Papa Luciani beato: le ombre sulla sua morte

Introduzione

Papa Luciani proclamato Beato da Papa Francesco il 13 ottobre 2021. All’anagrafe Albino Luciani, è passato alla storia in quanto il suo pontificato è durato solo 33 giorni.

Nato nel 1912 a Forno di Canale, in provincia di Belluno, ufficialmente venne proclamato come Papa Giovanni Paolo I e soprannominato “il Papa del sorriso”. Fu nominato prima cardinale nel 1973 e proclamato Papa il 26 agosto 1978.

Cerchiamo di conoscere meglio la storia di Papa Luciani. Perché è stato beatificato e i misteri che ancora avvolgono la sua morte.

Papa Luciani storia

Come riporta Virgilio, Papa Luciani è nato come Albino Luciani nel 1912 a Forno di Canale, comune in provincia di Belluno.

Nel suo pur breve papato, fu lungimirante e innovativo. Infatti, fu il primo a scegliere il doppio nome, come omaggio ai due pontefici che lo avevano preceduto e lo avevano onorato con titoli pastorali: Giovanni XXIII, che lo aveva consacrato vescovo, e Paolo VI, che invece lo aveva nominato cardinale.

Ed ancora, fu il primo anche a rivolgersi in prima persona ai fedeli, rimuovendo il “plurale di maestà”. Si mostrò anche aperto sul tema della contraccezione, all’epoca in grande fermento.

Ma si mostrava anche un Papa intransigente, tanto che voleva mettere mani alla IOR – Istituto Opere Religiose – la Banca vaticana. Che di fatti qualche anno dopo si confermerà essere incriccata con altri poteri forti italiani.

Si è spento il 28 settembre del 1978, trovato esanime dalla suora che tutte le mattine gli portava il caffè. Ufficialmente sarebbe morto per un infarto miocardico ma non è mai stata disposta una autopsia. Il che ha fomentato molte speculazioni sulla sua dipartita. Su tutte, che sarebbe stato avvelenato proprio per i cambiamenti che voleva apportare alla IOR. Torneremo poi su questo punto.

Perché Papa Luciani beato

Papa Luciani è stato beatificato in quanto Papa Francesco ha riconosciuto come miracolo la guarigione, proprio nella sua Argentina, di una bambina undicenne in fin di vita perché affetta da una grave encefalopatia.

La giovane è inspiegabilmente guarita il 23 luglio del 2011 dopo che il parroco dell’ospedale presso cui era ricoverata, invocò l’aiuto di Papa Luciani.

In realtà, ce n’è voluto di tempo per la sua beatificazione, visto che fu chiesta quasi immediatamente dopo la sua morte e formalizzata per iscritto dai vescovi dodici anni dopo. Ma ne passeranno altri 31 per vedere concretizzata la cosa e solo per un miracolo recente.

Papa Luciani avvelenato? La tesi

Come riporta Il Fatto quotidiano, l’ultima tesi che vorrebbe Papa Luciani avvelenato riguarda il gangster della famiglia mafiosa americana dei Colombo: Anthony Luciano Raimondi. 69 anni, nipote del padrino Lucky Luciano legato alla cosiddetta “Cosa nostra statunitense”. La sua morte sarebbe stata ordita dal monsignor Paul Marcinkus, l’allora presidente dello Ior.

Come anticipato, il Papa voleva denunciare frodi azionarie compiute nei sacri palazzi. Raimondi, è entrato nella mafia subito dopo il servizio miliare in Vietnam. Qualcosa che ricorda quanto accade a Michael Corleone ne Il Padrino I, interpretato magistralmente, tra gli altri, da Al Pacino e Marlon Brando. Mentre, sempre in tema della saga, anche ne Il Padrino III si fa riferimento all’avvelenamento di Papa Luciani.

Tale ricostruzione, ovviamente fermamente respinta dal Vaticano, è contenuta nel suo libro di memorie intitolato When the Bullet Hits the Bone. Pubblicato giusto 2 anni fa negli Stati Uniti dalla casa editrice Page Publishing.

Raimondi rivela che quando aveva 28 anni l’arcivescovo Marcinkus, suo cugino, lo aveva fatto andare a Roma per eliminare Giovanni Paolo I. Il Papa aveva scoperto che un gruppo di truffatori falsificava in Vaticano le azioni di grandi compagnie americane come Ibm, Coca Cola e Sunoco e voleva denunciarli. Marcinkus era parte della frode e aveva deciso di eliminarlo.

Raimondi sarebbe stato chiamato a Roma proprio per concretizzare il complotto contro il Papa del sorriso. E quando l’operazione era scattata si trovava davanti alla stanza del Pontefice. Sempre secondo la sua ricostruzione, sarebbe stato Marcinkus a far mettere il valium nella tazza di tè che Giovanni Paolo I era abituato a bere la sera al fine di farlo addormentare profondamente. Poi avrebbe usato un contagocce per mettergli il cianuro in bocca.

Marcinkus e i suoi complici, accorsi al capezzale di Papa Luciani, si finsero stupiti della sua morte.

Non solo. Nelle sue memorie, Anthony Luciano Raimondi rivela che anche il suo successore, Giovanni Paolo II, avrebbe dovuto fare la stessa fine. Ma rinunciando a perseguire i truffatori in seno alla IOR, si salvò.

