TERRA DEI FUOCHI: SECONO UN’ANALISI DEL MINISTERO SAREBBE INQUINATO SOLO LO 0,14% DEL TERRITORIO CAMPANO. BISOGNA CREDERCI?

SI TRATTEREBBE DI 64 ETTARI, OSSIA IL 2% DEL TERRITORIO RICADENTE NELLA “TERRA DEI FUOCHI”
E’ arrivato il tanto atteso Rapporto sulla Terra dei fuochi promosso dal Ministero delle attività agricole, alimentari e forestali, deliberato lo scorso 23 dicembre e tanto voluto dal Governatore della Regione Campania Stefano Caldoro e dall’allora Ministro Nunzia De Girolamo. E’ stato presentato martedì a Palazzo Chigi dai ministri alla Salute, Beatrice Lorenzin, all’Ambiente Gian Luca Galletti e all’Agricoltura Maurizio Martina, e dal governatore della Campania, Stefano Caldoro. Le indagini hanno messo a confronto i dati di enti locali, agenzie dell’ambiente, magistratura, università e forze dell’ordine che già nel passato avevano mappato i 57 Comuni delle Province di Napoli e Caserta, un’area complessiva di 1.076 chilometri quadrati che sono stati vittima di sversamenti abusivi. Quella che è venuta fuori è una sorta di classifica dei veleni. I campi sono stati divisi in cinque gruppi a seconda dell’indice di gravità della situazione. I risultati sono molto meno peggiori di quanto si aspettava. Forse pure troppo. Lo stesso Raffaele Cantone, Pm fresco di nomina a Presidente della Commissione anti-riciclaggio, ha così commentato il Rapporto: “C’è il rischio che servano a ridimensionare il problema e rinviarlo. Si parta comunque con le bonifiche”.

LE AREE PIU’ INQUINATE – Il gruppo risultato più danneggiato è il 5, che comprende sette siti, che si trovano nei comuni di Acerra, Caivano, Giugliano, Succivo e Villa Literno (tra questi ci sono le aree degli stabilimenti dei fratelli Pellini). Le altre 44 si trovano anche a Castel Volturno, Villa Literno e Nola. In totale si tratta di 64 ettari di suolo agricolo, pari al 2% della superficie della Terra dei Fuochi e allo 0,14% di quella campana.
I prodotti di tutte queste aree non potranno essere messi sul mercato fino a quando, lo prevede il decreto firmato ieri dai tre ministri, non saranno ultimate ulteriori analisi che dovranno essere concluse entro novanta giorni. I proprietari potranno però, farle fare a loro spese, dalla Autorità competente. Proprio per venire incontro alle esigenze dei coltivatori la Giunta regionale ha varato, lo ha sottolineato il governatore Caldoro, un fondo di 50 milioni di euro per le imprese agricole che dovranno far fare in proprio i controlli e le analisi aggiuntive e quindi dovranno sostenere costi straordinari.
Qui è possibile vedere una precisa tabella.
La diffidenza è sempre obbligatoria, specie quando si parla di stime così basse a fronte di un’esplosione di patologie tumorali in Campania così alta. E specie quando viene fuori che il Boss pentito Carmine Schiavone aveva già rivelato tutto nel ’97 ma è venuto fuori solo 16 anni dopo.

(Fonte: Il Mattino
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