Coronavirus, Premio Nobel francese conferma creazione in laboratorio: il video

L’Italia si appresta stancamente a vivere la cosiddetta Fase 2. Una sorta di transizione verso la normalità. La quale, ci hanno già detto esplicitamente, si raggiungerà pienamente solo con un vaccino contro il Coronavirus Covid-19 (per la gioia di Bill Gates).

Fase 2 preparataci dal team guidato da Vittorio Colao, con l’obbligo (tacito) di installare una app che tracci i nostri movimenti.

Ieri, intanto, è ricorsa la Festa della Liberazione. Una Festa della Liberazione alquanto particolare, visto che l’abbiamo passata imprigionati in casa e dopo 75 ancora sotto i diktat tedeschi.

E ci giochiamo anche quella del Primo maggio, dato che ricadrà ancora in periodo di Lockdown, sebbene alle ultime battute (almeno si spera). Il che, quanto meno, ci risparmierà il solito concerto a Roma in onda su Raitre. Oltre che i vari sparsi per l’Italia impregnati di discorsi retorici.

Tornando al Coronavirus Covid-19, è ancora aperto il dibattito sulle sue reali origini. E in esso si inserisce anche il Premio Nobel per la Medicina 2008 Luc Montagnier, virologo insignito con quel riconoscimento per le ricerche che portarono alla scoperta del virus di Hiv.

Orbene, ha fatto discutere la sua intervista a Cnews, dove ha anche lui parlato di Covid-19 creato in laboratorio. Tesi già sostenuta in realtà da Montagnier al sito Pourquoidocteur.fr.

Vediamo il video della intervista e le tesi [sta_anchor id=”nobel”]contrapposte[/sta_anchor].

Dichiarazioni Luc Montagnier su Coronavirus Covid-19

Ecco cosa ha detto il Premio Nobel Monagnier sulle origini create in laboratorio del Coronavirus Covid19:

«c’è stata una manipolazione sul virus: almeno una parte, non la totalità. C’è un modello, che è il virus classico, che proviene soprattutto dai pipistrelli, ma al quale sono state aggiunte delle sequenze del Vih»

«In ogni caso non è naturale – ha proseguito -, è un lavoro di professionisti, di biologi molecolari. Con quale obiettivo? Non lo so. Un’ipotesi è che abbiano voluto concepire un vaccino contro l’Aids».

Nelle sue interviste Montagnier cita lo studio di un gruppo di ricercatori dell’Indian Institute of Technology di New Delhi, che ha sottolineato «una strana somiglianza» e che «ha poche possibilità di essere fortuita» nelle sequenze di aminoacidi di una proteina del Sars-CoV-2, virus responsabile del Covid-19, e di quello del Vih-1, principale responsabile dell’Aids.

Montagnier ha anche aggiunto che il Coronavirus Covid-19 sparirà da solo man mano si trasmetterà tra gli esseri umani (avallando di fatto l’immunità di gregge). E avanza la possibilità di utilizzare anche le onde elettromagnetiche su precise parti del DNA per distruggerlo.

Ecco il video:

Lo studio, però, che non è stato pubblicato da nessuna riconosciuta rivista scientifica, è stato fortemente criticato da diversi scienziati. Hanno sottolineato che quelle sequenze sono relativamente banali e sono presenti in diversi virus. Alla fine sono stati gli stessi ricercatori indiani a ritirare dalla circolazione il loro studio.

Nella stessa, infine, il Nobel per la Medicina 2008 ha affermato che il virus scomparirà da solo a maggio. Ciò che sperano quanti vedono già davanti agli occhi una prossima estate da incubo.

Montagnier ha già fatto scalpore in passato per altre tesi, soprattutto dal 2010. Per esempio, la supposta origine microbica dell’autismo, nonché la sua crociata contro i vaccini. Costatagli nel 2017 una petizione firmata da un centinaio di medici, che hanno definito «pericolose» le sue dichiarazioni.

Contestazioni a tesi di Luc Monagnier

Come riporta LaStampa, la comunità scientifica Massive Science ha già individuato una quindicina di virus che inglobano la stessa sequenza comune al Vih-1 e al Sars-CoV-2, compreso un virus delle api e un altro delle patate dolci.

Secondo Gaetan Burgio, genetista dell’Australian National University, intervistato dal quotidiano Le Monde

«la sequenza comune è corta. Se ci fossero stati degli inserimenti voluti di sequenze del Vih, sarebbero state molto più grandi. Si tratta di una coincidenza»

Già diversi specialisti sono intervenuti escludendo che si tratti di un virus artificiale. «Assomiglia troppo a qualcosa di naturale», ha dichiarato ancora a «Le Monde» Etienne Simon-Loriere, ricercatore all’Istituto Pasteur.

«Per creare in maniera artificiale un virus così grande – ha sottolineato – ci vogliono conoscenze tecniche di cui pochi laboratori dispongono nel mondo, meno di una decina. E appare poco plausibile che degli scienziati abbiano potuto creare un virus che interagisce così bene con il recettore Ace2 (attraverso il quale s’installa nel corpo umano), mentre questo meccanismo non era mai stato osservato in precedenza».

Invece, diversi studi (cinesi, ma non solo) indicano che il virus del Covid-19 sia di origine animale (pipistrello o pangolino o entrambi). E non si esclude che sia stato studiato nel Wuhan Institute of Virology (Wiv), inaugurato nel 2017.

E da lì, proprio per un incidente in un laboratorio (anche una semplice fiala caduta a terra) avrebbe potuto trasmettersi all’uomo e dilagare. E il Wiv (qui si ritorna alla Francia) è nato grazie alla cooperazione tra Pechino e Parigi (che lo ha in parte finanziato e soprattutto ha fornito il know how per la sua costruzione). Peccato, però, che i francesi ne siano poi stati in maniera misteriosa estromessi.

Luc Montagnier chi è

Chi è Luc Montagnier? Come riporta Wikipedia, Luc Antoine Montagnier è nato in Francia il 18 agosto 1932. Insieme a Françoise Barré-Sinoussi e Harald zur Hausen, ha ottenuto il Premio Nobel 2008 in Fisiologia e Medicina per la sua scoperta del virus dell’immunodeficienza umana (HIV).

Montagnier è il co-fondatore della World Foundation for AIDS Research and Prevention e co-dirige il Programma di International Viral Collaboration.

È il fondatore ed ex presidente della World Foundation for Medical Research and Prevention di Houston. Ha ricevuto più di 20 importanti riconoscimenti, tra cui l’Ordine nazionale al merito (comandante, 1986) e la Legione d’Onore (cavaliere: 1984; ufficiale: 1990; comandante: 1993; Gran ufficiale: 2009),

Ha ricevuto il premio Lasker e il premio Scheele (1986), il premio Louis-Jeantet per la medicina (1986), il premio Gairdner (1987), il premio internazionale King Faisal (1993) (noto come premio Nobel arabo) e il Prince of Asturias Award (2000).

È anche membro dell’Académie Nationale de Médecine. Montagnier è stato insignito del Dottorato onorario di Humane Letters (L.H.D.) dal Whittier College nel 2010.

Ricercatore di lunga data presso l’Istituto Pasteur di Parigi, attualmente lavora come professore a tempo pieno all’Università Jiao Tong di Shanghai in Cina.

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