Uno studio recente mostra come viscosa e lyocell siano più dannose del poliestere per la sopravvivenza degli indispensabili lombrichi
L’inquinamento da plastica (e microplastica) è sicuramente una della minacce maggiori per l’ambiente e quindi è importante che negli ultimi tempi si stia cercando di ridurlo, con l’introduzione di alternative biologiche in settori quali l’industria tessile, ma anche in prodotti come le salviette umidificate o quelli per l’igiene intima femminile.
Purtroppo, però, le cose non sono così semplici: la natura ha un equilibrio delicato e complesso e a volte anche soluzioni sulla carta più sostenibili possono rivelarsi dannose per il suo mantenimento.
È in casi del genere che risulta evidente l’importanza di una ricerca scientifica indipendente da interessi di parte, come mostra in maniera esemplare un nuovo studio rilasciato nell’ambito del progetto BIO-PLASTIC-RISK, in base al quale le attuali alternative bio alla plastica metterebbero a rischio una delle specie animali più importanti per l’ecosistema: i lombrichi.