Nel povero e disagiato Messico – crocevia per quanti dai Paesi latinoamericani tentano di entrare negli Usa – si è instaurata una sorta di dittatura latente, che come quelle tradizionali uccide senza pietà quanti tentano di svelarne le esecuzioni capitali e le ingiustizie. E’ quella dei narcotrafficanti, che dal 2000 hanno ucciso 74 reporter e ora hanno nel mirino anche i blogger.
LE VITTIME – Ultima vittima degli spietati Narcos è stata Marisol Macias Castaneda, conosciuta come “la ragazza di Laredo”. Faceva la giornalista nel giornale messicano “Primera Hora”. E’ stata sequestrata e decapitata dai narcos che hanno lasciato accanto al suo cadavere un messaggio: “Per coloro che non vogliono credere, questo è accaduto per le mie azioni, perché credo nell’esercito e nella Marina”. Per la polizia la donna è stata assassinata in quanto scriveva su un social network – “Nuevo Laredo en vivo” – che raccoglieva le segnalazioni sui banditi da parte dei cittadini e lei stessa “postava” informazioni sulle organizzazioni criminali presenti nella regione al confine con il Texas. L’assassinio di Marisol segue quello di altri due blogger trovati torturati e appesi ad un ponte di Nuevo Laredo. I loro assassini li hanno accusati di collaborare con le autorità perché – come la donna – frequentavano i social network dedicati al crimine. Da quando in Messico è esplosa la narco-guerra, sono diversi i siti pronti a raccogliere le soffiate sulle attività delle gang. Alcuni sono legati al mondo dei media, altri sono gestiti dalla Procura, altri ancora hanno origini meno chiare.
La grande popolarità dei blog è legata anche alle difficoltà della stampa tradizionali. I giornalisti sono oggetto di minacce, ci sono stati attacchi contro le sedi di quotidiani e tv e solo quest’anno sono stati assassinati 8 reporter (come detto all’inizio 74 dal 2000). Una situazione complessa segnata lo scorso anno da un episodio clamoroso: il direttore di un giornale ha scritto un fondo chiedendo ai narcos una tregua e quali notizie poter pubblicare.
MA ALCUNI BLOG POSSONO PERO’ ESSERE GESTITI DAI NARCOS STESSI – “Mundonarco” è un blog che pubblica foto e video dove sono documentate le crudeltà come gli omicidi delle gang. Materiale che può arrivare dalla polizia ma soprattutto dagli stessi autori dei massacri. Alcuni giorni ha pubblicato un filmato dove si assiste alla decapitazione di due uomini con una motosega e un coltello. Per questo, quando sono stati trovati i cadaveri di due “twitteros” qualche esperto di crimine – specie negli Usa – ha mostrato cautela sul movente. Il fatto che i narcos sostengano che li abbiano uccisi per le delazioni fatte, affermano, non significa che sia quella la vera ragione.
Dunque, anche l’informazione sui Narcos va presa con le molle, giacché può essere utilizzata proprio da questi ultimi per intimidire i propri avversari. Resta comunque il fatto che i giornalisti e i blogger uccisi sono purtroppo un fenomeno reale e in aumento.
pigl a capa a muorz
Hai assolutamente ragione,Luca.La vicenda messicana e' un insulto al mondo intero.I narcos comandano tutto e lo stato o e' impotente o,peggio ancora,e' compromesso con loro.Ci riguarda? Direi,assolutamente si!!! Quella droga infetta anche il nostro territorio e cosi' gli immensi capitali realizzati grazie ad essa.Se non bastasse,poi,blogger,giornalisti,poliziotti e cittadini onesti che vengono trucidati ogni giorno hanno bisogno di una nostra fattiva solidarieta'.Ad oggi,invece,sono drammaticamente soliSilvestro Montanaro