Coronavirus, occhio alla truffa del tampone a domicilio: come difendersi

Italia in pieno panico da Coronavirus Covid-19. Oltre alle poche zone interessate realmente dal virus, tutto il Paese si sta ponendo in auto-quarantena. Tra scuole che chiudono, eventi pubblici annullati, treni soppressi, assalto ai supermercati, Amuchina venduta a prezzi assurdi. E via discorrendo.

Le vittime sono più di dieci, tutte persone con gravi patologie pregresse. Mentre gli infetti sono oltre 300. In tutto il Mondo peggio di noi stanno, a parte la Cina ovviamente, Corea del sud ed Iran. Con la prima che va verso i mille decessi, mentre si è scoperto in queste ore che in Iran sarebbero almeno 50. Tutte nella città di Qom.

Dato nascosto fino ad oggi e probabilmente questa situazione riguarda anche altri Stati che non stanno dicendo la verità sul numero di vittime e infetti.

Inoltre, un altro dato inquietante è che in Iran il numero di morti in rapporto agli ammalati, in base ai dati ufficiali, è molto alto, attorno al 20 per cento. In Cina è al 3 per cento, negli altri Paesi fra l’1 e il 2 per cento. Ma anche qui bisogna capire lo status di salute in cui versavano queste persone.

Ed in questa fase di grande paura collettiva, confusione e omissione di dati reali, c’è chi ne approfitta pure per fare truffe. Approfittando del tampone a domicilio a cui occorre sottoporsi in taluni casi. Ecco in cosa consiste e come [sta_anchor id=”truffa”]difendersi[/sta_anchor].

Truffa tampone a domicilio in cosa consiste

Come riporta Il Messaggero, tra Piacenza, Lecco, Torino e Milano sono arrivate diverse segnalazioni da parte di privati cittadini in merito a truffe sui tamponi a domicilio.

Come funziona la truffa del tampone a domicilio? In pratica alcuni truffatori si fingono paramedici che effettuano gratuitamente un test per il coronavirus, con l’obiettivo di accedere alle abitazioni private e derubare le persone. Soprattutto gli anziani soli, le vittime predilette.

Truffa tampone a domicilio come difendersi

Come difendersi dalla truffa del tampone a domicilio? In primis occorre dire che il protocollo nazionale non prevede tamponi a domicilio, quindi bisogna diffidare se qualcuno telefona o peggio ancora citofona o bussa alla porta chiedendoci di entrare. Anche se ha tanto di tesserino e divisa. Meglio chiamare i carabinieri, Pronto soccorso o Croce rossa per chiedere conferme.

Inoltre, sono stati istituiti dei numeri appositi qualora si stia male e si sospetti di essere affetto dal Coronavirus. FanPage li riporta regione per regione:

Per tutte le altre regioni non presenti, si può sempre telefonare il classico 112, che sostituisce il 113 della Polizia, il 115 dei Vigili del Fuoco ed appunto il 118 per Pronto soccorso ed ambulanza. Il 112 è lo stesso in tutta Europa.

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