Battaglione Azov: chi è l’esercito neonazista che combatte i russi

Introduzione

In questi due mesi e passa di guerra stiamo sentendo spesso nominare il Battaglione Azov, resosi protagonista soprattutto in quel di Mariupol. Città portuale, stremata da settimane di assedio. Peraltro proprio quartier generale del battaglione, che vi ha eretto anche un santuario pagano dedito all’adorazione dell’ancestrale divinità slava Perun.

E’ proprio a loro, ma non solo, che Putin si rivolge quando parla di de-nazificare l’Ucraina. Proprio come fece nel 1945, aiutando indirettamente anche l’Italia a liberarsene. Respingendo i tedeschi giunti alle porte di Mosca fino a Berlino. Decretando la fine, anche fisica, del regime di Adolf Hitler.

Proprio oggi ricorre l’anniversario della Liberazione. Eppure, a parte le solite sviolinate agli americani, che non hanno mancato crimini pure loro (come il caso della scuola di Milano) e sono sbarcati in Sicilia in cambio del ritorno dei mafiosi “indesiderabilidall’America, non se ne fa mai menzione.

Ma torniamo al battaglione Azov. Vediamo meglio le origini e le idee.

Battaglione Azov origini

Come riporta AGI, il Battaglione Azov sorse nel 2014 come milizia volontaria in seguito all’annessione russa della Crimea. Il primo nucleo nacque nella città di Berdyansk da alcuni membri della formazione di estrema destra Pravyi Sektor, con l’obiettivo di sostenere l’allora inadeguato esercito ucraino nella lotta alle forze secessioniste del Donetsk e del Lugansk.

Poi vi si aggiunsero ultrà delle curve calcistiche, nazionalisti di varia estrazione e pure qualche criminale comune. A finanziarli furono alcuni noti oligarchi ucraini, tra cui il magnate dell’energia Igor Kolomoisky – allora governatore della regione di Dnipropetrovska – e Serhiy Taruta, industriale dell’acciaio che governò l’oblast di Donetsk.

Il fondatore fu Andriy Biletsky, laureato in storia all’università di Kharkiv, soprannominato “Bely Vozd“, ovvero “sovrano bianco“. Già da tempo figura di spicco nei circoli di estrema destra ucraini. Entrò in Parlamento nelle elezioni successive al colpo di stato dello stesso anno, ma nel 2019 non fu riconfermato. Il che lo ha riportato di nuovo sul fronte.

Battaglione Azov cos’è

Già nel 2014 il battaglione si distinse nella riconquista di Mariupol, finita in mano ai separatisti. L’allora presidente Petro Poroshenko, oltre agli onori militari, decise pure di inserirli nella Guardia Nazionale e perfino sotto il controllo del ministero dell’Interno.

Il battaglione Azov è diventato così a tutti gli effetti un reggimento di fanteria e ha in dotazione artiglieria e carri armati. Da quando i russi hanno deciso di invadere il paese, hanno visto accrescere la loro popolarità e le adesioni.

Durante il conflitto in Donbass del 2014 si sono macchiati di stupri, torture e altri crimini di guerra, anche ai danni della popolazione civile filo-russa. Sui quali le autorità ucraine hanno chiuso un occhio.

Malgrado lo stemma e l’ideologia chiaramente neonazista, non sembra avere una matrice antisemita data la contiguità con figure come Nathan Khazin. Ebreo ortodosso che fu tra i protagonisti della rivolta di Euromaidan. Inoltre, da alcuni sondaggi da verificare, il 70% dei militanti dichiara di essere apolitico.

Nel dicembre 2015 il Congresso americano ha rimosso il divieto di finanziare e addestrare il battaglione “Azov“. Come già fatto dal febbraio 2014, con altri corpi delle forze armate ucraine.

Ha relazioni con diverse organizzazioni di estrema destra in Europa e negli stessi Usa. In Italia ha contatti con Casapound.

Significato simbolo Battaglione Azov

Come riporta Wikipedia, lo stemma del battaglione fa riferimento al Wolfsangel, che simboleggia una trappola per lupi. Le sue origini risalgono al Medioevo, con funzione di amuleto contro i lupi e utilizzato in vari stemmi araldici.

Tornò in auge nel 1900, complice l’utilizzo che ne fece inizialmente il Nazismo in Germania, per essere poi soppiantato dalla svastica. Per essere poi ripreso durante la resistenza all’invasione dell’URSS. Di qui il richiamo degli ucraini.

Nella versione ucraina, sullo sfondo è posto il sole nero (Schwarze Sonne), costituito dalla rotazione di una serie di svastiche inscritte in un cerchio. Anch’esso ispirato alla tradizione runica legata al misticismo nazista.

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