Papa Luciani ucciso: le presunte prove

Vediamo alcune presunte prove a suffragio della tesi dell’omicidio di Papa Giovanni Paolo I.

Causa del decesso

Come detto, la versione ufficiale parla di miocardite acuta. Come riporta Wikipedia, si è spesso parlato di uno stato di salute precario, ma molti che lo conoscevano o lo visitarono, hanno smentito ciò.

Contraddittorie anche le voci che parlano di un malessere del Papa il giorno prima della sua morte. Si parla di fitte al petto e un senso di pesantezza toracica, ma il periodo del giorno in cui ciò sarebbe accaduto, pure è discordante. C’è chi parla di pomeriggio, chi di sera, chi smentisce del tutto.

Chi trovò il corpo esanime

Discordante è anche la voce ufficiale su chi abbia trovato il corpo di Papa Luciani esanime. In via ufficiale si era parlato del segretario Magee, ma poi si è scoperto che a trovarlo morto fu la suora Vincenza Taffarel. La quale accudiva il Papa e ogni mattina alle 5 gli portava il caffè. Si volle evitare di dire che una donna fosse entrata nella stanza di Papa Giovanni Paolo I prima degli altri.

Magee sarebbe invece entrato successivamente, allarmato dalle suore.

L’ora del decesso

Contraddittoria anche l’ora del decesso. L’archiatra Renato Buzzonetti stimò l’ora del decesso tra le 22:30 e le 23 del 28 settembre, basandosi sul color grigio cenere della pelle, che denunciava una mancata irrorazione di sangue nei tessuti da molto tempo.

Vincenza Taffarel, che portò il caffè a Luciani poco prima delle 5, scoprì invece il corpo dopo una mezz’ora, entrata in stanza non vedendo alcun cenno del pontefice. Ella ricordava di aver sfiorato la fronte del papa e di averla trovata ancora tiepida. Il che collocherebbe l’ora del decesso molto più tardi, a ridosso delle 4:30 del 29 settembre.

Gli imbalsamatori accorsi al capezzale di Papa Luciani tra le 9 e le 10, i fratelli Signoracci, ritengono invece che il corpo fosse ancora leggermente colorito. E che il decesso sia avvenuto al massimo tra le 4 e 5. Ed essendo loro del mestiere, sicuramente possono essere considerati molto più credibili.

Probabilmente, anche in questo caso, si voleva dare un orario ufficiale diverso. Falso.

Posizione del corpo e camera

Dubbi anche sulla posizione del corpo e sulla camera. Probabilmente, anche qui è stato modificato qualcosa ad arte. Poco chiaro anche cosa stesse leggendo Luciani. Inizialmente si parlò di una copia dell‘Imitazione di Cristo, ma poi emerse la tesi che si trattasse di appunti personali. Forse proprio quelli relativi al da farsi in merito alla IOR ma anche relativi ai nomi con cui voleva far rimpiazzare i titolari di alcune cariche. Appunti di fatto mai ritrovati (un po’ come l’agenda rossa di Paolo Borsellino).

A dare adito alle speculazioni sulla sua morte, come detto il fatto che non sia mai stata disposta una autopsia. Si incaricarono tre medici per esprimersi sulle cause della morte di Papa Luciani. Due si pronunciarono per l’infarto, ritenendo inutile una autopsia. Il terzo espresse riserva sebbene concordasse di massima con la diagnosi. Il Cardinale Villot fede valere il principio di maggioranza.

La scelta, forse, non fu un caso. Nelle intenzioni del Papa, a quanto pare Villot doveva essere sostituito alla segreteria di Stato da Giovanni Benelli…

Molte polemiche e forti tesi cospirazioniste riguardarono anche l’imbalsamazione compiuta dai fratelli Signoracci, da alcuni ritenuta frettolosa. Giustificata dalla necessità di proteggere il corpo dalla minaccia della decomposizione, come avvenuto col precedente Paolo VI.

Eppure, il 4 ottobre successivo si vide giungere una equipe medica allontanando il gruppo di pellegrini raccolto in veglia del papa defunto. Il sospetto è che una autopsia ci sia stata, il cui esito è stato però sempre segretato.

Un Papa intransigente

La tesi dell’omicidio viene suffragata dal fatto che Papa Luciani fosse un Papa intransigente, quindi scomodo. Pronto ad alcune rimozioni e a fare pulizia nella IOR. La prima prova di ciò l’abbiamo nel 1962: uno scandalo finanziario per quasi due miliardi di lire coinvolse due sacerdoti della diocesi di Vittorio Veneto (passato alla storia come “caso Antoniutti”).

Luciani rimosse entrambi dal loro incarico e negò loro la richiesta di immunità ecclesiastica. Uno dei 2 fu di fatto condannato ad 1 anno di carcere. Inoltre, gravò la diocesi della restituzione dell’intera somma, pur non essendo ciò previsto per legge.

Conclusioni

La beatificazione di Papa Luciani, alla quale dovrebbe quasi sicuramente fare seguito la santificazione, riscatta un po’ la sua storia. Suicidio o meno, durata troppo poco. Forse avrebbe avviato quel processo di pulizia rimandato per 35 anni. E ripreso dall’attuale Papa Francesco. Ha comunque avuto il merito di aver reso la figura del Papa meno fredda e distaccata.

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