Attentato a Nizza, Italia torna ad importare terroristi: i precedenti

Come non bastasse tutti i guai sanitari ed economici comportati dal nuovo Coronavirus Covid-19, tornano a colpire i terroristi. E sempre in Francia. Da anni diventato il bersaglio principale delle istanze degli integralisti islamici. E di nuovo Nizza, città scippata da Napoleone III all’Italia, posizionata sulla splendida Costa Azzurra. Già qualche anno fa vittima di un attentato per opera di un tir nero sulla Promenade des anglais.

La Francia paga la propria politica estera aggressiva in Africa, dove l’integralismo islamico è da tempo in forte ascesa. Ma anche la propria operatività nel Medioriente. Ed Erdogan, presidente turco che da tempo si sta auto-proclamando paladino di tutti gli islamici, non ha perso tempo nel far sentire tra le righe la quasi soddisfazione del tutto.

Nell’attentato di Nizza di giovedì 29 ottobre, tre persone sono state sgozzate e uccise nella cattedrale di Notre Dame. Sita nel centro di Nizza.

A compiere il gesto un tunisino di 21 anni, Brahim Aoussaoui. Il quale avrebbe gridato “Allah Akbar“. Ora si trova ricoverato in terapia intensiva. Nello stesso giorno, ci sono stati altri attacchi: ad Avignone, a Lione e al consolato francese di Gedda, in Arabia Saudita. Dove degli uomini si sono scagliati contro degli agenti di sicurezza francesi.

Gli inquirenti hanno scoperto che era sbarcato a Lampedusa meno di un mese fa prima di recarsi in Francia. Dunque, l’Italia torna crocevia del terrorismo islamico. Ecco i [sta_anchor id=”nizza”]precedenti[/sta_anchor].

Attentatore di Nizza in Italia

Il Messaggero ricostruisce i passaggi del terrorista tunisino nel nostro Paese: Brahim Aoussaoui, tunisino nato il 29 marzo del 1999, era arrivato a Lampedusa il 20 settembre.

Prima la quarantena, poi il successivo trasferimento in un Centro per migranti a Bari. Un passaggio avvenuto il 9 ottobre. Ora gli investigatori stanno cercando di ricostruire tutti gli altri passaggi che lo avrebbero condotto fino a Nizza. Città francese molto vicina al nostro Paese e dunque più facilmente raggiungibile.

Peraltro, l’attentatore aveva ricevuto un ordine di espulsione dal territorio italiano, con invito a rimpatrio. Dall’Italia avrebbe raggiunto poi la Francia in modo clandestino.

L’uomo, a quanto trapelato fino ad ora, sarebbe sbarcato a Bari dalla nave Rhapsody proveniente dalle coste siciliani con centinaia di altri connazionali. E poi sarebbe stato destinatario di un ordine di rimpatrio firmato dalla Questura.

Terroristi passati per Italia precedenti

Purtroppo, questo è solo l’ultimo caso nel quale un terrorista che ha colpito in altri Stati dell’Ue, è passato per il nostro Paese.

Come riporta Il Secolo d’Italia, solo a fine settembre, a due passi dalla ex sede di Charlie Hebdo di Parigi, due persone sono state ferite in modo grave. È stato lo stesso terrorista, che ha detto di chiamarsi Zaheer Hassan Mahmoud, a fornire dettagli sulla propria identità e su come sia giunto in Francia, dopo essere partito dal Pakistan nel marzo del 2018.

Peraltro, il giovane ha anche ricevuto dei sussidi dallo Stato francese. Ma era sconosciuto all’Intelligence. Mahmoud avrebbe fatto tre sopralluoghi: in rue Nicolas Appert il 18, 22 e 24 settembre.

E occorre aggiungere altri tre precedenti, riportati da Linkiesta:

Tutti e tre sono passati per l’Italia. Alcuni più stabilmente di altri, ma resta il fatto che il nostro Paese fa da facile ponte per l’Europa.

E ciò deve far riflettere su quanto fosse davvero sbagliata la politica dei “porti chiusi” voluta da Salvini (sulla quale i Cinquestelle hanno fatto un clamoroso voltafaccia). E su quanto sia fallimentare la coordinazione tra i paesi dell’Ue riguardo l’immigrazione proveniente dai paesi nordafricani. Sulla quale l’Italia viene lasciata completamente sola.

Ma il punto è che, alla fine, a pagare maggiormente sono stati proprio i Paesi che ci snobbano sul tema (come su altri): Francia e Germania.

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