Ci sono stadi fregiati del titolo di “Tempi del calcio” perché il loro prato è stato calpestato da grandi campioni e perché la squadra di cui ospitano le gesta ha vinto molteplici trofei internazionali. E poi ci sono stadi che per la prolungata chiusura al pubblico e per il loro stato d’imbarazzante fatiscenza, sono fregiati del molto meno lusinghiero titolo di “Tempio della vergogna”.
E’ il caso dello Stadio comunale di Casoria, Comune a Nord di Napoli con quasi 80mila abitanti. Il complesso, con spalti che possono ospitare fino a 3mila spettatori e che porta il nome del Santo patrono della cittadina casoriana, ovvero San Mauro, è stato chiuso nel 1999 per inagibilità. E pensare che il Casoria ha militato ad inizio anni ’80 anche in Serie C2.
Ripercorriamo la storia dello Stadio e della squadra, sparita da quasi un ventennio.
I FASTI – Lo Stadio San Mauro di Casoria, con ingresso in via Tenente Formicola e che affaccia sulla trafficata s.s. Sannitica (ironia della sorte dirimpettaio è proprio
La prima stagione in serie C2 girone C (’81-’82) fu davvero gloriosa: il Casoria si piazzò infatti 10° con 32 punti. In panchina sedeva lo stesso allenatore. Nell’ 82-83 la squadra però arrivò ultima nel girone D della C2. In panchina si alternarono il Mister Dino Panzanato (ex difensore del Napoli) e Carmine Tascone. Tra i giocatori di quell’anno si ricorda anche Citarelli, oggi piuttosto quotato a livello di Eccellenza Campana.
La parabola del Casoria finì così velocemente. Nella stagione ‘83-84 si salvò a stento nel campionato Interregionale, ma poi non si iscrisse più facendo perdere le proprie tracce a tutti i tifosi viola.
C’è anche un curioso aneddoto legato agli anni di militanza in Serie C2. Il big-match Lucchese-Casoria (per la cronaca finì 2 a 0) fu infatti inserito nella schedina, che molti casoriani meno giovani custodiscono ancora gelosamente.
LA DECADENZA – A parte una breve parentesi speranzosa legata al fatto che nel 2002 le giovanili del Napoli si sono ivi allenate, la storia degli ultimi 12 anni dello
Lo Stadio negli anni ’90 veniva ancora utilizzato per la scuola calcio locale “Luigi Vitale”. Nel 1999 arrivò la decisione di chiuderlo perché ritenuto inagibile. In effetti già una curva era stata chiusa da tempo e il prato versava in condizioni pietose.
Nove anni dopo, nel 2008 – a seguito del contributo da parte del Ministero dell’Interno di 1.367mila euro per la realizzazione di opere relative a sfere di investimento – venne stabilito con delibera del consiglio comunale di destinare 900mila euro per l’esecuzione dei lavori di manutenzione dello stesso. Fu approvato così il progetto esecutivo e la gara d’appalto poteva essere immediatamente indetta, invece lo fu solo un anno dopo, nel dicembre del 2009.
Siamo oggi alla fine del 2011 e i lavori non sono ancora partiti. Alcune squadre della C2, come Il Neapolis e l’Internapoli, avevano pensato di rivolgersi a Casoria per allenarsi. Preferendo poi lo stadio del limitrofo Comune di Frattamaggiore. Il quale, proprio di recente, ha inaugurato un complesso moderno e invidiabile.
I PROGETTI IN CORSO – La nuova giunta insediatasi in seguito alle recenti elezioni amministrative guidata dal Sindaco Enzo Carfora, sembra intenzionata a valorizzare di nuovo lo Stadio San Mauro. Mauro Russo (casoriano d’origine che
La risurrezione del San Mauro può concretizzarsi in più modi e avere un impatto sociale ed economico positivo per la comunità casoriana. Non è detto che il futuro dello Stadio debba per forza essere legato a quello della squadra di calcio. Si può utilizzare la struttura anche per soli scopi sociali. Ad esempio per far praticare sport a bambini e adolescenti che provengono da famiglie disagiate, sottraendoli nel pomeriggio alle grinfie pericolose della strada. Lavori di manutenzione dello stadio porterebbero altresì anche lavoro in un Comune che, come tutti quelli del Mezzogiorno, soffre drammaticamente la piaga della disoccupazione giovanile.