Riscaldamento globale? Tre eventi ci dicono il contrario

Si parla tanto di riscaldamento globale, scioglimento dei ghiacciai, siccità. Un mantra che ci accompagna da anni, che ha fatto sorgere anche una “Green generation” capeggiata da Greta Thunberg, fatta di adolescenti che protestano sistematicamente il venerdì per fare ponte a scuola. Che ha dato altresì vita ad un nuovo movimento, gli eco-vandali, che in nome dell’ambiente imbrattano musei.

E cosa dire poi della nascita di una nuova professione: i relatori superpagati. Nonché l’obbligo di farci circolare in auto elettriche, di stesso inquinanti e non accessibili alle classi medio-basse.

Alcuni eventi di maggio, nonché una nutrita fazione nella Comunità scientifica (presi però per scienziati pazzi perché non allineati), ci dicono ben altro.

La neve di aprile e maggio

Maurizio Blondet ha raccolto un po’ di notizie che vanno controcorrente rispetto alla storytelling sul riscaldamento globale.

I dati ufficiali mostrano che aprile è stato un mese freddo e nevoso in ampie porzioni del continente, in particolare nelle regioni centrali e orientali, condizioni gelide che ora si stanno estendendo a maggio.

L’aprile 2023 in Germania si è concluso con un’anomalia di -1,37°C al di sotto della media pluridecennale. Le precipitazioni sono arrivate al 147,1% della norma. Condizioni ancora più fredde hanno colpito l’Austria , dove le anomalie di temperatura, secondo ZAMG, hanno mantenuto ben -2°C al di sotto della media.

Le precipitazioni, che sono cadute sotto forma di neve pesante sulle altitudini più elevate della nazione, sono state dell’88% superiori al normale. Mentre in Svizzera , aprile è finito -1.2C al di sotto della norma multidecennale.

Il freddo anomalo ha colpito molte altre nazioni europee, tra cui, ma non solo, i Paesi Bassi (-1,1°C sotto) e anche il Belgio (-1,4°C sotto).

Altrettanto scomodo, il mese di aprile si è concluso con mostruose nevicate sulle Alpi; accumuli che hanno reso i titoli apocalittici “niente neve” dei MSM come ancora più assurdità che saltano le armi. Questa neve di fine stagione continua una tendenza pluriennale consolidata nelle Alpi di nevicate primaverili sempre più abbondanti, neve che quest’anno persiste fino a maggio, intensificandosi persino.

Tignes e Val d’Isere, che rimangono aperte, hanno segnalato oltre un piede di neve fresca lunedì, con i fiocchi persistenti martedì. Mentre Val Thorens, anch’essa ancora aperta, e Les 2 Alpes, che ha riaperto martedì dopo che le condizioni consentivano di sciare sul suo ghiacciaio fino alla fine della primavera/inizio estate (almeno fino a giugno) hanno registrato totali ancora maggiori.

Tuttavia, a causa dell’impressionante volume dei recenti accumuli, che hanno ampiamente superato i 2 metri a quote di 2.000 – 3.000 metri (6.500 – 9.800 piedi), molte piste sono state costrette a chiudere a causa delle condizioni di white out e dell’elevato rischio di valanghe.

Guardando al futuro, le ultime corse GFS richiedono ancora altre forti nevicate con l’avanzare del mese di maggio per le Alpi, i Pirenei e le zone più alte della Scandinavia e persino dell’Ucraina orientale/Romania settentrionale, il che si rivelerebbe storico.

India sferzata dal freddo anomalo

L’India è stata in balia di un freddo anomalo per settimane. Maggio sta ora offrendo temperature basse record mensili .

Questa settimana, città come Dehradun e Mukteshwar hanno registrato i massimi giornalieri più bassi mai registrati per il mese di maggio: rispettivamente 19,9°C (67,8°F) e 10,1°C (50,2°F). Mentre a Ridge (Delhi) , il 16.3C (61.3F) registrato martedì è sceso come la lettura di maggio più bassa mai registrata nell’area; e allo stesso modo, i minimi mensili record sono caduti su Dharamshala , con i suoi 8.4C (47.1F) davvero anomali.

Un recente studio dell’IITM mostra che le ‘ondate di freddo sono aumentate nell’ultimo decennio: 5-15 giorni nell’ultimo decennio (che termina nel 2021).

Freddo anomalo anche in Australia

Anche l’Australia sta facendo i conti con il freddo anomalo. Lo scorso aprile è stato un altro mese gelido. Secondo i dati ufficiali del Bureau of Meteorology (BoM), il mese scorso si è concluso con un’anomalia della temperatura media di -0,7°C al di sotto della norma multidecennale.

Ciò estende la tendenza al raffreddamento del continente e si aggiunge alle estati, agli autunni e agli inverni più freddi della media appena trascorsi. Espone inoltre ulteriormente quegli appelli ufficiali per un “autunno più caldo della media”, nient’altro che sciocchezze che spingono l’agenda.

Aprile è stato più freddo nell’Australia occidentale, secondo il BoM, e caldo per il Queensland più settentrionale. Le precipitazioni sono state del 35,7% superiori alla media, rendendo l’aprile più piovoso degli ultimi 17 anni: è stato particolarmente piovoso in Occidente.

Attività solare in calo

Il sole si sta spegnendo? Non esageriamo. Ma ad aprile, sia l’attività solare che le temperature globali sono diminuite, mentre il ghiaccio marino artico è aumentato.

Il numero di macchie solari, come compilato da SILSO, ha subito un forte calo il mese scorso, mentre le temperature troposferiche globali più basse, misurate da 15 satelliti NASA/NOAA AMSU, il mese scorso sono scese di 0,02°C da 0,20°C a 0,18°C.

E finendo con il ghiaccio marino artico, gli allarmisti tra noi stanno notando che l’estensione è attualmente la 13a più bassa mai registrata. Che, in termini non narrativi, cioè fraseggiatura basata sui dati, risulta essere di oltre 20.000 km² al di sopra della media del 2010.

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