VERSO IL PARTITO DEMOCRATICO

Con i Congressi dei DS e della Margherita, si avvia in modo concreto il processo che porterà alla nascita del Partito Democratico.
Ciò che emerge dai due congressi è scetticismo e spaccature per quanto riguarda i DS (lascerà di sicuro Mussi, mentre Angius resta, ma con riserva, infatti al Congresso voterà NO), qualche perplessità ma comunque sostanziale unità nella Margherita. Ma soprattutto emerge una nuova formazione politica moderata, non certo laico-riformista, come invece avrebbe bisogno il Paese. Alcuni segnali di questa tendenza derivano dall’omissione nei discorsi dei diessino di chiari riferimenti al comunismo, oltre che ad alcuni personaggi importanti della storia del PCI come Togliatti e Occhetto (anche se quest’ultimo ormai da tempo è stato dimenticato, malgrado fosse stato il “front-man” della nascita del PDS (dalle ceneri del PCI a Rimini nel 1990). Anche i riferimenti al socialismo sembrano incerti e sbiaditi, quasi facessero paura…E poi gli apprezzamenti di Berlusconi e Maroni sono la riprova più lampante di questo eccessivo moderatismo e tiepidicità nei discorsi…


Inoltre, i punti da chiarire sono ancora diversi…
1.Come si porrà il futuro PD nei confronti della Chiesa? Sarà più cattolico e quindi restio alle questioni delicate (ricerca, dico, ecc.) o più laico-progressista e quindi appoggerà i diritti civili degli individui e meno le imposizioni etiche della Chiesa?

2.Dove si siederà il PD nel Parlamento europeo?: Tra le fila dei popolari europei o dei socialisti?

3.Chi sarà il futuro successore di Prodi, che ha già detto che a fine legislatura lascerà il premierato e la Presidenza del Partito? Forse lo decideranno i delegati delle varie sezioni dei due partiti sparsi per l’Italia, ma comunque la “guerra” sarà inevitabile. Pensiamo soprattutto a livello locale, che lotte ci saranno per decidere i vari candidati, visto che ci sarà sempre “una poltrona per due”.
Pensiamo poi alle perdite…Come detto prima, già i DS hanno perso Mussi (c’è un’apertura nei suoi confronti di Giordano di Rifondazione), ma soprattutto entrambi i partiti perderanno voti, almeno nel primo periodo…Pensiamo agli ex comunisti o socialisti che vogliono mantenere la loro identità progressista e quindi daranno il loro voto a Rifondazione, Comunisti italiani, Rosa nel pugno o anche ai Verdi…Pensiamo all’ala cattolica-moderata, che non accetta eventuali derive socialiste e che quindi potrebbero scegliere l’UDEUR o addirittura le forze moderate del centro-destra…
Sono il primo ad ammettere l’esigenza in Italia di una maggiore chiarezza della politica italiana, troppo divisa in partitini…Ma qui non siamo in USA o in Gran Bretagna, dove esiste un bipolarismo perfetto e si contendono due partiti o al massimo 3, 4…
D’altro canto però spero che nasca un grande soggetto politico laico – riformista (visto che per come siamo messi abbiamo bisogno di un bel po’ di riforme radicali), che sia vicino alla gente con temi quali legalità e trasparenza delle istituzioni, oltre ad una sensibilità per i temi ambientali…
Forse chiedo troppo, ma comunque queste cose nel PD non le vedo…Anche se, come in tutti i cambiamenti, solo il tempo ci darà le risposte…

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