricordano tra i suoi libri più famosi ci sono “La paura dei barbari”, “La letteratura fantastica”, “La conquista dell’America. Il problema dell’altro”, “Noi e gli altri. La riflessione francese sulla diversità umana, “Michail Bachtin”, “Di fronte all’estremo”.
Il 12 febbraio è morto a 69 anni il disegnatore di Manga giapponese Jiro Taniguchi. Tra i suoi più noti: «La montagna magica» e «Quartieri lontani». E’ stato definito “un ponte fra il manga e il fumetto occidentale”, oltre che un “incontestabile maestro del genere” in tutto il mondo.
Il 13 febbraio è Massimo Fagioli, psichiatra dell’Analisi collettiva. Aveva 85 anni. Autore di oltre 20 libri , era famoso soprattutto per «Istinto di morte e conoscenza» scritto nel 1970. Il suo Best seller. Racchiude le scoperte fondamentali della Teoria della nascita, con la quale lo psichiatra ha rivoluzionato dalle fondamenta la conoscenza sulla mente umana, a partire dalla scoperta dell’origine biologica del non cosciente.
Il 14 febbraio è morto Ariuccio Carta, parlamentare sardo che ha ricoperto numerosi incarichi parlamentari e di governo. Su tutti, come Ministro della Marina Mercantile nel primo governo Craxi. Avvocato, Carta ha anche ricoperto le cariche di Sottosegretario di stato alla Presidenza del Consiglio con delega al Mezzogiorno, alla Marina Mercantile, al ministero per gli interventi straordinari per il Mezzogiorno e al ministero dell’industria, Commercio e Artigianato. E’ stato rieletto deputato per la quarta volta nel 1979 e passò al Senato nel 1983 restando a Palazzo Madama sino al 1992. Aveva 86 anni.
Il 17 febbraio è morto all’età di 80 anni a Roma il Maestro indiscusso greco dell’Arte Povera, Jannis Kounellis. Pittore e scultore, Kounellis ha creato un linguaggio in continua evoluzione, dall’alto del suo incessante spirito di ricerca. Creava opere provocatorie, spiazzanti, destinate a far discutere, a rivoluzionare il mondo dell’arte italiano e internazionale.
Il 23 febbraio è morto Antonio Borghesi, 68 anni, già deputato dell’Italia dei Valori e presidente della Provincia di Verona (dal 1995 al 1999). Bolzanino di nascita e veronese d’adozione, era professore ordinario di Economia all’ateneo scaligero.
Il 26 febbraio è morto a 93 anni Roberto Fiore, imprenditore e storico presidente del Napoli. Quello di Sivori e Altafini. Figlio del poeta napoletano Francesco Fiore, fu presidente del club partenopeo dal 1964 al 1967. Presidente amatissimo, sotto la sua guida il Napoli fece registrare il record di 69.000 abbonati al stadio. Alla fine degli anni Ottanta tornò in sella a un club campano, l’Ischia, prima di aprire un ciclo vincente con le ‘vespe’ di Castellammare di Stabia: la Juve Stabia, dal 1990 al 1997.
Il primo marzo è morto Tomaso Staiti di Cuddia delle Chiuse, aristocratico, vicino all’estrema destra e chiamato per questo Barone nero. Aveva 84 anni e la sua carriera politica è iniziata nel 1970 come consigliere comunale a Trapani. La sua esperienza politica ha attraversato le varie fasi della destra sociale: dal Movimento sociale italiano di Rauti alla La Destra di Santanché e Storace, fino al sostegno dell’autarchia in chiave anti-globalizzazione. Ultima adesione per Futuro e Libertà di Fini nel 2011, essendo in rotta con la Santanché.
Il 3 marzo è venuto a mancare Raymond Kopaszewski, meglio conosciuto come Raymond Kopa, campione francese e pallone d’oro nel 1958. Kopa ha vestito solo le maglie di Angers, Stade Reims e Real Madrid, con cui ha vinto 3 Coppe dei Campioni. Con la nazionale francese è arrivato terzo ai Mondiali di Svezia 1958, anno in cui come detto vinse il Pallone d’oro. A darne notizia Le Monde con un tweet.
Il 5 marzo è morto a 91 anni Thomas Starzl, il chirurgo americano che ha rivoluzionato la tecnica dei trapianti. Nel 1963 nell’università di Pittsburgh ha eseguito il primo trapianto di fegato e tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 ha sperimentato i trapianti di babbuino all’uomo.
Sempre il 5 marzo ci ha lasciati Agnese De Donato, giornalista, fotografa, in anni recenti collaboratrice per l’ufficio stampa di prestigiose istituzioni. Fra le quali l’Accademia Filarmonica Romana e il Teatro dell’Opera di Roma, l’Accademia Nazionale di Danza e importanti Festival Nazionali e Internazionali. Neppure un mese fa, era stata insignita del Premio “EuropainDanza” per la divulgazione e la promozione di Tersicore attraverso il ruolo di ufficio stampa.
L’8 marzo si è spento Danilo Mainardi, 84 anni. Etologo di fama internazionale e divulgatore scientifico fu anche amico di Piero Angela e spesso ospite di SuperQuark. Ha condotto la trasmissione “In difesa degli animali” ed è stato direttore dell’Italian Journal of Zoology. Mainardi raccontò il comportamento, lo sviluppo e le abilità comunicative degli animali. Studiandoli nel loro habitat, anche attraverso filmati.
