IA per prevenire crimini: Minority report diventa realtà

IA per prevenire crimini: Minority report diventa realtà

Minority Report è un film del 2002 diretto da Steven Spielberg, con protagonista Tom Cruise, liberamente tratto dall’omonimo racconto di fantascienza di Philip K. Dick. E dal quale è stata tratta anche una serie televisiva omonima del 2015.

Nella pellicola, del genere fantascientifico, si vede un futuro nel quale esiste la Polizia predittiva, ovvero, la polizia riesce a prevenire i crimini grazie a tre oracoli. Il sistema è però moralmente discutibile, poiché, non viene punito il fatto (che non avviene), bensì l’intenzione di compierlo. Inoltre, col proseguo del film, si scoprirà che il sistema è fallace ed è anche manipolato in favore dei potenti.

Orbene, sembra che grazie all’Intelligenza artificiale ciò diventerà realtà. Il sistema si chiama “Giove”, ed è un algoritmo di IA che potrebbe essere usato allo scopo di “anticipare i reati”. Ecco come funziona la polizia predittiva.

Come funziona Giove, IA per creare Polizia predittiva

Come riporta Tgcom24, il Dipartimento di pubblica sicurezza sta elaborando un sistema di “polizia predittiva” destinato alle questure di tutta Italia. I reati che saranno attenzionati da Giove saranno soprattutto rapine, furti, molestie sessuali, e terrorismo. Su ciascuno di essi, Giove dovrebbe diventare un sistema di orientamento per le forze dell’ordine, le quali sarebbero distribuite con maggiore intensità nei luoghi in cui è più probabile l’avvento di un crimine.

Quindi, il paragone con Minority report è sicuramente esagerato, almeno se si guarda alle intenzioni iniziali del sistema. Visto che non si va ad arrestare il singolo prima che compia un reato, ma, semplicemente, si va a intensificare la presenza delle forze dell’ordine laddove si ritiene che possano verificarsi i suddetti reati.

La “polizia predittiva” non è un argomento nuovo: se ne parla nelle sedi europee già da qualche anno, tanto che nello stesso Parlamento Ue si sta procedendo verso l’approvazione del cosiddetto “AI act”, interessato proprio a regolare la questione.

Per quanto riguarda l’Italia, ancora nulla è deciso, visto che il Garante della privacy dovrà valutare proprio l’impiego concreto di Giove, che potrebbe esordire sulla scena – reale e non cinematografica – già tra un anno.

Un aspetto sicuramente da valutare è il fatto che tutto inizia con delle buone intenzioni e con effetti limitati. Ma, una volta avviato un processo, a poco a poco si allarga e sembra irreversibile. Si pensi a quanto accade con ChatGPT.

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Pubblicato da Carlo Brigante

Mi definisco un "ribelle" del web

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