Apocalypse Now, dalla droga ai cadaveri passando per un tentativo di suicidio: i tanti aneddoti

Il regista americano Francis Ford Coppola, figlio di immigrati italiani (un lucano e una napoletana), è passato alla storia per film come i primi due episodi de Il Padrino (il terzo è imbarazzante) e Apocalypse Now. Uscito anche in una versione estesa nel 2001, con una durata di circa 47 minuti in più. Che riprende tutte le parti tagliate.

Apocalypse Now è uscito nel 1979, riadattamento per il grande schermo del romanzo di Joseph Conrad: Cuore di tenebra. Annovera nel cast attori quali Marlon Brando, Robert Duvall, Martin Sheen, Dennis Hopper, Harrison Ford e Laurence Fishburne.

La pellicola rientra nel filone di film Hollywoodiani che hanno raccontato le brutture della Guerra in Vietnam. Un clamoroso flop militare per gli Usa, che di fatto si misero di traverso anche sulla produzione di questo film. In quanto ritenuto fastidioso.

Il film è ricco di sequenze che hanno lasciato il segno. Ma anche di aneddoti, molto meno conosciuti. Di seguito vediamo quelli più assurdi.

I tifoni che ostacolarono le riprese di Apocalypse Now

Apocalypse Now trama

Come riporta Il Giornale, inizialmente Apocalypse Now prevedeva “solo” dodici settimane di lavorazione. Ma alla fine ce ne vollero ben 68. Nel maggio del 1979, due mesi dopo l’inizio delle riprese, un tifone si abbatté sulle Filippine, costringendo la produzione a fermarsi e a rimanere bloccata per ben tre mesi.

Francis Ford Coppola scelse proprio quella stagione metereologicamente ostile per le riprese, al fine di sfruttare le ambientazioni particolarmente cupe e piovose.

Occorre poi aggiungere che il governo americano non vedeva di buon occhio il film, poiché la guerra in Vietnam era finita da poco e non voleva che il Cinema affrontasse questo tema così spinoso. Autentica ferita per il Paese.

Non solo, fece pure pressioni sul Governo delle Filippine affinché non desse alcun aiuto al regista e alla sua troupe. Sperando anzi, che le difficoltà ambientali portassero al fallimento del progetto.

Apocalypse Now e l’uso massiccio di droghe

apocalypse now immagini

Le riprese del film furono così dure che la troupe fece abuso di alcol e droghe per sopportare il lavoro.

L’Indipendent racconta di come l’hotel in cui dormiva la troupe e il cast era un autentico luogo di perdizione.

Doug Claybourne, assunto come assistente di produzione per il suo essere un veterano della guerra del Vietnam, spiegò:

Nell’hotel in cui si trovava la base della troupe sembrava di essere nel paradiso delle feste. Avevamo centinaia di birre sistemate in linea intorno alla piscina. C’erano persone che si tuffavano dai tetti. Era una vera e propria pazzia

Il Daily Mail ha ricordato che Dennis Hopper, che nel film interpreta il fotoreporter ossessionato da Kurz, seguisse una dieta giornaliera che consisteva in una cassa di birra alternato a liquore dall’alto tasso alcolico e fino a 85 grammi di cocaina.

L’uso della droga era fatto così alla luce del sole che Hopper spinse anche il giovane Laurence Fishburne a provare l’eroina, come raccontato da Screen Rant.

L’infarto di Martin Sheen

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Addirittura, la scena nella quale Martin Sheen si trova in una stanza d’hotel, con le note di This is The End dei Doors, era davvero ubriaco e pure da un paio di giorni. Come voluto dallo stesso regista.

Ma Martin Sheen aveva nella realtà davvero problemi di alcolismo. Così come ha ammesso a The Hollywood Reporter. Tanto da dare un pugno allo specchio, tagliandosi la mano e finendo con l’attaccare il regista.

Peraltro, lo stesso Sheen, ebbe un attacco di cuore durante le riprese, finendo perfino in ospedale. Forse per lo stress, forse per l’alcol. O per entrambi. E Francis Ford Coppola decise di usare suo fratello, Joe Estevez, per alcune riprese.

Apocalypse Now, un set infernale: presenti ratti e perfino cadaveri

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Il film lascia il segno anche per le sue ambientazioni macabre. Nelle quali è possibile vedere molti ratti ed immondizia. Tanto da suscitare le proteste della moglie di Martin Sheen.

Ma anche tanti cadaveri. Addirittura, sempre l’Indipendent narra la leggenda che a disposizione della troupe arrivarono dei cadaveri veri e propri. Forniti da un ragazzo che doveva rifornire una scuola di medicina per le autopsie. Sul set arrivò anche la polizia, pure perché i cadaveri non erano neanche identificati.

Alla fine, il ragazzo fu arrestato e i cadaveri non furono mai realmente utilizzati.

Francis Ford Coppola tentò il suicidio

francis ford coppola

Le pressioni della casa di produzione sul regista italo-americano, poiché aveva sforato il budget, nonché i continui problemi sul set dovuti ai tifoni, portarono Coppola a dover pagare di tasca propria il proseguo del film.

Tuttavia, dato che la pellicola non riusciva a vedere la luce e tutto sembrava un delirio senza fine, Francis Ford Coppola arrivò a tentare il suicidio. Che per fortuna non andò a buon fine.

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