Il 10 marzo è scomparso all’età 83 anni John Surtees, unico campione del mondo della storia a 2 e a 4 ruote. Infatti, fu campione del mondo con la Ferrari in F1 nel 1964 e 7 volte campione del mondo sulle due ruote con la Mv Agusta in due classi diverse negli anni che vanno dal 1956 al 1960. Il 19 luglio 2009 morì suo figlio Henry a soli 18 anni, sul circuito di Brands Hatch in Inghilterra. A seguito di un incidente automobilistico avvenuto durante una gara del mondiale di Formula 2. Lui fu colpito dalla ruota schizzata in aria della vettura.
L’11 marzo è morto all’età di 77 anni lo scrittore americano Robert James Waller, autore de «I ponti di Madison County», il romanzo scritto in soli 11 giorni dal quale fu tratto l’omonimo film nel 1995, interpretato da Clint Eastwood e Meryl Streep. Dopo il suo lancio nel 1992, balzò in cima alla lista dei successi letterari del «New York Times», dove rimase per più di tre anni. Fu poi tradotto in più di 40 lingue.
Il tredici marzo è morto nella sua abitazione di Toscanella di Dozza, Romano Cenni, fondatore di Mercatone Uno, a 84 anni. Nel 1975 fonda la prima società SIEL (Società Italiana Elettronica) per la vendita di radio, televisori ed elettrodomestici. Successivamente inizia a svilupparsi nella vendita al dettaglio, specializzandosi negli elettrodomestici, nella vendita del mobile e complementi d’arredo, fino a fondare il primo punto vendita del gruppo, il Mercatone Germanvox, con sede a Toscanella di Dozza nel 1978. Nonostante i suoi oltre 90 punti vendita su tutto il territorio nazionale, lo scorso anno le sue società vengono poste sotto procedura di amministrazione straordinaria. Cenni è stato anche patron del ciclista Marco Pantani.
Il 18 marzo è scomparso a 79 anni Piergiorgio Tiboni, storico sindacalista milanese e tra i fondatori di Radio popolare. Esponente della Fim-Cisl, categoria dei metalmeccanici dell’organizzazione cattolica, da cui provenirono diversi quadri e dirigenti della cosiddetta nuova sinistra, soprattutto Avanguardia operaia (prima) e Democrazia proletaria (dopo). Nel 1991 nè uscì per effetto dei suoi cambiamenti interni e fondò il Cub.
Il 20 marzo è morto a 101 il banchiere David Rockefeller. Inserito di recente da Forbes al 581mo posto tra più facoltosi del pianeta e al primo tra i ricchi più anziani grazie a un patrimonio di 3,3 miliardi di dollari. Era l’ultimo nipote ancora in vita di John D. Rockefeller, il fondatore di Standard Oil. Divenne il numero uno di Chase Manhattan Bank, l’istituto che poi ha dato vita a JPMorgan Chase. Ha fondato anche il discusso gruppo Bilderberg, che ogni anno riunisce le personalità più potenti del Mondo.
Il 21 marzo è morto a 91 anni Alfredo Reichlin. Partigiano, allievo di Togliatti, direttore dell’Unità, membro della Direzione del PCI, parlamentare, dirigente storico del partito e poi nel Pd.
Il 23 marzo è morto a 89 anni Cino Tortorella, presentatore che ha emozionato generazioni di giovani spettatori con lo Zecchino d’oro, che ha ideato e condotto per quasi 50 anni. Avrebbe compiuto 90 anni il prossimo giugno. Su tutte le sue esperienze televisive, si ricordano le sue performance nelle vesti del Mago Zurlì. Ma anche le gag col pupazzo Topo Gigio. Lo scorso anno a Pomeriggio cinque aveva rivelato di aver visto l’aldilà. Di recente aveva anche accusato la Rai: “Alla Rai non importa più della tv dei ragazzi”.
Il 24 marzo è scomparso a Piacenza all’età di 74 anni Giacomo Vaciago. Economista, docente universitario ed ex sindaco di Piacenza dal 1994 al ’98. Era da tempo malato. Dal 2014 era consulente del ministero del Lavoro. Ma già dagli anni ’80 ha avuto altre collaborazioni come consulente presso i Ministeri.
Il 31 marzo è morto a 84 anni James Rosenquist, fautore insieme a Andy Warhol e Roy Lichtenstein, della Pop art. Rosenquist, nato il 29 novembre 1933 nel Nord Dakota, ha utilizzato i simboli di cinema, pubblicità e tv per raccontare la realtà quotidiana. Senza dimenticare l’aspetto politico-sociale.
Il 4 aprile è morto Giovanni Sartori, politologo fiorentino nato il 13 maggio 1924. Autore di libri sulla democrazia tradotti nel mondo, era anche un polemista caustico. Proverbiali i suoi editoriali sul Corriere della sera, tramite i quali lanciò i termini «Mattarellum» e «Porcellum» per denominare le ultime riforme elettorali. Era stato anche preside della facoltà di Scienze politiche Cesare Alfieri, nella sua città, dal 1969 al 1971, negli anni caldi della contestazione studentesca. Molto apprezzato anche in Tv come opinionista, per la semplicità e l’ironia del suo discorrere.
Il 10 aprile è scomparso a 87 anni il critico letterario, poeta e saggista Giorgio Bàrberi Squarotti, a lungo docente all’università di Torino, la sua città. Lo stesso giorno è morto a 95 anni Carlo Riva, progettista di motoscafi.
Il 16 ottobre è morto Piero Ottone, considerato un maestro di giornalismo. Ex direttore del Corriere della sera ed editorialista di Repubblica, si è spento a 92 anni a Camogli. Di lui disse: «Sarò ricordato per aver fatto scrivere Pasolini in prima pagina sul “Corriere” e per aver dato spazio alle previsioni del tempo». Una giusta sintesi di un uomo dotato di grande intuito redazionale.
