Morte Marilyn Monroe, ecco la nuova prova che fu omicidio

Marilyn Monroe, nome d’arte di Norma Jeane Mortenson Baker Monroe. La splendida diva triste che si uccise con una overdose di barbiturici il 5 agosto 1962. Almeno questo è quello che la perizia medico-legale ha consegnato alla storia. Nel corpo dell’attrice sono stati ritrovati 8 milligrammi di idrato di cloralio e 4,5 milligrammi di Pentobarbital per 100 millilitri di sangue. L’incerta ricostruzione degli eventi di quella notte, hanno alimentato alcune tesi complottiste sulla vera natura del suo decesso. In particolare, che Marilyn Monroe non si sia suicidata ma che fu uccisa.

Ora spunta un nuovo documento molto interessante dell’FBI che spinge verso questa tesi. Ecco i nuovi interessanti sviluppi e il possibile coinvolgimento di un pezzo grosso della politica [sta_anchor id=”monroe”]americana[/sta_anchor].

Marilyn Monroe causa morte

Come riporta Wikipedia, il corpo esanime della diva inquieta di Hollywood la notte del 5 agosto fda Ralph Greenson, che era stato urgentemente chiamato alle 3.30 dalla governante dell’attrice, Eunice Murray, che si era preoccupata perché non riusciva a entrare nella camera di Marilyn Monroe. La chiamata alla polizia per denunciare il fatto è pervenuta alle 4:25 ora locale, come da successivi accertamenti telefonici. Alcuni biografi ritengono però che siano trascorse cinque ore dal momento del decesso a quando vennero avvisate le autorità. In questo lasso di tempo, Marilyn sarebbe stata portata al Saint John’s Health Center di Santa Monica, ma l’ospedale rifiutò di accettare il caso per l’eccessiva notorietà della vittima. Un’indagine formale nel 1982 del procuratore generale della contea di Los Angeles si concluse senza nessuna credibile evidenza di un complotto.

Marilyn Monroe vera causa morte

La presenza non confermata di Bob Kennedy nella casa dell’attrice la sera prima della sua morte e alcune incongruenze nelle dichiarazioni dei testimoni e nel referto autoptico hanno dato adito a molteplici interpretazioni sugli eventi di quella notte e sulle cause della scomparsa dell’attrice. Tra le varie versioni formulate, venne ipotizzata la complicità dei Kennedy, che vedevano in Monroe, che si era detta pronta a confessare le loro relazioni con lei, una minaccia per la loro carriera politica oppure una vendetta della mafia americana nei confronti della famiglia Kennedy per alcune promesse fatte in campagna elettorale e non mantenute.

Marilyn Monroe uccisa da Bob Kennedy: la prova

Come riporta Notizie.it, la nuova fonte è un documento del direttore dell’FBI dell’epoca: J. Edgar Hoover. Il documento è un report di 11 pagine che svela i memo di corrispondenza tra l’agente Hoover e Robert Kennedy, riguardanti la tensione che Robert ebbe nei confronti della pubblicazione del libro di Frank Capell: “La strana morte di Marilyn”, 1964. Difatti Hoover cercò di coprire ciò che Robert volle tenere segreto a tutti i costi, per non compromettere la sua ascesa presidenziale.

Marilyn Monroe e Kennedy

Nel libro, Capell afferma che R. Kennedy volle nascondere la sua relazione con l’attrice. A ciò ne sarebbero seguite minacce rivolte alla stampa in caso di pubblicazione della notizia. L’autore infatti era intento a mettere a nudo il flirt, ma soprattutto, stando a ciò che troviamo nel documento, Hoover avvisò Kennedy che oltre a questo, l’autore avrebbe diffuso la notizia per cui Robert fu a casa di Marilyn al momento della sua morte. Per giunta, Capell afferma che Marylin Monroe credette davvero che le intenzioni di Robert sulla loro relazione fossero serie, difatti lei era convinta che avrebbe divorziato dalla moglie pur di sposarla.

Perciò, la loro relazione non venne tenuta totalmente all’oscuro da tutti, come afferma un membro dell’FBI:

“il legame tra la signorina Marilyn Monroe e Kennedy era ben noto ai suoi amici e ai giornalisti della zona di Hollywood, ma non è stato mai reso pubblico ufficialmente”

Ma quando Marilyn capì che il matrimonio non si potè realizzare in concreto, decise di rendere pubblico il loro legame. Ciò avrebbe rovinato gravemente le aspirazioni di Robert alla presidenza, per cui egli avrebbe agito in modo atroce: secondo il libro, Kennedy si affidava alla “Communist Conspiracy, esperta nell’eliminazione scientifica dei suoi nemici”, per sbarazzarsi di lei, mettendo in scena il suddetto suicidio da overdose di barbiturici che conosciamo tutti, mettendo a tecere per sempre l’accaduto dell’omicidio realmente avvenuto. Peraltro, sembra che anche lo stesso medico personale della Monroe, il dottor Hyman Engelberg, fosse un membro della Cospirazione. E tuttavia, anche se i memo dell’FBI ritrovati nel documento in questione sono molto scettici sulla veridicità delle tesi di Capell, risulta chiaro il pericolo di fondo che il libro di Capell costituì all’epoca per i soggetti del delitto.

Inoltre, non sembrano esserci lacune riguardanti l’organizzazione segreta di Robert Kennedy ed il loro atroce compito di eliminazione. Del resto, che i Kennedy avessero degli scheletri nell’armadio, l’ho già scritto qui.

Colgo l’occasione anche per segnalare un film biografico uscito qualche anno fa, che ci mostra il lato più fragile di Marilyn Monroe. Celato da una sensualità e una mediocrità impostagli da quell’inferno travestito da Paradiso che è Hollywood. Come i recenti casi di cronaca confermano.

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