Coronavirus predetto anche da Mussolini? Le parole spiazzanti del 1927

In queste settimane, stanno venendo a galla profezie varie ed eventuali sul Coronavirus Covid-19. Oltre all’onnipresente Nostradamus, ai sempre sorprendenti Simpson, ad alcuni libri che avrebbero parlato del Covid-19 con una esplicitezza spiazzante (ne ho parlato qui), alle parole di Bill Gates nel corso di un intervento alla conferenza annuale a Boston, ci sarebbe anche una profezia di Benito Mussolini.

Già, proprio del Duce, che ancora oggi divide gli italiani e tornato in auge prepotentemente da qualche anno nel dibattito politico tra retorica e nostalgia. Con diversi Comuni che gli hanno tolto la cittadinanza, nel tentativo da parte delle amministrazioni di riacquistare popolarità data la loro inefficienza nel risolvere i problemi reali dei cittadini.

Orbene, anche Mussolini rientrerebbe tra i profeti del Coronavirus. Ecco cosa disse nel [sta_anchor id=”cina”]1927[/sta_anchor].

Previsione Mussolini su Coronavirus

Come riporta Il Giornale, Benito Mussolini nel 1927 tenne un discorso di saluto a Galeazzo Ciano, appena nominato rappresentante italiano a Shangai, in quel di Roma. Questo il passaggio più importante:

«Nei prossimi decenni ci dovremo guardare dall’espansionismo cinese. Invaderanno il mondo con la loro smisurata prolificità, con i loro prodotti a basso costo e con le epidemie che coltivano al loro interno»

Le parole risultano ancora più sorprendenti in quanto all’epoca siamo di fronte ad una Cina pre-Mao, lontana da quella che sarebbe diventata quasi un secolo dopo. Quindi un Paese ancora isolato dal resto del mondo, prevalentemente agricolo, dove da pochi anni era finito l’Impero “celeste” ed era stata istituita la Repubblica di Cina (1911).

Proprio dal 1927 iniziò ad essere falcidiato da due guerre civili fra i nazionalisti del presidente-generale Chiang Kai-shek e i comunisti di Mao Zedong (1927-1937 e 1945-1949). Intervallate dall’invasione del Giappone (1937-1945).

La Repubblica popolare cinese nacque nel 1950, mentre il paese ebbe la svolta capitalista quasi trent’anni dopo. Diventando gradualmente ciò che è oggi. Ovvero, per dirla alla Mussolini: dalla smisurata prolificità, con prodotti a basso costo ed epidemie che coltivano al loro interno.

Ciò che non previde Mussolini, comunque, è che Galeazzo Ciano diventerà suo genero e che lo farà fucilare per aver votato a favore della sua destituzione in seno al Gran Consiglio.

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