Il 16 aprile è morto anche Gianni Boncompagni, a Roma, all’età di 84 anni. E’ stato tra i grandi innovatori dello spettacolo italiano con Renzo Arbore, autore e conduttore di storici successi radiofonici come Bandiera gialla e Alto gradimento e, non ultimo, autore e regista di Pronto, Raffaella?, Domenica In, Non è la Rai, Carramba.
Il 22 aprile è morto a 37 anni il ciclista Michele Scarponi, mentre si allenava alle porte di Filottrano (Ancona), suo paese natale. E’ stato centrato in pieno da un furgone, una Fiat Iveco. Professionista dal 2002, aveva vinto nel 2009 la Tirreno-Adriatico e nel 2011 il Giro d’Italia grazie alla squalifica per doping dello spagnolo Alberto Contador. L’ultimo suo successo risale al 2013 al Gp Costa degli Etruschi, lo scorso 17 aprile si era aggiudicato la prima tappa del Tour of the Alps.
Il 26 aprile è morto Giorgio Guazzaloca, a 73 anni. Passato alla storia della politica italiana per essere stato il primo sindaco di centrodestra nel 1999 della comunista Bologna. Si ricandidò altre due volte senza successo. Ad ucciderlo la malattia che lo aveva colpito già quando divenne Sindaco.
Il 2 maggio è scomparso a 86 anni Valentino Parlato, militante del Pci da cui sarà radiato nel 1969. Due anni dopo fondò Il Manifesto. Da anni era deluso dalla sinistra italiana e aveva sostenuto Virginia Raggi a Roma ed era perfino contento della vittoria di Trump.
Il 6 maggio è morto Luigi Ramponi, ex generale Generale dell’Esercito, ex Comandante della Guardia di Finanza, direttore del SISMI e per un ventennio parlamentare della Repubblica Italiana. Fu eletto per la prima volta nel 1994 nelle file di An come deputato, per poi diventare Senatore nel 2001 e restare in carica fino al 2013. È stato insignito di molte onorificenze, tra le quali: Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, Croce d’argento al merito dell’Esercito, Medaglia militare aeronautica per lunga navigazione aerea (20 anni), Ufficiale della Legion of Merit (Stati Uniti d’America). Nato a Reggio Emilia, si è spento a 87 anni dopo giorni di ricovero al Policlinico Militare «Celio» di Roma.
Il 13 maggio è morto Oliviero Beha, giornalista fiorentino di 68 anni. Variegate le sue collaborazioni, dalla carta stampata alla radio. Eccellendo tanto nel racconto di politica e attualità, quanto del calcio. Ad ucciderlo un male veloce ed incurabile.
Il 16 maggio è morto Alberto La Volpe, aveva 83 anni. Socialista, fu direttore del Tg2 dal 1987 al 1993, cofondatore e vicedirettore del Tg3. Prima della direzione del Tg2, ha condotto per diversi anni il Tg1. Per un decennio anche sindaco di Bastia Umbra, poi deputato e sottosegretario ai beni culturali del primo governo Prodi e all’Interno nel primo governo D’Alema.
Il 18 maggio è deceduto all’età di 83 anni Daniele Piombi, malato da tempo. Storico conduttore televisivo della Rai, ma anche delle emittenti private. Negli ultimi anni lo si vedeva soprattutto in occasione de Gli oscar della Tv.
Sempre il 18 maggio si è spento Guglielmo Moretti, a 96 anni. Viene considerato il padre di “Tutto il calcio”. L’idea venne ascoltando una radio francese che trasmetteva calcio, basket e rugby in contemporanea. Eppure quando la propose ai vertici della Rai gli risposero: “A chi vuoi che interessi?”
Il 22 maggio è morto all’età di 35 anni il campione di MotoGp (anno 2006) Nicky Hayden. Il pilota nordamericano è morto all’ospedale Bufalini di Cesena, dopo 5 giorni di agonia in seguito a un incidente in cui è rimasto coinvolto mentre si stava allenando in bicicletta nel Riminese.
Il 23 maggio è morto l’arbitro Stefano Farina, 54 anni. Era diventato responsabile della commissione arbitrale della Serie B. E’ scomparso a 54 anni. Farina era malato da tempo ma, per tutelarne la privacy così come richiesto dalla sua famiglia, non era trapelato nulla.
Il 25 maggio è morto astrofisico e divulgatore scientifico Giovanni Bignami, a causa di un malore mentre si trovava a Madrid, in Spagna. Aveva 73 anni. Già presidente della Agenzia Spaziale Italiana.
Il 26 maggio è morta la stilista Laura Biagiotti, aveva 73 anni. Ad ucciderla un arresto cardiaco subito il giorno precedente che le ha indotto la morte cerebrale. E’ stata definita dal New York Times la “regina del cachemire”, per l’utilizzo di quella lana preziosa in quasi tutti i suoi abiti. Ed è stata anche la prima stilista italiana a sfilare a Pechino, alla conquista negli anni Ottanta di una Cina ancora tutta da scoprire.
Il 30 maggio è morto il dittatore di Panama Manuel Noriega, aveva 83 anni. Era stato operato il 7 marzo per rimuovere un tumore benigno, ma dopo un’emorragia cerebrale era tornato in sala operatoria. Da allora era in coma. È stato per oltre due decenni, nel periodo della guerra fredda, una figura chiave nei rapporti tra l’America centrale e gli Stati Uniti. Condannato a 40 anni di carcere, ha scontato parte della pena negli Stati Uniti ed in Francia. Dal 2011 a Panama. Era chiamato “Faccia d’ananas”(Cara de Piñas) per il butterato dal vaiolo.
