L’amministrazione comunale guidata da Michele Emiliano, rieletto Sindaco nel 2009 con la coalizione di centro-sinistra, ha messo in piedi per loro un concreto piano di integrazione sociale, che va ben oltre i soliti programmi buonisti e astratti da un lato, e il rigore xenofobo dall’altro.
Dopo aver studiato i loro usi e costumi, le loro credenze, come dovrebbe fare ogni amministratore locale prima di affrontare determinate questioni sociali, l’amministrazione comunale barese ha messo a disposizione della comunità Rom un’area di proprietà del Comune sita al Quartiere Japigia (circa 10 mila mq), dotandola di acqua e luce elettrica, per evitare l’uso di fiamma viva causa di innumerevoli tragedie nei campi (come appunto l’ultimo caso del bambino a Roma); ha permesso che i bambini e le bambine andassero a scuola, inserendoli in progetti specifici che coprono anche le spese per il materiale didattico e prelevandoli con scuolabus del servizio scolastico, sottraendoli così allo sfruttamento minorile.
Per quanto concerne gli uomini, le politiche di integrazione volute dall’amministrazione comunale hanno favorito la costituzione di una cooperativa di lavoro per gli uomini del campo (“Artezian– servizi di trasporti e facchinaggio”, sito internet: www.artezian.it), sottraendoli ad attività illecite quali furti o questue, e soprattutto, lo sfruttamento di soggetti deboli. D’altronde, i Rom ritengono le loro donne e i bambini come fonte di ricchezza e pertanto, usano mandarli in strada a chiedere la carità; per quanto concerne i bimbi poi, spesso sono presi in prestito da altre coppie e anestetizzati tra le braccia delle donne per rendere il tutto ancora più toccante agli occhi dei passanti.
Ancora, in tutta la città sono stati installati capienti contenitori per la raccolta di abiti dismessi. Tramite la sua pagina di Facebook, Emiliano ammette che ancora molto si deve fare, come costruire un campo a norma di legge utilizzando i fondi europei. Ma al contempo, ammette fieramente anche i propri risultati, affermando che a loro non é mai passato dalla testa di distruggere le baracche di chi possiede solo quelle; o di dire, come ha fatto il Sindaco di Roma Alemanno, che i Rom saranno ospitati presso un centro di accoglienza, perché tutti sanno che essi non accetterebbero mai una simile sistemazione. Si dice poi contento che la Chiesa cattolica francese abbia espresso nei confronti del Presidente della Repubblica francese la stessa posizione che lui aveva espresso qualche giorno prima. Infatti, conclude, “non si espelle un intera comunità, un intero popolo. Non si tratta di provvedimenti sull’immigrazione clandestina, ma vere e proprie deportazioni non dissimili da quelle di Hitler e Stalin. Questo é inaccettabile per il paese simbolo della libertà, della fraternità e dell’uguaglianza”.
Insomma, la città di Bari ha dimostrato che integrare i Rom si può. Basta volerlo, partendo dalla necessità di studiarne prima le abitudini, le tradizioni e quindi, senza snaturarli, provare ad adattarli alle regole locali; il tutto, basato sul rispetto reciproco. Se poi tale rapporto è ostico e impossibile da attuare, allora è giusto passare ad altri provvedimenti più drastici e duri, come quelli adottati dalla Francia prima e da Roma poi.
Il sentore però è che né il Governo guidato da Sarkozy, né l’ amministrazione guidata da Alemanno, abbiano minimamente tentato ciò che invece a Bari è stato fatto: dare un futuro a dei bambini, la dignità alle donne, il senso civico agli uomini. Inoltre, particolare non trascurabile, Michele Emiliano rappresenta un’oasi felice del Partito democratico, poiché, mentre molti compagni di partito (si può ancora usare questo termine da quelle parti?) sono impegnati a litigare per la leadership o per fantomatiche alleanze, lui pensa esclusivamente a governare la propria città, ed offrire un valido esempio di socialdemocrazia; idea politica “altissima” che invece il centro-sinistra pare già aver dato come superata.
(Fonti: segnalazione, Pagina ufficiale di Michele Emiliano su Facebook, www.artezian.it)