L’AUMENTO SPROPOSITATO DELLE TARIFFE PUBBLICHE NEGLI ULTIMI 10 ANNI

AL QUALE NON E’ SEGUITO UN MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI, ANZI
Insieme al tradizionale annuncio di fine anno sull’aumento delle tariffe di luce e gas per il prossimo anno, quest’anno è arrivato anche un bilancio alquanto drammatico per quanto concerne l’aumento delle tariffe pubbliche negli ultimi 10 anni. Aumenti in taluni casi spropositati e ai quali non è seguito un miglioramento dei servizi. Anzi, in alcuni casi vi è stato perfino un peggioramento, come per l’acqua potabile, visto che in quasi tutti i Comuni i cittadini sono costretti ad acquistare quella in bottiglia.
E’ il risultato emerso da un’analisi effettuata  dall’ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha analizzato l’andamento dei prezzi delle tariffe dei servizi pubblici tra il 2000 e i primi 10 mesi del 2011. Vediamo gli aumenti più consistenti.

 

ACQUA (PSEUDO)POTABILE AUMENTATA DEL 70% – Se in poco più di un decennio il costo della vita è aumentato del 27,1%, la tariffa dell’acqua potabile, ad esempio,  è cresciuta del 70,2%, quella della raccolta rifiuti del 61%, mentre i biglietti dei trasporti ferroviari sono aumentati del 53,2%. Di seguito ci sono i pedaggi autostradali, con un incremento del 49,1%, il gas, con una crescita del 43,3% e i trasporti urbani, con una variazione del 39,5%. Nella parte bassa della graduatoria troviamo i servizi postali (+30,4%), l’energia elettrica (+26,2%).
AUMENTI SUDDIVISI IN PRE-CRISI E POST-CRISI – L’analisi della Cgia è proseguita facendo un approfondimento sul periodo 2000-2008 (arco temporale pre-crisi) e quello 2008-2011 (periodo di crisi economica). Nel periodo pre-crisi, a fronte di una crescita dell’inflazione del +21,1%, gli aumenti più consistenti sono avvenuti nei servizi di raccolta dei rifiuti (+42%), nelle tariffe del gas (+38,7%) ed in quelle dell’energia elettrica (+36%). Nel quadriennio di crisi 2008-2011, invece, le impennate più decise le hanno subite le bollette dell’acqua (+25,5%), i biglietti dei trasporti ferroviari (+23,6%) ed i pedaggi autostradali (+16,6%). Sempre in questo periodo, invece, l’inflazione è aumentata del 4,9%.
UNICHE AD AVER SUBITO UN CALO SONO LE TARIFFE TELEFONICHE – I servizi telefonici sono gli unici ad aver subito un calo, pure consistente: -11%. Probabilmente ad aver inciso positivamente è stata la liberalizzazione del settore, che ha consentito nell’ultimo decennio la nascita di nuove società e dunque più offerte vantaggiose a disposizione dei clienti.
Ciò dimostra che quando le liberalizzazioni vengono eseguite in modo corretto, i cittadini possono solo beneficiarne. Stesso non si può dire per il settore assicurativo, autentica jungla dove le compagnie fanno ciò che vogliono.
(Fonte: Virgilio)
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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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