Il 30 maggio è morto Antonio Cantalamessa, aveva 76 anni. Nato a Sulmona, era Giornalista pubblicista, assicuratore, fu tra gli esponenti storici della destra napoletana, militando prima nel Msi e poi in Alleanza Nazionale. Tra le altre cariche elettive ricoprì quelle di consigliere regionale in Campania e di parlamentare europeo.
Il 31 maggio è morta a 81 anni Anna Maria Gambineri. Ex signorina buonasera, in Rai per 40 anni. Era malata da tempo.
Il 2 giugno è morto l’allenatore di pallanuoto Paolo De Crescenzo. Aveva 67 anni. Ricordato soprattutto per i successi con la Canottieri Napoli, con cui da giocatore vinse 4 scudetti e la Coppa dei Campioni nel 1977. Col Posillipo vinse il primo di 9 scudetti nel 1985, battendo in finale proprio la Canottieri. Il punto più alto nel biennio 1997-1998, con le due Coppe dei Campioni. Continuò la carriera con la Nazionale, quindi il Recco, il ritorno al Posillipo. Ad ucciderlo un male incurabile.
Il 3 giugno è morto Jack O’Neill, pioniere dell’abbigliamento da surf. Fu il primo a lanciare le mute in neoprene per praticare lo sport in acque fredde. Aprì il suo primo negozio nel 1952. Da lì, la sua attività si espanse fino a diventare uno dei marchi di settore più noti al mondo. Aveva 94 anni.
Il 4 giugno è morto il romanziere spagnolo Juan Goytisolo, auto-esiliatosi durante il regime di Francisco Franco a Marrakesh. Dove viveva tutt’oggi. Nel 1982 già profetizzò la rivolta delle banlieu parigine, essendo contro le ghettizzazioni etnologiche.
Il 6 giugno è morto Giuliano Sarti. Il primo è stato portiere della Fiorentina, della Nazionale, ma, soprattutto, della Grande Inter di Helenio Herrera. In totale, ha vinto Tre scudetti, una Coppa Italia, due Coppe dei Campioni, due Intercontinentali ed una Coppa delle Coppe. Viene anche ricordato come unico portiere italiano a disputare quattro finali di Coppa dei Campioni. Chiuse la carriera come secondo portiere nella Juventus. Provò da allenatore ma solo a livello dilettantistico.
Il 6 giugno è scomparso anche lo sceicco saudita Adnan Khashoggi, il 25 luglio avrebbe compiuto 83 anni. Fu al centro del gossip e delle cronache mondane degli anni ’80, considerato anche l’uomo più ricco del mondo in quel decennio. Celebre il suo yacht, il Nabila, e il caso del diamante regalato a Lory Del Santo dopo il loro incontro.
Il 10 giugno è morto Oscar Mammì, esponente del partito Repubblicano Italiano e ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni dal 1987 al 1991. Si è spento dopo una lunga malattia. Aveva 90 anni. Nel 1990 fu il primo firmatario della legge che regolamentò il sistema radiotelevisivo in Italia dopo la nascita delle televisioni private, stabilendo dei massimi per quanto riguarda l’antitrust, con limiti sulla proprietà di emittenti e sistemi per l’editoria tradizionale.
Il 16 giugno è morto Helmut Kohl, Cancelliere tedesco dal 1982 al 1998 e padre della riunificazione della Germania avvenuta il 3 ottobre 1990. Fu lui ad accompagnare la Germania verso quella superpotenza qual è oggi. Dopo la carriera politica fece errori finanziari. Dovette assistere al suicidio della moglie e alle critiche dei figli. Si avviò sulla strada di un tramonto triste e amaro.
Il 19 giugno è morta Carla Fendi, stilista, quarta delle cinque sorelle della famosa maison. Aveva 80 anni ed era malata da tempo. L’ingresso nell’azienda di famiglia negli anni Cinquanta, la conquista del mercato americano, la passione per la musica e l’arte. Il sodalizio con il Festival di Spoleto e poi la nascita della Fondazione a suo nome.
Il 23 giugno è morto il giurista Stefano Rodotà, aveva 84 anni. In Parlamento entra nelle liste del PCI, da indipendente, nel 1979, diventando membro della commissione affari costituzionali. Sarà eletto anche nelle legislature successive, entrando a far parte nel 1987 della prima commissione bicamerale per le riforme istituzionali. Nel 1992 torna a Montecitorio tra le file del Partito Democratico della Sinistra, e viene eletto vicepresidente della Camera, ma quando la legislatura si interrompe dopo soli due anni decide di non ricandidarsi e torna al mondo accademico. Ha contribuito alla stesura della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, approvata a Nizza nel 2000, ed è stato il primo Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, ruolo ricoperto dal 1997 al 2005. Quattro anni fa, il suo nome fu inserito dai Cinque Stelle nella lista per le quirinarie online che avrebbero decretato il candidato del Movimento a presidente della Repubblica. Negli anni ha diretto e collaborato con diversi giornali e riviste, e molti dei suoi studi si sono concentrati su privacy, democrazia, libertà, e diritti.
Il 24 giugno è morta Simonetta Zauli, storica conduttrice di Rai Radio Uno,che negli ultimi venti anni ha condotto trasmissioni di successo come “I luoghi del cuore”,”Sabato Sport”,”Baobab”e “Smart”. L’esordio nelle prime radio private romane,poi una lunga parentesi televisiva,negli anni ’80,al fianco di Fabio Fazio nel programma di Rai 3 “Jeans”. Negli anni ’90 ritorna in radio,la sua grande passione,protagonista di Stereo Rai.
