PRIMO MAGGIO, FESTA O COMMEMORAZIONE?

Da Wikipedia:  “Convenzionalmente, l’origine della festa viene fatta risalire ad una manifestazione organizzata negli Stati Uniti dai Cavalieri del lavoro a New York il 5 settembre 1882. Due anni dopo, nel 1884, in un’analoga manifestazione i Cavalieri del lavoro approvarono una risoluzione affinché l’evento avesse una cadenza annuale. Altre organizzazioni sindacali affiliate alla Internazionale dei lavoratori – vicine ai movimenti socialista ed anarchico – suggerirono come data della festività il Primo maggio.
Ma a far cadere definitivamente la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago (USA) e conosciuti come rivolta di Haymarket. Questi fatti ebbero il loro culmine il 4 maggio quando la polizia sparò sui manifestanti provocando numerose vittime.


L’allora presidente Grover Cleveland ritenne che la festa del primo maggio avrebbe potuto costituire un’opportunità per commemorare questo episodio. Successivamente, temendo che la commemorazione potesse risultare troppo in favore del nascente socialismo, stornò l’oggetto della festività sull’antica organizzazione dei Cavalieri del lavoro.
La data del primo maggio fu adottata in Canada nel 1894 sebbene il concetto di Festa del lavoro sia in questo caso riferito a precedenti marce di lavoratori tenute a Toronto e Ottawa nel 1872.
In Europa la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo (sospesa durante il ventennio fascista e ripresa con la nascita della Repubblica.


Oggi Primo maggio festa dei lavoratori, in memoria di chi si è spaccato la schiena in una fabbrica o in miniera per fondare questa irriconoscente Patria, per chi lavora tutto il giorno per sfamare se e la propria famiglia, per chi si auspica di trovare un lavoro che gli permetta di vivere dignitosamente il proprio futuro, per chi muore mentre sta lavorando…
Ma da diversi anni ormai le varie festicciole organizzate qua e là per l’Italia e paradossalmente dagli stessi sindacati, hanno ancora senso?
Anzichè organizzare concerti, pic nic, gite fuori porta, oggi dovrebbe essere una giornata di lutto…Certo non voglio apparire come quello nel film di Massimo Troisi che continuava a ripetergli “Ricordati che devi morire”, ma oggi dovrebbe essere una commemorazione del lavoro, quello di una volta…
Disoccupazione a due cifre, morti sul lavoro in aumento, lavoro precario e alquanto umiliante…E i sindacati, che da diversi anni non fanno altro che patteggiare con alcuni partiti di centro-sinistra con la formula “finanziamenti in cambio di voti”, guardano inermi l’involuzione dello stato dei lavoratori e ciò è evidentissimo soprattutto a livello locale.
Commemorazione quindi, non festa!

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