GOLFO DI GAETA INQUINATO DALLA CENTRALE NUCLEARE DEL GARIGLIANO: MA LE PROVE SONO STATE OCCULTATE

A DENUNCIARLO IL senatore del Movimento 5 Stelle Giuseppe Vacciano, CHE HA CERCATO INVANO UNO STUDIO DELL’Istituto superiore di sanità RISALENTE AL 1984
L’Italia ha detto No alle Centrali nucleari con un Referendum del 1987. Una scelta giusta, visto che il nostro Paese è quasi completamente sismico e anche alla luce di come vengono svolti i lavori di realizzazione delle infrastrutture in Italia. Un esempio di ciò è la Centrale nucleare del Garigliano, completata nel 1964 e chiusa nel marzo del 1982 per malfunzionamento. Due anni fa  la procura di Santa Maria Capua Vetere ha avviato pure un’inchiesta sulla fase di dismissione e bonifica della centrale, che nel 1999 è stata affidata alla Sogin. Dunque, non solo la centrale ha inquinato l’aria circostante per quasi vent’anni quando era in funzione, ma pure la bonifica non è stata fatta a dovere. Già nel 1984 l’Istituto superiore di sanità si occupò della contaminazione radioattiva del golfo di Gaeta, ridente località di mare a due passi dalla centrale; producendo un documento che riportava lo studio sui danni provocati da quest’ultima. Ma quel documento non si trova più, come verificato dal Senatore del Movimento 5 Stelle Giuseppe Vacciano.

DOCUMENTO SPARITO – “Abbiamo saputo quasi per caso dell’esistenza del dossier dell’Iss che aveva evidenziato l’aumento della radioattività nella del Golfo di Gaeta, zona vicina ad una delle centrali nucleari italiane in fase di smantellamento. E’ uno dei pochi studi esistenti e quindi era importante poterlo consultare, per avere dati certi e ufficiali”, spiega a ilfattoquotidiano.it. “Ho quindi chiesto – prosegue il senatore – copia del documento all’Iss”. Il 6 giugno scorso l’Istituto per la sanità pubblica ha risposto formalmente: “In considerazione dell’ampio lasso di tempo trascorso dalla produzione della relazione tecnica da parte di questo ente (1984) – si legge nella lettera inviata a Vacciano -, spiace comunicarLe l’indisponibilità della documentazione richiesta, prodotta a quel tempo solo in formato cartaceo e non più detenuta negli archivi dell’Amministrazione”. Quel dossier non c’è più. Sparito per sempre.
Cinquant’anni di danni ambientali sui quali, probabilmente, non sapremo mai niente. E pensare che qualcuno, di tanto in tanto, avanza ancora l’ipotesi di riportare il Nucleare nel nostro Paese…

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Riepilogo dell'articolo

Pubblicato da Vito Andolini

Appassionato di geopolitica e politica nazionale.

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