Il 25 giugno è morto Felice Riva, detto «Felicino», che a metà degli anni ‘60 aveva Milano ai suoi piedi ma che bruciò tutto in spericolate operazioni finanziarie che lo fecero passare prima per il carcere (per poco) e poi per mezzo Medio Oriente in fuga da un mandato di cattura internazionale. Felice Riva ereditò dal padre morto all’improvviso il gruppo tessile Vallesusa, uno dei simboli del boom economico italiano: 30 stabilimenti e 15mila dipendenti. Cinque anni più tardi l’intero impero economico di Felicino si era volatilizzato, compreso il Milan – quello di Rivera, Altafini e della prima Coppa Campioni conquistata a Wembley – che Felicino aveva acquistato dalla famiglia Rizzoli. Aveva 82 anni.
Il 27 giugno è morto Paolo Limiti, aveva 77 anni. Era malato da tempo. E’ stato uno dei protagonisti indiscussi dello spettacolo italiano: dopo una vita di successi dietro le quinte, prima come autore dei testi di alcune canzoni di Mina (Bugiardo e incosciente, La voce del silenzio, Sacumdì Sacumdà tra gli altri), Ornella Vanoni, Iva Zanicchi, Mia Martini e tanti altri, poi come autore e produttore televisivo, il grande pubblico lo aveva conosciuto soprattutto a metà degli anni Novanta, quando aveva cominciato a condurre alcuni fortunati programmi pomeridiani sulla Rai, dedicati alla storia della musica italiana.
Il 30 giugno è morta Simone Veil, 90 anni il prossimo 13 luglio. Nata nel 1927 a Nizza, viene arrestata ad appena 16 anni nel 1944 dalle SS e trasferita assieme alla madre Yvonne e alla sorella Madeleine in Germania nel campo di sterminio di Auschwitz. Il padre e il fratello, deportati nelle stesse ore verso la Lituania, non faranno mai ritorno a casa. La madre morirà di tifo durante la prigionia. Lei, Madeleine – liberate dagli Alleati nell’aprile 1945 – e l’altra sorella Denise (attiva nella Resistenza) sono le uniche sopravvissute della famiglia. Tornata in Francia si laurea in legge e inizia la carriera di magistrato che la porterà nel 1970 al ruolo di segretario generale del Consiglio superiore della magistratura. Nel 1971 quando entra nel consiglio d’amministrazione della tv pubblica transalpina. Dopo l’elezione di Valery Giscard d’Estaing, il premier Jacques Chirac la nomina al ministero della salute (prima donna in Francia a essere titolare di un dicastero). E Veil combatte qui la madre di tutte le sue battaglie: quella per la depenalizzazione dell’aborto. Dal 1979 al 1982 è stato il primo presidente eletto (e il primo presidente donna) del Parlamento europeo. Poi guida a lungo il gruppo liberale a Bruxelles. Poi diventa membro del consiglio costituzionale, presidente della Fondazione per la memoria della Shoah, membro dell’Accademia di Francia. Senza però perdere la passione per la politica come dimostra il suo appoggio “critico” alla candidatura di Nicholas Sarkozy all’Eliseo nel 2007. Un sondaggio nel 2014 l’ha nominata personalità femminile più stimata in Francia.
Il 5 luglio è morto a 80 anni il portavoce di Papa Giovanni Paolo II, Navarro Valls. Prima medico, poi giornalista, fu chiamato nel 1984 dal Papa polacco. Laureato in Medicina e Chirurgia, ottenne altre lauree ad honorem, così come riconoscimenti in Giornalismo e in Scienze delle Comunicazioni. Nonché un master ad Harvard in psicologia.
L’8 luglio si è spento Guido Liguori, editore di fama internazionale che ha contribuito alla diffusione della conoscenza storica e punto di riferimento per la ricerca avanzata nelle scienze sociali e nelle scienze umane in campo universitario. Aveva 66 anni. il catalogo generale della casa editrice comprende oggi oltre 4.000 titoli, e 160 sono i volumi, tra novità e ristampe, pubblicati ogni anno. Liguori è stato l’editore di numerosi intellettuali e professori universitari nelle sue collane.
Il 9 luglio è morto il motociclista Enric Saurì durante la 24 ore di Catalogna, la gara che ogni anno va in scena sul tracciato spagnolo del Montmelò, a Barcellona. Aveva 33 anni.
Il 10 luglio è invece scomparso Leonardo Maugeri, a soli 53 anni. Dopo una lunga malattia. La sua carriera, precoce, è stata vissuta da protagonista tra la ricerca accademica e il gruppo Eni, dove fu chiamato da Franco Bernabé, ma lanciato dal successore Vittorio Mincato, che nel 2000 lo nominò direttore delle strategie e dello sviluppo. Maugeri divenne rapidamente il consigliere di fiducia del manager veneto, e ne pianificò la strategia di crescita – basata su piccole acquisizioni di imprese straniere – che da allora in cinque anni portò quasi al raddoppio la produzione giornaliera di barili del colosso italiano fino a 1,73 milioni; un livello che solo nei mesi recenti è stato superato. Con Mincato e l’allora direttore generale Stefano Cao, Maugeri fu tra i protagonisti del rilancio del gruppo di San Donato, ma l’arrivo del nuovo ad Paolo Scaroni nel 2005 lo mise in ombra, e nel 2010 fu giubilato con la nomina a presidente di Polimeri Europa (l’ex Enimont e attuale Versalis), e l’anno successivo lasciò il gruppo. Nel 2014 Maugeri è stato tra i candidati alla poltrona di capoazienda dell’Eni, da allora affidata a Claudio Descalzi.
