LA BANCA DEL TEMPO SI STA DIFFONDENDO ANCHE IN ITALIA: SCOPRIAMO DI COSA SI TRATTA

UN particolare tipo di associazione che si basa sullo scambio gratuito di tempo, OVVERO DI COMPETENZE
La crisi aguzza l’ingegno. E così anche in Italia sta prendendo piede, specie in alcune zone del centro-nord, la cosiddetta “Banca del tempo”, dove ci si scambia servizi in modo gratuito, in base al proprio tempo libero. In questo modo si mettono a disposizione le proprie competenze ricevendo in cambio altrettante competenze. Un’idea che nacque in Gran Bretagna negli anni ’80 con il nome di Local Exchange Trading System (“LETS”).
Sorte per necessità contingenti, queste esperienze d’oltremanica si dimostrano presto un’idea originale per la diffusione di una forma di economia “alternativa”. L’idea viene quindi largamente esportata: in Francia (dove assume la denominazione di SEL – Systèmes d’échange), in Spagna e Sud America (TROCA), in Olanda, Germania e nei paesi scandinavi. Da qualche anno con maggiore insistenza anche in Italia.

LE BDT IN ITALIA – In Italia, alcune associazioni del tipo nacquero nel 1988 in Emilia-Romagna, tuttavia il termine “Banca del Tempo” viene usato per la prima volta a Parma agli inizi degli anni novanta ma sarà la sperimentazione effettuata da un gruppo di donne di Santarcangelo di Romagna a far conoscere a livello nazionale ed internazionale il progetto.
Nei primi anni 2000 hanno conosciuto un notevole sviluppo e sono state oggetto di decine di tesi di laurea, di centinaia di articoli, interviste, pubblicazioni.
Le BdT collaborano spesso con altre associazioni similari e partecipano con propri progetti ai bandi pubblici o privati per il sostegno del volontariato previsti dalla legge 8 marzo 2000 n. 53 e da varie leggi regionali.
COME FUNZIONA – La particolare attività coinvolge persone assai diverse per età, condizioni sociali e culturali. Gli iscritti sono in prevalenza donne (circa 70%). L’età media si sta progressivamente abbassando in quanto l’utilizzo costante dell’informatica, ha coinvolto anche le fasce giovani della società.
Tutti gli scambi sono gratuiti ma è previsto un rimborso spese (per esempio, per i mezzi di trasporto o eventuali materiali utilizzati nel lavoro svolto) e quota associativa, per lo più annuale, variabile da Banca a Banca. Ogni ora viene valutata per un’ora, indipendentemente dal valore monetario del tipo di prestazione svolta.
Ciascun socio, quindi, mette a disposizione qualche ora per dare ad un altro socio una certa competenza. Le “ore” date vengono “calcolate” e “accreditate” o “addebitate” nella Banca. Può succedere così, che non sia la stessa persona a “rimborsarle”, ma un’altra.
Le attività delle BdT sono molto diverse: lezioni di cucina, di manutenzione casalinga, accompagnamenti e ospitalità, baby sitting, cura di piante e animali, scambio, prestito o baratto di attrezzature varie, ripetizioni scolastiche e italiano per stranieri, etc. Anche il tempo dedicato all’organizzazione, all’accoglienza, e alle riunioni o feste viene in genere valutato come tempo scambiato e quindi accreditato o addebitato nel conto personale del socio.

UN ESEMPIO – Un esempio pratico: se io sono bravo ad aggiustare i computer, offro assistenza tecnica a una persona ad esempio per un paio di ore gratuitamente. Così avrò diritto a ricevere un servizio di un paio d’ore da parte di un altro socio: ad esempio la riverniciatura di una ringhiera, di un muretto, un aggiusto idraulico. Se il servizio ottenuto dura di più o di meno rispetto a quello offerto, il resto del tempo sarà accreditato o addebitato successivamente per altre prestazioni.

Un valido modo per un professionista di “spendere” comunque le proprie competenze in un periodo nel quale è fermo con il lavoro o nel proprio tempo libero; oppure per una persona qualunque di offrire un servizio per poterne ricevere uno gratuitamente.
(Fonti: Wikipedia, Io faccio così, di Daniel Tarozzi)
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