GLI SPRECHI DELLA REGIONE LAZIO
SPESE DI BILANCIO GONFIATE SOPRATTUTTO PER GLI ONERI AI CONSIGLIERI
Mi sono già occupato di altre Caste che non siano quella tristemente nota legata al Parlamento; come ad esempio i Sindacati, ma anche le Regioni. Ho già parlato di Campania, Sicilia e Sardegna, oggi tocca alla Regione Lazio. Ma non le spese pazze del cassiere del Pdl Fiorito, chiamato “Er Batman” (sebbene sia grasso e barbuto), bensì le spese inserite nel bilancio regionale riguardanti i lauti stipendi e bonus vari dei consiglieri, nonché delle persone che ci girano intorno.
CONSIGLIERI REGIONALI AUTENTICI NABABBI – I 70 consiglieri, oltre allo stipendio di 18 mila euro al mese, si mettono in tasca oltre 210 mila euro l’anno. Le spese del bilancio sono aumentate di 6 milioni di euro rispetto al 2011. Dei 17 gruppi, ben 8 sono formati da una sola persona. I settanta consiglieri della Regione Lazio, infatti, ottengono rimborsi quattro volte superiori a quelli della Camera con una voce nel bilancio che nel 2011, alla faccia dell’austerity, è aumentata di 6 milioni di euro rispetto l’anno precedente: 103.529.311 euro. Soldi con i quali i 17 gruppi consiliari (dei quali 8 sono composti da una sola persona che comunque ha minimo sette collaboratori pagati dalla Regione) fanno quel che vogliono senza dover rendere conto a nessuno.
Qualche settimana fa Sergio Rizzo, prima che scoppiasse il bubbone Pdl, aveva trovato su internet il bilancio del gruppo dei Radicali alla Pisana: nel 2011 la Regione Lazio ha versato al gruppo radicale, composto da due persone, 422.128 euro. Dividendo a metà questa somma si può dedurre che ogni singolo consigliere abbia avuto lo scorso anno a disposizione 211.064 euro. Oltre, naturalmente, a stipendio (18 mila euro al mese), diaria, annessi e connessi. Facendo il confronto con i gruppi parlamentari a Montecitorio viene fuori che nel 2011 sono stati pari a 36 milioni 250 mila euro, cifra che divisa per i 630 onorevoli dà 57.539 euro. Più o meno quattro volte di meno dei consiglieri regionali. A tutto questo si aggiunge la cosiddetta “manovra d’aula”, che non è nientr’altro che una serie di delibere che l’ufficio di presidenza del consiglio regionale approva, senza passare per l’approvazione dell’assemblea, in momenti particolari, tipo per tenersi buoni eventuali “contestatori”: questa legislatura durante l’approvazione di un contestatissimo Biliancio ne è stata fatta una da oltre due milioni e mezzo che è stata giustificata con l’esigenza di pagare altri collaboratori dei gruppi consiliari.
GLI ALTRI – Non solo. Nessuno sa dire con esattezza quanta gente gira intorno al consiglio regionale. Lo scorso anno i dipendenti ufficialmente presenti in quella struttura erano 786. I collaboratori dei gruppi, 180. Le persone addette alle segreterie dell’ufficio di presidenza, 87. Quelle delle segreterie delle commissioni, 71. Ma è niente in confronto alle poltrone che danno diritto a chi le occupa di incassare un’indennità aggiuntiva rispetto a una retribuzione base minima di 7.211 euro netti al mese. Sono un’ottantina, decisamente più numerose dei 70 consiglieri. Ci sono 17 gruppi consiliari, otto dei quali composti da una sola persona. Fra commissioni e giunte se ne contano 21. Le sole commissioni permanenti sono sedici: due più della Camera, che ha però 630 deputati.
LO SCANDALO FIORITO – Giusto un accenno allo scandalo relativo a Fiorito, come detto cassiere del Pdl laziale accusato di aver effettuato movimenti poco chiari. Mancherebbero ben 2 milioni di euro transitati sui suoi conti. Egli ha tirato in mezzo altri consiglieri pubblicando fatture e rimborsi ‘allegri’ del nuovo capogruppo Francesco Battistoni. Che a sua volta li ritiene in gran parte contraffatti.
Tale questione riporta in auge la piaga degli eccessivi finanziamenti dati ai partiti.
Continuate a fare sacrifici, mi raccomando.
(Fonte: Libero)