DIECI ANNI SENZA MARLON BRANDO, STELLA RIBELLE DEL CINEMA AMERICANO
L’ATTORE AMERICANO MORIVA IL PRIMO LUGLIO 2004. GRANDE ATTORE MA ANCHE GRANDE PERSONALITA’, CHE NON VOLLE ADEGUARSI ALLO STAR SYSTEM
Il primo luglio 2004 moriva Marlon Brando Jr., considerato una delle maggiori stelle di Hollywood e uno degli attori più carismatici e di maggior talento della storia del cinema. Si spense nel Centro Medico dell’UCLA (University of California at Los Angeles) a Westwood in Los Angeles; la causa del decesso è stata una crisi respiratoria. Oltre ad essere stato un grande attore, ha fin dagli esordi rifiutato le regole dello Star system americano ed è sempre stato impegnato nel sociale. Si ricordano ad esempio la marcia per i diritti delle minoranze del 1963 (che secondo alcuni critici ha influito negativamente sulla sua carriera successiva) e l’aver mandato un nativo americano al suo posto alla premiazione degli Oscar del 1973 (vinse la statuetta come Migliore attore per aver interpretato Don Vito Corleone ne Il Padrino), come segno di protesta contro le ingiustizie nei confronti dei nativi americani. Sposatosi più volte, ha anche acquistato l’isola di Tetiaroa in Polinesia Francese, proprietà privata dell’attore dal 1965 al 1990.
LE ORIGINI – Marlon Brando è nato a Omaha, in Nebraska, terzo figlio di Marlon Brando Sr. un produttore di alimenti di pesticidi e prodotti chimici, e da Dorothy Julia e fin dall’infanzia venne soprannominato Bud, per differenziarlo dal padre. La sua famiglia aveva origini tedesche, olandesi, inglesi, irlandesi e francesi: Johann Wilhelm Brandau, suo avo paterno, era infatti emigrato negli Stati Uniti da una piccola cittadina della Germania nel XVII secolo. Aveva due sorelle: Jocelyn (1919 – 2005) e Frances (1922 – 1994).
Studiò alla Libertyville High School nello stato dell’Illinois ed in seguito alla Shattuck Military Academy nel Minnesota da dove venne espulso. A partire dal 1943, raggiunse le sorelle a New York e qui frequentò la scuola d’arte drammatica The Dramatic Workshop (fondata da Erwin Piscator), dove studiò con Stella Adler, definita da Brando stesso come “l’anima della scuola”. Suoi compagni di studi erano Harry Belafonte, Shelley Winters e Rod Steiger.
Brando era sempre in inamicizia con suo padre, mentre teneva molto a cuore sua madre. I genitori divorziarono quando lui aveva 11 anni e la madre si prese i suoi tre figli ed andarono a vivere ad Ada in California. Poi i genitori si riconciliarono nel 1937 e si risposarono a Chicago. Brando è stato un allievo di Stella Adler dalla quale apprende le tecniche del Metodo Stanislavskij.
Questa tecnica ha incoraggiato il futuro attore ad esplorare i propri sentimenti ed assieme alle esperienze del suo passato gli hanno fatto nascere il proprio carattere sul palcoscenico.
L’ESORDIO COME ATTORE – Nel 1944, appena ventenne, Brando fece il suo debutto teatrale a Broadway in I Remember Mama, commedia agrodolce di John Van Druten. Nel 1946 è apparso a Broadway nel ruolo del giovane eroe nel dramma politico A Flag is Born di Ben Hecht rifiutandosi di accettare salari al di sopra del tasso normale di un attore, a causa del suo impegno nell’Indipendenza d’Israele. Terminati i corsi all’Actor’s Studio di Lee Strasberg, per il giovane attore giunse ben presto il successo teatrale nel 1947, con l’interpretazione di Stanley Kowalski nel dramma Un tram che si chiama Desiderio di Tennessee Williams. La produttrice Irene Mayer Selznick (1907-1990), aveva inizialmente pensato ad altri attori per la parte di Stanley, come John Garfield o Burt Lancaster, ma fu colpita dalla recitazione di Brando in A Flag is Born (1946), decidendo in suo favore.
Brando interpreterà lo stesso ruolo per il grande schermo nel 1951 nel film omonimo diretto da Elia Kazan, in coppia con Vivien Leigh.
L’esordio di Brando come attore cinematografico (genere in cui si rivelerà quanto mai versatile) risale al 1950 in Il mio corpo ti appartiene di Fred Zinnemann, in cui interpretò un reduce paraplegico della guerra di Corea. Brando trascorse un mese a letto in un Ospedale per preparasi bene al ruolo. Sebbene non sia un film entrato nella storia del cinema, già quello fu un grande successo che lo portò a svilupparsi negli anni a venire. Fu inserito anche nella lista dei migliori dieci film dell’anno.
LE PRINCIPALI INTERPRETAZIONI– Otto volte candidato al Premio Oscar, vincendone due, vanta una filmografia relativamente limitata (in tutto poco più di una quarantina di titoli) che tuttavia include alcuni capolavori. Tra le sue interpretazioni si ricordano: quella dello scaricatore di porto Terry Malloy in Fronte del porto; quella di Stanley Kowalski in Un tram che si chiama Desiderio prima a teatro e poi nell’omonimo film; quella di Marco Antonio nel Giulio Cesare di Mankiewicz; quella del primo ufficiale Fletcher Christian ne Gli ammutinati del Bounty; quella di don Vito Corleone ne Il padrino; il vedovo Paul in Ultimo tango a Parigi e il colonnello Kurtz in Apocalypse Now.
Figura al quarto posto nella lista delle leggende del cinema redatta dall’American Film Institute nel 1999. Brando è stato uno dei soli tre attori professionisti, insieme a Charlie Chaplin e Marilyn Monroe, nominato dalla rivista americana TIME come uno dei 100 personaggi più influenti del secolo nel 1999.
Inoltre Michael Jackson chiese la sua collaborazione nel video You Rock My World, dove compare per pochi secondi nei panni di un boss criminale che gestisce locali notturni.
Come regista vanta un solo film, I due volti della vendetta, del 1961.
(Fonte: Wikipedia)
non mi ha preso il commento..ripeto: un grande ne IL PADRINO e nella parte del colonnelo Wurtz in APOCALYPS NOW