In un sondaggio del 2015, Chirac è risultato essere il Presidente della Repubblica francese più amato della storia. E ciò la dice lunga sullo spessore del personaggio, visto che i francesi sono molto più freddi e distaccati di noi nel valutare ed appassionarsi ai politici. Elettori razionali che hanno anche soprasseduto ad una condanna per abuso di ufficio quando era Sindaco di Parigi.
Jacques Chirac ha incarnato una destra seria e responsabile, dalla parte del popolo ma senza populismi. Ha difeso le istituzioni ma senza autoritarismi. Una destra, insomma, che manca nel nostro paese da troppo tempo. Presa com’è tra cavalieri, capitani e onorevole angeline.
Seppe rinnovare la destra francese post-gaullista e capì quando era giunto il momento di ritirarsi. Tra una salute che cominciava ad abbandonarlo e una Francia che iniziava a sfuggirgli dal controllo. Sconfisse per due volte gli estremismi di destra, ossia Le Pen padre e figlia. La Francia, anche quella di sinistra, si strinse intorno alla sua figura per il bene collettivo.
Ripercorriamo la carriera politica di Jacques Chirac e i principali [sta_anchor id=”chirac”]meriti[/sta_anchor].
Jacques Chirac origini
Jacques Chirac nacque a Parigi il 29 novembre 1932 in una famiglia borghese. Come riporta Il Giornale, negli anni ’50 partecipa come soldato alla guerra d’Algeria e frequenta l’Enà (all’ècole nationale d’administration), la prestigiosa scuola della pubblica amministrazione francese, al termine della quale entra a far parte della Corte dei Conti.
Ben presto, però, si interessa alla politica tra le fila della sinistra diffondendo l’Humanité e, solo negli anni ’60, si avvicina al gollismo come pupillo di Georges Pompidou, il successore di Charles De Gaulle, padre della Quinta Repubblica francese.
Jacque Chirac carriera politica
Nel 1967 viene eletto per la prima volta deputato dell’Assemblea Nazionale e già dal 1971 assume incarichi da ministro. Come riporta Ansa, non lascerà piu’ i palazzi della Republique: prima e’ responsabile dell’Agricoltura e dell’Interno, poi per due volte Primo ministro.
Nel 1977 diventa sindaco di Parigi e lo resta per 18 anni.
Dopo due tentativi falliti (1981 e 1988), nel 1995 gli si spalancano le porte dell’Eliseo.
Nel 2002 viene rieletto in uno storico ballottaggio con Jean-Marie Le Pen, leader dell’estrema destra. Piu’ dell’80% dei francesi votano per lui. Sono i suoi anni d’oro.
Gli ultimi anni alla testa dello Stato sono i piu’ duri: l’ascesa di Nicolas Sarkozy nel suo partito, l’Ump, la rivolta nelle periferie urbane, il no dei francesi al referendum per una costituzione Europea. Nel 2007 decide di appoggiare la candidatura di Sarkozy e si ritira a vita privata. La malattia lo rincorre: si parla di anosognosia, una forma di Alzheimer.
Jacques Chirac meriti
I suoi mandati all’Eliseo restano caratterizzati dal suo “no” alla seconda guerra in Iraq, voluta fortemente da Bush che trovarono anche il diniego della Germania (ma, ahinoi, non dell’Italia guidata da Berlusconi). E ancora, dalla fine della leva obbligatoria, al riconoscimento della responsabilità della Francia nei crimini nazisti, al passaggio dal mandato presidenziale di 7 anni a quello di 5.
Chirac fu tra i costruttori dell’Unione europea, ma consapevole della necessità di preservare le identità nazionali nonché gli interessi dei popoli sovrani.
Jacques Chirac guai giudiziari
Ad attenderlo fuori dall’Eliseo, ormai privo dell’immunità presidenziale, c’è però il processo su 21 assunzioni fittizie effettuate quando lui era sindaco di Parigi ed altre inchieste sempre relative a reati che avrebbe commesso in qualità di primo cittadino della Capitale.
Nel frattempo le condizioni di salute dell’ex presidente si aggravano, colpa dell’avanzare dell’Alzheimer. Alla fine Chirac viene condannato a due anni di detenzione con la condizionale per i reati di “abuso di potere” e “interesse privato in atti pubblici”.
Jacques Chirac contraddizioni
Chirac aveva anche delle evidenti contraddizioni, tanto che i biografi lo definiscono paradossale. Aveva la fama di uomo generoso e seduttore. Al suo fianco c’e’ la moglie e compagna di una vita, Bernadette, ma le voci di avventure amorose extra-coniugali si moltiplicano.
Era amante di buona birra e gastronomia tradizionale, ma anche appassionato conoscitore della cultura asiatica e primitiva. Nel 2006 inaugura il Museo del Quai Branly, al quale non riesce a dare il suo nome.
Come tanti grandi uomini di stato, infine, Chirac non ha lasciato eredi. Dopo di lui è arrivato Nikolas Sarkozy, passato alla storia, oltre che per il matrimonio con Carla Bruni, anche per aver voluto la rimozione di Gheddafi. Il che ha mandato nel caos la Libia, ma ha anche provocato non pochi problemi a noi italiani. Come il continuo sbarco di immigrati e la rimozione delle nostre aziende del settore energetico in territorio libico in favore di quelle francesi.
Negli ultimi tempi, a dominare la scena della destra francese è Marine Le Pen, figlia di Jean-Marie che sconfisse nel 2002. Mentre al potere c’è un ex socialista, Emmanuel Macron, che al pari di Sarkozy lede gli interessi italiani. Creato “in laboratorio” proprio per ostacolare l’ascesa della Le Pen, prendendo voti proprio anche tra la destra moderata.