LE MARCE SU ROMA

DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO: 22 Novembre 2016

Ieri a Roma, si sono svolte due manifestazioni: a Piazza San Giovanni , si è svolta la manifestazione a favore della famiglia, denominata “Family day”, mentre a Piazza Navona quella laica a favore dei DICO…
Come sempre i politici hanno approfittato di queste manifestazioni lecite dove si ribadiscono dei diritti, per fare la loro bella sfilata ed accattivarsi le simpatie dei manifestanti. A quella per la famiglia hanno aderito i principali esponenti dell’opposizione, come Berlusconi, Fini e Casini, per ribadire forse, che il centro-destra è condottiero e custode dei valori della famiglia tradizionale, contrapponendosi agli sfascia-famiglie del centro-sinistra. C’erano però anche rappresentanti del Governo, quali il Ministro dell’Istruzione Fioroni (che in quanto rappresentante della Margherita, ha mostrato le contraddizioni e i ripetuti imbarazzi interni al Partito Democratico, visto che nessun rappresentante dei DS c’era in piazza) e il Ministro della Giustizia, Mastella, che non perde mai occasione per mantenere i voti dei cattolici, vista la sua imbarazzante alleanza con i comunisti o i radicali…C’era anche il segretario della CISL, Pezzotta, che anche non ha perso tempo per mettersi in luce…


Di contro, a quella a piazza Navona, c’erano i paladini di sempre dei diritti civili, i radicali Bonino e Pannella, il leader dello SDI, Enrico Boselli (tutti convertiti nella Rosa nel Pugno) e il leader dei Verdi, Pecoraro Scanio, che ormai da anni non si occupa più di ambiente, ma anche di diritti civili e di pace.
Ora, al di là della mera questione politica sopra descritta, bisogna entrare nel merito della questione principale delle due manifestazioni. A mio modesto parere, con l’introduzione dei DICO (una forma più morbida dei PACS), non si vuole mettere in crisi il tradizionale modello familiare, bensì si vuole consentire un riconoscimento legale anche a quelle coppie etero che, per motivi soprattutto economici, ma anche di tempo, non si sentono di affrontare un matrimonio; oppure a quelle coppie gay che vogliono convivere in modo legalmente riconosciuto; oppure a quei familiari, che vivono sotto lo stesso tetto per vari motivi e quindi comunque formano una coppia nel senso lato del termine (una nonna e una nipote, due sorelle non sposate, ecc ecc…).
Invece, la gran parte dei politici cattolici parlano, per un mero calcolo di voti da parte degli elettori cattolici, oltre per non allontanarsi dalle grazie delle istituzioni ecclesiastiche, di minacce alla famiglia, di sfascio, di fine della società…Quando in realtà, sono i cambiamenti strutturali della società stessa, che sta portando ad una riduzione dei matrimoni, come un lavoro che non da più certezze economiche, le donne difficilmente riescono a coniugare lavoro e famiglia, famiglie che nascono da nuove unioni post-divorzio…Quindi altre forme legali di amore sono ormai in crescita e la legge già è in ritardo in questo senso…
Certo, bisogna incentivare e premiare le coppie ad avere figli (in modo naturale o adottandoli), perchè lo scopo principale di una società è sempre quello di riprodursi ed andare avanti…
E poi questi politici cattolici sono i primi ad essere divorziati o ad aver sposato donne divorziate (vedi ad esempio quelli che parteciparono ieri, Berlusconi, Fini e CasinI)…
Quindi non predichino bene e razzolino male!

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Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

4 Risposte a “LE MARCE SU ROMA”

  1. Io ancora non capisco perchè Mastella stia a sinistra, con quelli che *dovrebbero* essere riformisti. E poi non capisco perchè la sinistra sia così ghiozza da sminuire le manifestazioni che appoggia (o dovrebbe appoggiare) non prendendovi parte, mentre Fini, Casini e il cavaliere nero si sentono liberi di metter su quella faccia tosta di dire che non strumentalizzano nulla, solo perchè insieme a loro c'è quel morto di sonno di Mastella, che formalmente è dell'Ulivo. E allora? non sarà una manifestazione contro il governo, del quale mi interessa relativamente, ma una manifestazione contro la libertà, quello sì. La libertà degli altri di scegliere come strutturare la propria vita. Ogni tanto mi verrebbe voglia di emigrare, ma poi penso che i paesi sottosviluppati vadano aiutati e rimango.

  2. A mio modo di vedere quello che i DICO rappresentano, ovvero l'apertura di un canale di possibilità specifiche con benefici specifici a vantaggio di un determinato gruppo sociale, temo che siano fortemente mistificati a livello di opinione pubblica al solo scopo di realizzarne una sorta di "nube tossica", ovvero che ha internamente a se componenti non meglio identificate, ma dalla natura certamente non positiva.Ma, storicamente pensando, quando mai non abbiamo subito pressioni di tipo manipolatorio ?

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