Le spese folli della Clinton
Nel 2008, quando i lunghi mesi della sua sfida alle primarie democratiche contro Barack Obama furono una sfilata di tailleur pantaloni dal taglio sempre uguale salvo il colore, Hillary Clinton fu criticata per il look «merkeliano». Da quando ha ingaggiato un team di consulenti per il look, ecco che l’attaccano per la giacca di Armani da oltre 12 mila dollari sfoggiata mentre parla di diseguaglianze e, ultima polemica in ordine di tempo, per la borsa Ralph Lauren da 3.500 dollari avvistatale al braccio il giorno della visita in ospedale al neonato nipotino Aidan. Prima ancora, c’era stata la messa in piega da seicento dollari (i capelli di Hillary, poi, sono una vera ossessione dei media americani dai tempi del frontino). Se non si cura abbastanza (da destra le rimproverarono persino lo scarso utilizzo del make up ai tempi in cui era segretario di Stato), è una polverosa femminista vecchio stile; se dà una svolta al look (settimane fa ha osato persino una giacca di pelle lunga), diventa una ricca signora fuori sincrono con l’elettorato (non come la first lady Michelle che a ogni apparizione tv piazza un outfit replicabile recandosi al più vicino centro commerciale).
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Bè, se non altro la Clinton il proprio benessere lo sfoggia e non si trattiene in modo ipocrita. Tuttavia, non soffermandosi al look e guardando i due competitors, possiamo dire che gli Usa (e dunque il Mondo intero) stanno proprio messi male.