Canone Rai in bolletta, rientrato meno di un miliardo di euro
Come riporta Qui Finanza, gli introiti versati nella casse del Tesoro attraverso la prima rata del canone, inserita nelle bollette della luce di luglio/agosto, non arriva nemmeno a 1 miliardo di euro, come risulta dai dati del Ministero dell’economia. Nel comunicato del Mef si parla di “quasi 1.000 milioni per le prime rate”. Una cifra poco compatibile con le ottimistiche previsioni del governo di un extra gettito di circa 500 milioni rispetto alle cifre incassate negli anni precedenti il sistema “a bolletta”.
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Ma il dato è ancora troppo “generico” dato che il Mef non specifica quale sia il periodo di riferimento. Si aspettano i dati che l’Agenzia delle entrate dovrebbe fornire nei prossimi giorni, dall’incasso totale all’ammontare delle richieste di esenzione, passando per il totale delle richieste di rimborso e degli anziani esenti di diritto, che si aggirerebbero attorno alle 300mila unità. A quel punto sarà possibile avere un quadro attendibile della situazione.
Canone Rai in bolletta, si prospetta un flop
Nonostante l’ottimismo dell’Agenzia delle Entrate e del governo, i conti non tornano. Il dato sembra sensibilmente più basso rispetto alle attese, da momento che – considerando anche le due o tre rate mancanti – sarebbe difficile immaginare a questo punto l’incasso di circa 1,861 inizialmente previsto. Lo ribadisce il presidente Codacons, Carlo Rienzi: “Un dato molto lontano da quello preventivato e che sarebbe dovuto entrare nelle tasche della rete attraverso la prima rata. Il canone Rai si conferma così la tassa più odiata dagli italiani, e la scelta di inserire il balzello in bolletta non sta dando i risultati sperati, ma anzi sta producendo l’effetto opposto: gli utenti vivono la rivoluzione del canone come un abuso ingiusto, l’evasione prosegue e i cittadini si stanno ribellando all’imposizione del canone in bolletta, come risulta dai deludenti dati sugli incassi”.
Se è stato un flop è stato solo per la grandissima massa di evasori del canone che si sono battuti per non pagarlo, altrimenti l’idea originaria era stata buona. Tutte le famiglie lo avrebbero pagato, eccezion fatta per quelli che avevano diritto a non farlo. L’autocertificazione è assolutamente inutile per scovare gli evasori perchè, grazie alle Leggi italiane, nessuno ti può entrare in casa per un controllo a meno che non ci sia un mandato giudiziario. Ragion per cui a pagare saranno gli stessi che lo pagavano prima.
Mentre in precedenza chi non pagava il canone tv era un illustre sconosciuto, si conosceva statisticamente l’ammontare dell’evasione ma non si poteva rintracciare chi non pagava, adesso con il rifiuto di pagare il canone nella bolletta elettrica, si conosce il nome, il cognome, l’indirizzo, il codice fiscale…….si possono fare ricerche incrociate fra codice fiscale di chi non ha pagato, dichiarazione dei redditi ecc. penso che in futuro ci saranno problemi per chi credendo di continuare a fare il furbo non ha pagato…