Il 13 luglio è morto Liu Xiaobo, premio Nobel per la pace. Il dissidente cinese era da anni in prigione. Condannato a 11 anni per ‘incitamento al sovvertimento dello stato’, era stato trasferito dal carcere all’ospedale di Shenyang, ma la libertà concessa il 26 giugno scorso perché malato di tumore terminale era condizionale solo a parole.
Il 13 luglio è anche morto a 97 anni lo storico inglese Denis Mack Smith, grande esperto di storia italiana, autore di saggi bestseller come “Storia d’Italia dal 1861 al 1997” (Laterza). Nato a Londra il 3 marzo 1920, laurea a Cambridge, collaboratore di Benedetto Croce.
Il 24 luglio è morto all’età di 77 anni Giovanni Bianchi, già presidente delle Acli e del Partito Popolare Italiano. Era nato a Sesto San Giovanni il 19 agosto 1939 e oltre all’attività politica e sindacale, svolgeva quella di insegnante di filosofia e storia nei licei. Attualmente era presidente dell’Associazione nazionale partigiani cristiani.
Lo stesso giorno è morto anche l’ex campione australiano di tennis Mervyn Rose è morto all’età di 87 anni. Lo ha annunciato la Federazione australiana di tennis.Nel corso della sua carriera il tennista mancini ha vinto due titoli del Grande Slam: gli Australian Open nel 1954 e il Roland Garros nel 1958. Rose ha inoltre vinto la Coppa Davis con l’Australia nel 1951 e nel 1957. Come allenatore ha avuto fra le sue assistite grandi campionesse come Margaret Court, Billie Jean-King e Arantxa Sanchez-Vicario. Rose era stato inserito nella Tennis Hall of Fame nel 2001.
Il 27 luglio è morto Andrea Nekoofar, giovane promessa delle arti marziali. Il ragazzo, nato a Milano da padre iraniano, appena un mese fa era salito alla ribalta mondiale conquistando la medaglia d’oro nel kata, una disciplina particolare del karate, durante la Youth League a Umag, in Croazia. Il suo sogno era partecipare alle Olimpiadi del 2020, a Tokyo.
Il 28 luglio è morto Enzo Bettiza. Nato a Spalato nel 1927. Dopo gli inizi al settimanale Epoca, fu corrispondente per il quotidiano La Stampa da Vienna e da Mosca. Passò poi al Corriere della Sera per il quale lavorò, sempre come corrispondente dall’estero, per dieci anni. Con Indro Montanelli ha fondato Il Giornale, di cui è stato condirettore vicario dal 1974 al 1983. È stato anche direttore del Resto del Carlino e della Nazione. Grande esperto di politica estera, e in particolare delle vicende dei Paesi mitteleuropei, è stato anche senatore della Repubblica, dal 1976 al 1979, per il Partito Liberale Italiano. Dal 1979 al 1989 ha rappresentato il partito al Parlamento europeo, per poi passare al Partito Socialista Italiano. Autore di numerosi libri, ha vinto nel 1996 il Premio Campiello con Esilio, memoria della sua gioventù in Dalmazia, dove la famiglia era proprietaria di una importante fabbrica cementifera.
Il 30 luglio è morto Ciro Cirillo, aveva 96 anni, ex Presidente della Regione Campania. Nel 1981 fu sequestrato dalle Br e per la sua liberazione fu necessaria l’intermediazione di Raffaele Cutolo, chiamato in causa dai Servizi segreti.
Il 3 agosto è morto Angel Nieto, 70 anni, 13 volte campione di motomondiale. Si trovava da 8 giorni in terapia intensiva dopo un incidente su uno squad ad Ibiza.
Il 10 agosto è morto morto Lando Macchi, 87 anni, di Ponsacco, e il mondo del calcio e in modo particolare quello legato alla squadra del Torino è in lutto. Macchi, infatti, di ruolo centrocampista, fu un prodotto del vivaio del Toro, scampò alla tragedia di Superga, e insieme a 10 compagni, esordì con la maglia granata in Serie A il 15 maggio del 1949, nella prima gara post tragedia di Superga, contro il Genoa. Macchi disputò 3 delle 4 partite di quell’ultimo scampolo di campionato, vincendo sul campo lo scudetto già comunque assegnato al Toro. Macchi giocò con il Toro fino al 1950, interrompendo il legame coi granata per volare allo Spezia, e per poi tornare dopo appena una stagione nuovamente in granata, fino al 1954.
L’11 agosto è morto a Modena Luciano Guerzoni, che per anni è stato uno dei più eminenti personaggi politici dell’Emilia-Romagna. Aveva 82 anni. Guerzoni era nato nel 1935 e dopo aver lavorato in alcune fabbriche della sua città, ha dedicato la sua vita all’impegno politico nel Pci. È stato consigliere comunale, poi regionale, fino a diventare, dal 1987 al 1990, presidente della Regione Emilia-Romagna. Nel 1992 è stato eletto senatore per il Pds, confermandosi a Palazzo Madama per quattro legislature fino al 2006. Negli ultimi anni aveva intensificato la sua attività con l’Anpi. Dell’associazione dei partigiani era il vicepresidente vicario nazionale.
Il 16 agosto è morto lo chef Raffaele Casale, a soli 28 anni, dopo essersi schiantato con la sua moto contro un palo dell’illuminazione pubblica a Trani. Il giovane, un grande talento della cucina, originario della Campania, lavorava come chef nel ristorante di Trani «Le lampare al fortino» ed aveva all’attivo collaborazioni con noti maestri di cucina tra cui Antonino Cannavacciuolo. Era arrivato in Puglia poco più di un anno fa.
