Spagna e Portogallo, superpotenze europee colonizzatrici tra il 1400 e il 1600, cadute gradualmente in rovina fino allo stallo economico attuale. Ma spesso lo Sport è stato scenario di ribaltamenti storici, politici ed economici; con Paesi poveri che hanno sconfitto superpotenze, trovando dopo una competizione sportiva il proprio piccolo momento di gloria.
E’ ciò che sta accadendo col calcio alle nobili decadute sopracitate, con la Spagna che sta dominando con la propria nazionale ma anche a livello di club, e il Portogallo che ha tre semifinaliste su quattro di Europa league, e che sicuramente si aggiudicherà il torneo.
SPAGNA, LO STRAPOTERE DELLA NAZIONALE E DEL BARCA – Dopo diversi anni di patimenti, la Spagna sta ritrovando grandi soddisfazioni sia con la propria nazionale che con le squadre di club. La nazionale spagnola ha vinto il suo primo
Qualche soddisfazione in più è arrivata dai club, sebbene da diversi anni sia Barcellona che Real Madrid non si imponevano a livello internazionale. Grazie ai successi del Barcellona infatti, la Spagna interrompe un digiuno che durava dal 2002, con la vittoria del Real della Supercoppa europea. Nella straordinaria stagione 2008-2009, i blaugrana guidati da Josep Guardiola hanno vinto Champions league, Supercoppa europea e Coppa del mondo per club.
In questa stagione la Spagna si è assicurata una finalista in Champions, visto che in semifinale si stanno contendendo il passaggio del turno gli eterni rivali Barça e Real; mentre l’unica spagnola in semifinale di Europa league, il Villareal, è stata travolta dalla schiacciasassi Porto per 5 a 1 nella gara di andata. Dunque salvo miracoli si fermerà a quel turno.
PORTOGALLO, SICURA VINCENTE DELL’EUROPA LEAGUE – Se la nazionale continua a deludere e vincere niente, soddisfazioni giungono almeno a livello di club. Anche in questo caso, dopo decenni di latitanza e vuoti nei palmares.
Dunque di sicuro la finale sarà tutta rossoverde e una portoghese vincerà il trofeo.
Speriamo che questi successi calcistici siano di buono auspicio per un risollevamento delle sorti socioeconomiche del popolo spagnolo e portoghese. Con i secondi già beneficiari di un prestito dall’Ue – come già successo per Irlanda e Grecia – e i primi dati come prossimi sicuri debitori.