E’ finita nei peggiori dei modi la vicenda Green pass e vaccini per Madame, al secolo Francesca Calearo. Artista Pop indagata per aver ottenuto un falso Green pass dalla stessa dottoressa che lo avrebbe procurato pure alla tennista-modella Camila Giorgi (qui l’intera vicenda).
Infatti, Madame, dopo essere stata colta in fragrante (anche se c’è un’indagine in corso), ha poi confessato di non aver mai ricevuto alcun vaccino, poiché la sua famiglia d’origine non ha mai creduto nelle cure chimiche, affidandosi invece quasi esclusivamente a quelle naturali.
Una scelta questa che non può essere contestata, poiché ciascuno decide di curarsi come vuole. Del resto, sappiamo bene come sia nata e funzioni l’industria della medicina ufficiale. Purché non metta in pericolo la vita dei propri figli, di cui si è responsabili fino al compimento della maggiore età.
Ma ciò che è opinabile, a parte l’ipotesi di reato, è anche la seconda parte della vicenda: la retromarcia che la Popstar ha fatto sui vaccini. Dichiarando che a poco a poco farà tutti quelli indispensabili. Del resto, ora che ha superato i 20 anni, può decidere come curarsi e prendere le distanze dallo scetticismo della famiglia.
La sua però sembra più una scelta dettata dall’opportunità professionale, visto che la bufera innalzatasi rischia di escluderla dal prossimo Festival di Sanremo. Oltre a tutta la gogna via Social scatenatasi contro di lei sia dai talebani della vaccinazione, che dai No Vax. Due tifoserie nate e fomentate in questi tristi ultimi tre anni.
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Madame e il pasticcio Green pass e vaccini
Ecco dunque che per la Calearo si prefigura una doppia figuraccia: l’aver ottenuto un Green pass in modo falso e l’essersi allineata alla medicina ufficiale per mettersi in pari coi Social.
Non un bell’esempio per i tanti giovani che la seguono, anche se stiamo comunque parlando di una dei tanti prodotti della corrente Gender fluid in voga nella musica italiana e non solo in questo momento. Che vede i Maneskin capofila, ma che è rappresentata anche da altri artisti molto apprezzati dai giovani come Achille Lauro, Mahmood e tanti altri.
Per carità, anche qui nulla di opinabile. I gusti sessuali sono un fatto personale, ma non dovrebbero essere cavalcati come una qualsiasi moda o corrente musicale.
I giovani avrebbero bisogno di esempi di coerenza e coraggio delle proprie scelte. E la musica rappresenta da decenni un veicolo fondamentale per la propria formazione caratteriale.