Il 16 agosto è morta anche Chiara Fumai, 39 anni, architetto di talento. La Fumai ha avuto fin da subito una carriera promettente, fulminante. Si è laureata in architettura al Politecnico di Milano e frequentato il Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti. La Fumai ha messo al centro della sua pratica, che prediligeva l’utilizzo della performance – combinata con metodi di decostruzione, freak show, metafisica, travestitismo, djset -, il ruolo della donna, analizzato in maniera anarco – femminista, anche in relazione al sistema dell’arte. Una carriera in ascesa, la sua, che aveva anche visto la Fumai partecipare a dOCUMENTA (13) a Kassel nel 2012, invitata da Carolyn Christov- Bakargiev, e da istituzioni come il MAXXI di Roma, la Fondazione Bevilacqua La Masa, il Jeu de Paume di Parigi. Nel 2016 aveva ottenuto un riconoscimento nell’ambito del Premio Vaf al Macro di Roma, mentre nel 2017 aveva vinto il Premio New York. Finché qualcosa non ha più funzionato e Chiara, che soffriva da tempo di depressione, ha concluso la sua vita.
Il 18 agosto è morto il fumettista Sergio Zaniboni, uno dei più noti e importanti disegnatori di Diabolik e creatore, tra l’altro, del logo delle Figurine Panini. Zaniboni, 80 anni, era nato a Torino il 4 agosto del 1937.
Il 21 agosto è morto Guido Rossi, giurista, aveva 86 anni: ha guidato la Consob, la Montedison, la Telecom e la Figc dopo Calciopoli, con conseguenti polemiche per aver fatto in precedenza parte per 4 anni del cda dell’Inter, principale beneficiaria dello scandalo calcistico del 2006.
L’8 settembre si è spento Pierre Bergé, all’età di 86 anni. Mecenate, cofondatore della maison Yves Saint Laurent e presidente del Consiglio di sorveglianza di ‘Le Monde’. A riferirlo è la Fondazione Pierre Bergé – Yves Saint Laurent. Uomo d’affari, collezionista, ma soprattutto compagno di vita e braccio destro di Yves Saint Laurent, con il maestro di Orano, nel 1961 creò la maison che ha guidato fino al 2002.
Il 13 settembre è morto l’ex calciatore di Serie A Angelo Cupini, ex calciatore della Carrarese e con all’attivo 53 gare in serie A con Udinese, Lazio e Bari. Cupini è morto stamani all’ospedale di Udine dove era ricoverato per un male incurabile. Il prossimo 18 settembre avrebbe compiuto 59 anni. Era originario di Ortonovo (La Spezia).
Il 17 settembre è morto l’ex allenatore Eugenio Bersellini, aveva 81 anni. Il suo debutto risale agli anni ’60. Nella massima categoria è stato, tra l’altro, allenatore dell‘Inter, che guidò
alla conquista dello scudetto ’79-’80, del Torino, della Sampdoria, della Fiorentina e del Pisa.
Il 20 settembre è morto Jake LaMotta, grande campione della box, soprannominato Toro scatenato. Fu anche raffigurato in un omonimo celebre film con Robert De Niro. Aveva 96 anni. all’anagrafe Giacobbe La Motta,LaMotta vinse il titolo mondiale il 16 giugno 1949 a Detroit, contro il francese Marcel Cerdan, che era il campione in carica. Fu anche fissato un secondo incontro ma Cerdan morì in un incidente aereo. Difese due volte il titolo, prima contro Tiberio Mitri e in seguito con Laurent Dauthuille, battendoli entrambi. Il 14 febbraio 1951 si tenne l’attesissimo sesto incontro tra il Toro del Bronx e Sugar Ray Robinson (il pugile di colore aveva prevalso su quattro dei cinque precedenti), con in palio il titolo mondiale. L’incontro passò alla storia del pugilato come “il massacro di San Valentino”: Robinson vinse per K.O. tecnico al tredicesimo round, quando l’incontro fu interrotto con LaMotta, sfinito, abbandonato sulle corde.
Il 28 settembre è morto a 91 anni Hugh Hefner, storico fondatore di Playboy. E’ stata la stessa rivista a diffondere il comunicato nel quale si informa che Hefner è deceduto per cause naturali mercoledì sera nella sua casa, circondato dai suoi familiari. Hefner ha creato dal nulla un marchio inconfondibile in tutto il mondo ed è stato uno degli interpreti della rivoluzione sessuale moderna. Con la creazione della rivista, nel 1953, Hefner diede il via alla costruzione di un marchio ad oggi inconfondibile e ha lasciato il segno nella cultura della seconda metà del Ventesimo secolo incarnando una delle espressioni della rivoluzione sessuale.
Il 5 ottobre è morto Giorgio Pressburger, voce della Mitteleuropa. Aveva 80 anni. Era nato a Budapest il 21 aprile 1937 da una famiglia ebraica di origine slovacca che durante la seconda guerra mondiale riuscì a sfuggire alla sterminio nazista. In Italia ha pubblicato per Einaudi La neve e la colpa, La legge degli spazi bianchi, L’orologio di Monaco e Sulla fede. Insieme al fratello Nicola ha scritto Storie dell’ottavo distretto e L’elefante verde. È stato anche autore di testi teatrali, tra i quali, La partita (Premio Pirandello), Le tre madri (Premio Flaiano). Attivo regista teatrale e cinematografico, si è occupato di musica, e ha collaborato con i principali quotidiani italiani, ha ricoperto l’incarico di direttore dell’Istituto italiano di cultura in Ungheria.
