MASTELLA SI DIMETTE

Mastella si dimette da Ministro della Giustizia, ed ha fatto bene. Sia dal punto di vista umano perché vuole stare vicino alla moglie agli arresti domiciliari; sia dal punto professionale perché è egli stesso indagato oltre per la questione “Why not” anche per questioni istituzionali campane; sia per una questione di principio, visto che ha sparato sulla Magistratura e quindi è una contraddizione se resta uno dei suoi principali rappresentanti. L’UREUR darà comunque ancora il suo appoggio esterno al Governo e il ruolo di Ministro Guardasigilli sarà preso da Prodi ad interim, in attesa che il Raìs di Benevento ci ripensi o comunque i restanti 8 partiti dell’Unione si mettano d’accordo su chi prendere tale incarico.


Col tempo e perfino anche in politica, le contraddizioni prima o poi vengono a galla; non dico le verità, ma almeno la naturalità dei fatti fa il suo corso. Come è accaduto nel centro-destra, dove ora sia AN che UDC rinfacciano al Cavaliere gli appoggi datigli durante i 5 anni di Governo, per realizzare le sue leggi “ad personam”, anche nel centro-sinistra stanno venendo a galla man mano tutte le contraddizioni. Se quella che ha dominato è stata l’invivibilità dei moderati con la sinistra massimalista, anche quella relativa al difficile rapporto tra politica e Giustizia non ha tardato a farsi vedere, come fu nel caso dell’indulto, dove ha prevalso il principio: “se facciamo uscire di galera tanti, non ci si accorgerà che lo si è fatta apposta per pochi”. E chi poteva essere il rappresentante migliore di questa manipolazione della Giustizia da parte della politica, se non un democristiano DOC come Mastella?! Ma prima o poi la Magistratura avrebbe messo le mani pure su di lui e in particolare sull’ascesa dell’UDEUR in Campania; un partito che a livello nazionale non arriva nemmeno al 2%, mentre in Campania è il terzo-quarto per ordine di voti. Come lo si spiega? Ed è anche normale che la pubblica amministrazione locale, fortemente intrecciata alla politica, viva di manipolazioni di essa, di clientelismo…
Come ho già detto nel post precedente, la Campania vive un periodo disastroso, il peggiore dal dopoguerra, e sicuramente queste indagini verso l’UDEUR, in un contesto come questo, sanno quasi di ridicolo. E sicuramente la Magistratura deve essere dotata di tempismo allo stesso modo per risolvere il problema dei rifiuti. Ma ciò non toglie le responsabilità dell’UDEUR e i meriti della Giustizia. Sperando che sia la volta buona che come Ministro della Giustizia sia fatto Di Pietro, ma ciò significherebbe per la Casta non fare più i propri porci comodi!

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

2 Risposte a “MASTELLA SI DIMETTE”

  1. Si è dimesso ma sta ricattando tutto l'esecutivo per l'appoggio e la solidarietà più assoluta, teniamo a mente in futuro che le uniche voci discordanti alle difese di questo "fenomeno" sono state di Antonio Di Pietro e la dirigenza dei comunisti italiani.La risposta su Cuffaro e compagnia bella…. Il procuratore nazionale Grasso e il procuratore di Palermo Messineo,sono stati chiari sulle chiare collusioni con la mafia da parte del presidente della regione, nella sentenza però non si fa riferimento a ciò, pur inserendo rapporti con singoli esponenti della criminalità organizzata, posso solo aggiungere che in ogni caso è il popolo sovrano a scegliere alle urne e indire una sonora protesta sulle mancate dimissioni di Cuffaro, è il particolare più preoccupante. Per ciò che riguarda gli altri due fenomeni inseriti nel post, nulla di nuovo all'orizzonte, con le solite difese di parte e ricatti all'esecutivo. Un saluto,charlie

  2. E' giusto che il vuoto di potere politico venga occupato da altri poteri, come quello della magistratura e quello del sindacato.In quanto al nostro caso, sono contrario agli arresti degli indiziati. In galera solo i condannati.

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