L’ATTENTATO IN BELGIO
Il terrorismo islamico ha colpito ancora e questa volta lo ha fatto nel cuore geografico, politico ed economico dell’Europa: Bruxelles. Dopo i fatti di Parigi dello scorso 13 novembre, in realtà, un attentato era nell’aria anche nella capitale belga. Soprattutto perché proprio da lì sono provenuti mente e braccio di quegli atroci fatti. Secondo alcuni esperti, proprio l’arresto in quel di Bruxelles di uno dei principali fautori dell’attentato parigino, Salah Abdeslam, deve aver accelerato la volontà di compiere un nuovo significativo attentato. Il fatto che poi il kamikaze si sia fatto esplodere vicino a l’area check-in della compagnia American Airlines, implica molto probabilmente che i terroristi abbiano voluto colpire due obiettivi in uno: l’Europa e gli Stati Uniti.
I CRIMINI BELGI DI LEOPOLDO II
Leopoldo II del Belgio (Bruxelles, 9 aprile 1835 – Bruxelles, 17 dicembre 1909), principe del Belgio e duca di Brabante, fu re dei Belgi dal 10 dicembre 1865 fino alla sua morte. Viene ricordato prevalentemente per la fondazione e la brutale amministrazione dello stato del Congo, progetto che egli portò avanti quasi da privato cittadino.
Leopoldo estrasse una grande fortuna dal Congo, inizialmente con l’esportazione di avorio, poi forzando la popolazione locale a trarre gomma dalle piante. Interi villaggi vennero requisiti per farne luoghi di deposito e lavorazione della gomma stessa, causando la morte di 2 milioni di congolesi su un totale di 15 milioni (quasi un terzo della popolazione). La scandalosa amministrazione del Congo da parte di Leopoldo II viene ancora oggi ricordata come uno dei crimini internazionali più infamanti del XX secolo (ma probabilmente di tutto il millennio da poco terminato) e lo stesso sovrano venne poi costretto a cedere la sovranità dello stato e la sua amministrazione al governo belga che resse la colonia ancora per mezzo secolo.
NODI CHE VENGONO AL PETTINE
Leopoldo II è passato alla storia anche come il “Re Costruttore” (“le Roi-Bâtisseur” in francese, “Koning-Bouwer” in olandese), poiché egli commissionò un gran numero di edifici e progetti urbanistici in Belgio (principalmente a Bruxelles, Ostenda e Anversa). Ancora oggi apprezzabili. Quanto alle atrocità commesse in Africa, invece c’è solo un grande oblio. Per il Belgio, paese che amo e che ho visitato, vale purtroppo lo stesso discorso fatto per la Francia in occasione dei vari fatti tragici di Parigi dello scorso anno. Le ingiustizie perpetuate per secoli dal mondo occidentale nei confronti del resto del Mondo iniziano a chiudere il conto. Così come la ghettizzazione degli immigrati nelle periferie e nei lavori più umili. Sbarchi continui e attentati, purtroppo, fanno parte del prezzo da pagare per tutto ciò.
Caro Luca, mi sono permesso di pubblicare nel mio blog, ovviamente riportando autore e link attivo, questo tuo ottimo articolo. Spero non ci siano problemi. Cordiali saluti
http://umbvrei.blogspot.com/2016/03/leopoldo-ii-quei-crimini-pari-hitler-e.html
Trovo il post di cattivo gusto. Tra l’altro non c’è alcun nesso tra il Congo e il terrorismo islamico mediorientale. Vogliamo punire i cittadini di oggi per quanto hanno fatto i re del passato? Tutta la terra sarebbe un deserto…
hai capito quel manigoldo del leopoldo