Il 6 ottobre è morto all’età di 79 anni Roberto Anzolin, portiere della Juventus tra il 1961 e il 1970. Con la Vecchia Signora Anzolin collezionò 310 presenze, vincendo uno scudetto e una Coppa Italia.
Il 7 ottobre è morto Lorenzo Gancia, decano della famiglia degli storici imprenditori spumantieri italiani, 87 anni, era malato da tempo. Primo presidente nazionale dei Giovani Industriali di Confindustria, vicepresidente di Confindustria con delega ai rapporti esterni, è stato anche presidente e consigliere delegato del quotidiano Il Sole 24 ore. Dal 2012 la Gancia è controllata dalla Russian Standard.
L’8 ottobre è morto lo storico giornalista sportivo Aldo Biscardi, aveva 86 anni. Nato a Larino, in provincia di Campobasso, Biscardi avrebbe compiuto 87 anni tra poco più di un mese. Il ‘Processo del Lunedì’, lanciato nel 1980, è stata una delle trasmissioni calcistiche più popolari della televisione italiana, una formula inedita che ebbe un successo straordinario puntando sull’uso ‘processualè della moviola. Biscardi ne assunse anche la conduzione dal 1983, sostituendo al timone Marino Bartoletti.
Il 25 ottobre è morta l’antropologa Amalia Signorelli, aveva 83 anni. E’ stata professore ordinario di antropologia culturale nelle università di Urbino, Napoli e Roma e Visiting Professor nella École des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi e nel Dipartamento di Antropologia della Università di Città del Messico. E’ stata allieva del grande antropologo De Martino. Di recente era diventata famosa per varie comparsate in Tv.
Il primo novembre si è spento a 35 anni Abubakari Yakubu, ex centrocampista dell’Ajax (ha vinto 2 campionati olandesi) e della Nazionale ghanese che da mesi stava combattendo con una grave malattia. Negli ultimi giorni il calciatore era in cura al Tema Government Hospital nella capitale Accra ed era aiutato da un respiratore artificiale.
Sempre il primo novembre è morto un altro calciatore: a soli 49 anni, Stefano Salvatori, ex centrocampista di Milan, Fiorentina, Atalanta, Parma, Spal e Hearts of Midlothian. A dare la notizia è il club scozzese degli Hearts, dove il giocatore classe ’67 (avrebbe compiuto 50 anni il 29 dicembre) ha giocato dal 1996 al 1999, vincendo tra l’altro nel 1998 una storica Coppa di Scozia in finale contro i Rangers di Glasgow.
Il 6 novembre è morto Renzo Caligari, tra i padri del fumetto italiano, all’ospedale San Martino di Genova. Aveva 84 anni, nei giorni scorsi era stato colpito da un ictus. a sua matita ha dato forma a Tex e alla «Storia del west».
Il 12 novembre è morto Gianni Campagna, aveva 74 anni. Uno degli ultimi sarti italiani noti in tutto il mondo. Siciliano, nato nel 1943 da una famiglia di agricoltori di Roccalumera, vicino Taormina, è arrivato a vestire star di Hollywood, da Sharon Stone a Pierce Brosnan, politici, porporati e perfino pontefici.
Il 20 novembre è morto Charles Manson, aveva 83 anni. Lo riportano i media americani. Era stato ricoverato in un ospedale in California qualche giorno fa per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Manson divenne tristemente famoso per essere stato il mandante di uno dei più efferati omicidi della storia degli Stati Uniti d’America: quello di Cielo Drive, in cui furono assassinati Sharon Tate e quattro suoi amici. Leader di una setta conosciuta con il nome di ‘Family’, Manson è stato uno dei killer più sanguinari della storia degli Stati Uniti. Stava scontando l’ergastolo per l’omicidio di Sharon Tate, giovane moglie di Roman Polanski, e altre sei persone in un villa di Los Angeles nell’agosto del 1969.
Il 12 dicembre è morto Everardo Dalla Noce, giornalista della Rai reso celebre dalla trasmissione di Fabio Fazio Quelli che il calcio. E’ morto a 89 anni. Nato a Ferrara, Dalla Noce esordì come radiocronista sportivo: si occupava di calcio e automobilismo. Voce della trasmissione «Tutto il calcio minuto per minuto» seguiva la Spal (la sua squadra del cuore) e le squadre milanesi, ma anche diversi campionati mondiali di Formula 1. Più tardi passò alla televisione: al Tg2 curò uno spazio dedicato alla Borsa, in collegamento da Milano o dalla sua Ferrara.
Il 18 dicembre è morto l’ex Ministro delle infrastrutture Altero Matteoli, aveva 77 anni. un incidente stradale sulla via Aurelia, nei pressi di Capalbio. Uno scontro tra due auto che è avvenuto proprio su quell’antica strada tra Grosseto e Civitavecchia di cui in passato Matteoli si era occupato più volte mettendo in guardia dai “pericolosissimi incroci a raso” e lottando, quando era Ministro dei Trasporti del governo Berlusconi, per la costruzione della Tirrenica, il collegamento autostradale tra Livorno e Civitavecchia. Matteoli, nato a Cecina (Livorno) nel 1940, dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011 è stato Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti nel governo di Silvio Berlusconi. Dal 2006 al 2011 è stato sindaco del comune di Orbetello, in provincia di Grosseto. Aveva cominciato l’impegno nella politica a Pisa nel Msi, poi nel 1994 aveva aderito ad Alleanza Nazionale. Era un sostenitore dell’autostrada Tirrenica, progetto che da anni suscita accese discussioni in Toscana.
Il 23 dicembre è morto l’asronauta Bruce McCandless, aveva 88 anni. E’ stato il primo a fluttuare nello Spazio.