ARRIVA MISSION, IL REALITY CHE SFRUTTA LA DISPERAZIONE DEI PROFUGHI
LA RAI ha pronto nel palinsesto autunnale un reality tutto dedicato ai rifugiati africani, CON PROTAGONISTI VIP PRONTI AD AIUTARLI
Nuova stagione televisiva e nuovi reality, con Vip falliti pronti a esibirsi in prove difficili nel tentativo di rilanciare la propria carriera sul viale del tramonto. Peccato che questa volta ci vadano di mezzo dei poveri Profughi. Si chiamerà Mission e metterà insieme morti di fame e morti di fama…
IN COSA CONSISTE – Avrà come concorrenti otto vip: il Principe del nulla Emanuele Filiberto, la ricostruita Barbara De Rossi, l’onnipresente Albano, lo sparito Michele Cucuzza, la Madonna dei poveri Paola Barale e forse l’irrequieta Elisabetta Canalis, i quali dovranno offrire assistenza a profughi e rifugiati, aiutando gli operatori dell’Unhcr (l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) e dell’ong Intersos. Il conduttore sarà un esperto di reality: Marco Liorni storico “portinaio” della casa del Grande Fratello.
LE CRITICHE – Ma già scoppiano le prime polemiche per la “strumentalizzazione del dolore dei profughi”. Le associazioni umanitarie sono sul piede di guerra: “Qual è il messaggio che verrà fatto passare? E quale è il costo che i rifugiati coinvolti dovranno pagare? Il reale cambiamento comunicativo è quello di riuscire a parlare dei rifugiati non attraverso un uso spettacolaristico delle loro storie, ma riuscendo a cambiare la cultura dei media in questo paese. E come Consiglio Italiano per i Rifugiati non crediamo davvero che questo programma possa raggiungere questo obiettivo”, fanno sapere dal Cir.
Così Sel in un comunicato Stampa: “Il nostro Paese è già sotto i riflettori dell’Unione Europea per la mancata osservanza dei diritti dei migranti e per le condizioni disumane all’interno dei cosiddetti “centri di accoglienza. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione in commissione di Vigilanza Rai: simili spettacolarizzazioni del dolore, per fini meramente commerciali, offendono la dignità delle persone e le loro vite. Girateli nei Cie i vostri reality”.
EMANUELE FILIBERTO LO DIFENDE– Intanto Emanuele Filiberto respinge le accuse: “È un programma interessante e utile perché farà vedere alla gente, da un’angolazione diversa, il grande lavoro che fanno le organizzazioni umanitarie. Non vedo dov’è la strumentalizzazione, piuttosto è strumentale la polemica di chi parla senza aver visto e capito cos’è il progetto. Tra l’altro non c’è nessun premio in palio né un cachet, io non ho preso un euro”.
(Fonte: Libero)