DE MAGISTRIS, LA RIVOLUZIONE POSSIBILE

IN VIRTU’ DEL MANCATO APPARENTAMENTO CON ALTRI PARTITI, IL NEOELETTO SINDACO DI NAPOLI PUO’ CONCRETAMENTE PORTARE A TERMINE L’AMBIZIOSO PROGRAMMA PRESENTATO IN SEDE DI CAMPAGNA ELETTORALE

Luigi De Magistris, tanto quanto Pisapia a Milano, ha completato l’opera. Il miracolo oserei dire. Un autentico plebiscito, avendo ottenuto circa il 65% delle preferenze. Nel suo caso ciò vale ancor di più rispetto al candidato meneghino di Sel, poiché è partito “solo” con l’appoggio dell’Italia dei valori, di Federazione di sinistra e della lista civica Napoli è tua. Mentre il Partito democratico e Sinistra, ecologia e libertà hanno scelto come sappiamo un altro candidato, l’ex Prefetto Morcone.


Ora, in virtù del mancato apparentamento con gli altri partiti, e mantenendo dunque le stesse alleanze iniziali, potrà contare su una maggioranza stabile e a lui vicinissima, senza pericoli che in futuro qualche partito venga meno nel proprio appoggio.

COME SI COMPONE LA MAGGIORANZA – Nei 29 consiglieri che gli spettano per legge, De Magistris potrà dunque contare su 15 consiglieri dell’Italia dei valori, 8 della lista civica Napoli è tua e 6 di Federazione di sinistra. Ai mancati alleati della prima ora andranno: al Partito democratico solo 4 consiglieri e a Sel solo uno. L’Udc ne avrà 2 e Fli uno. Per il resto, 8 al Pdl, uno rispettivamente a Forza del Sud, Noi sud e Liberi con Lettieri.

COME SI POTREBBE ALLARGARE – De Magistris ha annunciato però che al candidato per il Terzo polo, Raimondo Pasquino, sarà dato l’incarico di Presidente del consiglio comunale. Il che vuol dire – anche in virtù della già citata ampia vittoria di cui l’ex Pm ha goduto, che denota un’ampia preferenza anche tra gli altri partiti del centro-sinistra e del Terzo Polo, e forse anche tra alcuni elettori di destra (Lettieri ha ottenuto circa 8 punti percentuali in meno rispetto al primo turno) – che De Magistris potrebbe contare anche su un’ulteriore allargamento del numero di consiglieri di maggioranza, pari a sette, otto unità. Ciò che però più conta per lui è poter contare su una solida e fidata maggioranza, riparata da possibili “fuochi amici”. Poi si sa che in politica, i De Gregorio e i Scillipoti sorgono sempre. E l’Idv ne sa già qualcosa.

Ma i napoletani proprio non se lo augurano. Un fallimento di De Magistris sarebbe forse il colpo finale alle loro residue speranze di cambiamento. Votandolo la gran parte dei napoletani ha detto basta alle lobby, ai personaggi legati a doppio filo con la Camorra, ai politicanti degli accordi di sottobanco. Luigi ha saputo parlare al cuore dei napoletani, quel cuore troppo spesso tradito e profondamente depresso. Ha saputo entusiasmare le masse. Ai suoi tanti incontri della campagna elettorale, fatti di musica emozionante e cori coinvolgenti come il classico Bella ciao, giovani e meno giovani hanno trovato un leader, una speranza. Già Bella ciao, perché il clima che si respira oggi a Napoli, senza esagerazioni, è quello rivoluzionario del cambiamento e della liberazione di quel periodo.
 

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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