MOLISE: A 11 ANNI DAL TERREMOTO 1200 FAMIGLIE ANCORA SENZA CASA

la ricostruzione è ancora lontana. complessivamente ferma al 35%. In alcuni casi, come Provvidenti (il più piccolo paese del Molise) e Rotello, addirittura al 13% e al 17%
I terremoti in Italia non durano pochi secondi, ma anni e anni; se si sommano alla breve durata delle scosse telluriche i lunghi anni per la ricostruzione. Dopo 4 anni e mezzo il centro storico de L’Aquila e i paesini circostanti soffocano ancora tra le macerie; a Salvitelle, provincia di Salerno, i pochi abitanti rimasti hanno ricevuto le case a 30 anni dal sisma che fece tremare l’Irpinia; nel Molise, a 11 anni dal terremoto, i senza tetto sono ancora 1206.


I NUMERI DELLA VERGOGNA – Sono passati undici anni dal tragico terremoto che colpì il Molise, nel quale persero la vita 27 bambini della scuola Francesco Iovine di San Giuliano di Puglia e la loro maestra. In tutto, ci furono trenta vittime. Ma la ricostruzione è ancora lontana. Infatti, è complessivamente ferma al 35%. In alcuni casi, come Provvidenti (il più piccolo paese del Molise) e Rotello, addirittura al 13% e al 17%. E dei circa 3mila molisani che dovettero abbandonare le proprie abitazioni, dopo la violenta scossa di magnitudo 5.4 della scala Richter del 31 ottobre 2002, ad oggi sono poco più della metà i “fortunati” rientrati a casa.
Le persone ancora “senza tetto” infatti sono 1206. Per l’esattezza, nei paesi del cratere sismico, 316 vivono in chalet di legno e 512 in autonoma sistemazione. Fuori dal cratere invece sono 48 le persone sistemate in villaggi provvisori e 330 quelle che abitano in case in affitto. Sono i dati diffusi dal consigliere regionale delegato per la ricostruzione post terremoto, Salvatore Ciocca.
I FONDI – Oltre 850 milioni di euro sono stati finora erogati per la ricostruzione. Di questi, 220 soltanto per far risorgere San Giuliano di Puglia, paese di appena mille abitanti simbolo di quel sisma, e dotarlo di un centro polifunzionale con laboratori, piscina olimpionica e palazzetto dello sport. “Circa 600 milioni sono stati invece spesi negli altri comuni dove si sono registrati danni”, fa sapere il neo governatore Paolo Frattura. Eppure, nonostante questa valanga di soldi, più di 500 famiglie sono ancora da considerarsi sfollate. Per riportarli a casa e concludere il capitolo della ricostruzione post sisma è necessaria una nuova iniezione di liquidità: altri 92 milioni di euro, fondi della delibera Cipe del 2011, che dovrebbero essere sbloccati in questi giorni.

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