E pensare che all’Inter ci andò per caso. Nell’estate del 1995 fu ingaggiato dalla società di Massimo Moratti (al suo primo anno da Presidente) per accompagnare un promettente attaccante suo connazionale, Sebastián Pascual Rambert, il quale si rivelò però un flop e fu ceduto al Saragozza nel giro di pochi mesi.
Ma lui no. Mostrò tutto il suo valore come uomo prima che come grande atleta. Parlo di Javier Adelmar Zanetti, 38 anni, il quale ha collezionato ben 1003 partite totali disputate, di cui 752 con la maglia dell’Inter (537 in Serie A). E’ il secondo giocatore dell’Inter in termini di presenze di tutti i tempi, secondo solo a Giuseppe Bergomi che ha collezionato 700 presenze. Il prolungamento del contratto fino al 2013 pone le basi per il superamento di questo record.
Partito come ala destra, negli anni è stato poi arretrato a terzino destro, mentre Mancini lo ha scoperto come mediano. E così da ormai 5 anni quello è diventato il ruolo definitivo della fase finale della sua carriera, piazzato al centro del campo di fatti anche da Mourinho, Benitez e Leonardo. Proviamo a sintetizzarne la carriera.
INIZIO CARRIERA E ARRIVO ALL’INTER – Discendente di emigrati italiani (il bisnonno era nativo di Sacile in provincia di Pordenone), Zanetti esordì nel mondo del calcio nel 1991, anno in cui il Talleres, la squadra in cui militava, lo schierò titolare nel campionato giovanile. L’anno successivo passò in prima squadra, sommando 33 presenze e siglando una rete. Nel 1993 approdò nella massima serie, al Banfield, con cui giocò 37 partite segnando una rete. Dopo un’altra stagione con gli argentini (29 presenze e tre gol), fu acquistato dall’Inter, voluto dal presidente Massimo Moratti su segnalazione di Antonio Valentin Angelillo.
Esordì in Serie A il 28 agosto 1995 in occasione di una partita contro il Vicenza, vinta dalla sua nuova squadra. Le 32 partite disputate ed i 2 gol segnati lo portarono a essere titolare inamovibile dei nerazzurri di Milano, di cui è diventato anche capitano dopo il ritiro di Giuseppe Bergomi. Vicino a vestire la maglia del Real Madrid nel 2000 in seguito ad incomprensioni con l’allora allenatore Marco Tardelli, negli anni si è dimostrato un giocatore attaccatissimo alla maglia nerazzurra dando sempre tutto in campo. Con l’Inter ha vinto in tutto cinque scudetti, quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe italiane, una Coppa UEFA, una Champions League e una Coppa del Mondo per club. Risulta quindi essere il giocatore ed il capitano più vincente nella storia interista.
LA NAZIONALE – Con la Nazionale argentina Zanetti ha disputato 140 partite, cifra che lo rende il giocatore con il maggior numero di presenze nella storia della Selección Albiceleste. Ma il suo palmares non è altrettanto glorioso come quello dell’Inter.
Fa il suo esordio con la nazionale maggiore il 16 novembre 1994, a 21 anni, in un match amichevole contro il Cile. Nel 1995 viene convocato sia per la Confederations Cup sia per la Coppa America. Il 22 giugno 1995 segna il suo primo goal con la maglia dell’Argentina, in occasione di una amichevole con la Slovacchia. Nello stesso periodo, oltre che per la nazionale maggiore, Zanetti gioca anche per la selezione Under 23, vincendo la medaglia d’oro nella XII edizione dei giochi panamericani e la medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Atlanta 1996, dove la formazione argentina viene sconfitta in finale dalla Nigeria per 3-2.
A sorpresa è stato escluso dall’elenco dei 23 convocati dal ct José Pekerman per il Campionato mondiale 2006 in Germania. Torna a vestire la maglia della Nazionale nel 2007, richiamato dal nuovo ct Alfio Basile, raggiungendo e superando il record di partite giocate per la Selección appartenuto fino ad allora a Roberto Ayala, dal quale eredita, in seguito al ritiro, anche il ruolo di capitano. Ha conservato la fascia di capitano fino al 19 novembre 2008, in occasione della partita Scozia-Argentina (0-1), esordio come CT da parte di Diego Armando Maradona, quando l’ha ceduta al compagno Javier Mascherano.
A distanza di quattro anni, viene ancora escluso dall’elenco dei 23 convocati dal ct Maradona per il Campionato mondiale 2010 in Sudafrica, nonostante poco prima di ufficializzare la lista Maradona avesse detto che sia lui che Esteban Cambiasso (anch’egli escluso) avevano ancora speranza di essere inclusi.
Torna in Nazionale il 7 settembre 2010 nell’amichevole vinta 4-1 contro la Spagna, richiamato dal nuovo ct Sergio Batista.
ALTRI NUMERI E RECORD – Nella sfida contro il Livorno, giocata il 24 marzo 2010 e vinta dalla sua squadra per 3-0, ha giocato la 137ª gara consecutiva in Serie A, per un totale di 12.707 minuti (92,75 a partita). La striscia di presenze consecutive è cominciata il 28 ottobre 2006 durante il derby di andata con il Milan, vinto per 3-4 dall’Inter; ha poi messo a referto 30 partite nel 2006-2007, 38 nel 2007-2008, 38 nel 2008-2009 e 37 nel 2009-2010. Il 16 aprile 2010 (giorno di Inter-Juventus 2-0) ha disputato la 500ª partita in Serie A, mentre il 15 gennaio 2011, nella partita contro il Bologna vinta 4-1, ha eguagliato il record di presenze di Beppe Bergomi in Serie A, 519 gare. Quattro giorni dopo, in occasione della sfida contro il Cesena, supera l’ex capitano milanese mettendo a referto la 520ª presenza.
L’11 maggio 2011 in occasione di Inter-Roma di Coppa Italia ha giocato la sua partita numero 1000 in carriera tra campionati (633), coppe nazionali (63), coppe continentali (143), altre coppe (9), under-23 (12) e nazionale argentina (140)[15][16][17]. Entra così anche a far parte della Top 10 dei giocatori millenari dopo Peter Shilton (1390), Ray Clemence (1118), Pat Jennings (1098), James Alan Ball (1054), David Seaman (1047), Paolo Maldini (1047), Andoni Zubizarreta (1013), Roberto Carlos (1010) e Tommy Hutchison (1000).
L’IMPEGNO SOCIALE – Javier Zanetti, insieme alla moglie Paula, ha creato la Fundación P.U.P.I., organizzazione non-profit che si occupa di fornire il necessario sostegno economico ai bambini disagiati, e alle loro famiglie, nella zona di Buenos Aires. Proprio per l’impegno profuso nella sua Fundación, nel 2005 l’ufficio di presidenza del consiglio comunale di Milano gli ha conferito l’Ambrogino d’oro. L’argentino inoltre, è ambasciatore di SOS Villaggi dei Bambini, associazione ONLUS per i diritti dell’infanzia.
Javier Zanetti, el tractor come viene chiamato per il modo in cui macina metri durante le gare, è dunque un esempio di grande professionalità e umanità. In un calcio di mercenari.